Ospedale dei Pellegrini a Napoli, da marzo il drappello di polizia: «Ora saremo al sicuro»

Dopo le proteste del personale medico e paramedico

Il flash mob del personale dell'ospedale Pellegrini
Il flash mob del personale dell'ospedale Pellegrini
di Melina Chiapparino
Martedì 21 Febbraio 2023, 23:45 - Ultimo agg. 23 Febbraio, 07:25
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Tempi da record e immediata operatività per il drappello della polizia che, tra una settimana, sarà attivo nel presidio dei Pellegrini dove ieri sera è stata aggredita un’altra dottoressa: minacce e insulti da un paziente che non voleva rispettare la fila. Tempestivo l’arrivo dei carabinieri. 

I tempi tecnici per l’apertura del primo posto di polizia in un pronto soccorso, sono stati svelati dalla direzione generale dell’Asl Napoli 1 che, ieri pomeriggio, ha eseguito un sopralluogo con i periti dell’azienda sanitaria e i funzionari della Questura.

A conclusione della nuova visita, avvenuta a distanza di 24 ore da quella effettuata con il vicario del questore, è stata annunciata la piena funzionalità del drappello dalle ore 14 del 1 marzo. Un traguardo per medici, infermieri e operatori del presidio della Pignasecca che confessano: «finalmente ci sentiamo siamo al sicuro».

Dopo le indicazioni del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi «per rafforzare o istituire presidi di polizia a partire dagli ospedali di maggiore importanza» e, a distanza di sei anni dalla soppressione dei locali destinati alle forze dell’ordine nel Vecchio Pellegrini, il drappello ritornerà al piano terra della struttura. L’ubicazione, prevista a livello del pronto soccorso e in prossimità della sala d’attesa e dell’area di accettazione del Triage, consentirà ai poliziotti di sorvegliare l’intera area dell’emergenza, spesso bersagliata da raid vandalici e azioni di violenza. L’annuncio dell’attivazione del drappello che dovrebbe essere solo il primo dei posti di polizia previsti anche al Cardarelli e all’ospedale del Mare, è avvenuto dopo 48 ore dall’ultima aggressione, sabato notte quando il parente di un paziente, deceduto, ha finto un malore per avventarsi su un infermiere 50enne, colpendolo con un pugno alla mandibola e strattonare la sua collega, refertati rispettivamente con 21 e 5 giorni di prognosi. 

L’aumento delle violenze consumate contro il personale ospedaliero, a Napoli, ha sollevato le proteste dei sanitari e l’urgenza di dotare i presidi di un posto di polizia fino all’appello provocatorio di Bruno Zuccarelli, presidente dell’Ordine dei Medici partenopei che, su il Mattino, ha tuonato: «Mi rivolgo ai camorristi: stop assalti o niente cure». Il monito rivolto «più che ai camorristi, a chi ha un atteggiamento camorrista» è stato al centro dell’intervento di Francesco Borrelli, deputato di Alleanza Verdi e Sinistra che, ieri, tra le mura di palazzo Montecitorio, ha parlato di «un precedente inquietante che fa capire a che livello di esasperazione e disperazione sia arrivato il personale medico campano che lavora già in condizioni estremamente delicate ed è frequentemente vittima di violenze». «Invece di rivolgersi allo Stato, al Prefetto, al Questore, al Ministro competente o ad altre istituzioni dialoga direttamente con la camorra - ha aggiunto Borrelli - uno scenario apocalittico che ci auguriamo resti solo una provocazione». 

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I preparativi per aumentare la sicurezza negli ospedali e tutelarne il personale, sono in corso anche al Cardarelli dove, ieri mattina, il messaggio di pace per dire «basta alla violenza» è stato condiviso dall’arcivescovo di Napoli, don Mimmo Battaglia che ha benedetto i nuovi locali nel pronto soccorso, intrattenendosi con ammalati e sanitari. «Le linee di sicurezza che abbiamo ricevuto dal prefetto di Napoli, in una riunione di questi giorni, indicano che si intraprenderanno anche altre strade per garantire una maggiore sicurezza degli operatori» ha spiegato Antonio D’Amore, direttore generale del Cardarelli, precisando che «si stanno svolgendo gli incontri al fine dell’allestimento del drappello di polizia». 

A fare “pressing” sui tempi per l’allestimento dei tre drappelli previsti nei presidi napoletani, sono le reti sindacali che, dopo l’ultima aggressione, hanno organizzato manifestazioni, raccolte firme e sit-in. «La Campania e Napoli sono nuovamente teatro di vergognose aggressioni ai danni dei nostri operatori sanitari» ha denunciato Antonio De Palma, presidente nazionale del Nursing Up, sindacato degli infermieri italiani che ha sollecitato «il ripristino immediato dei presidi di pubblica sicurezza».

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