È stata Noemi a ideare il murale che campeggerà in piazza Nazionale, proprio lì dove il killer la ferì costringendola a lottare contro la morte. Due anni dopo la bambina, che ancora porta un busto (e che lo porterà per molti anni), è diventata un simbolo di speranza e di rinascita per tutti quelli che combattono per una città libera dalla camorra. Il suo sarà il murale della vita destinato a offuscare i murales della morte disegnati troppe volte per ricordare i criminali.
Il papà e la mamma della bambina, insieme alla fondazione Polis, hanno deciso di trasformare la piazza da luogo di dolore a luogo di gioia per tutti i bambini. Nelle intenzioni degli organizzatori la data fissata per presentare alla città questo tassello della città nuova doveva essere il 3 maggio, secondo anniversario dell’agguato. Ma i tempi si sono rivelati troppo stretti e l’iniziativa slitterà di qualche giorno: si terrà intorno a metà maggio, probabilmente proprio qualche giorno prima della sentenza di appello contro i fratelli Armando e Antonio Del Re, killer e basista della sparatoria che stava per costare la vita alla piccola. La manifestazione e il relativo rinvio sono stati annunciati da mamma Tania via Facebook: «La manifestazione del 3 maggio sarà rinviata, per problemi di permessi e di tempo non ce l’abbiamo fatta ...
Non ci sarà solo un murale in piazza Nazionale. Il progetto, molto più ambizioso, è stato ideato da Tania e Fabio, i genitori di Noemi, in collaborazione con la fondazione Polis, che da tempo affianca la famiglia. L’idea è quella di dare un nuovo volto allo spazio: a cura della Municipalità sono state rimesse a posto le giostrine dove tante volte aveva giocato anche Noemi prima della sparatoria. Lo aveva chiesto Noemi e la mamma si è fatta portavoce del desiderio della bimba che vuole a ogni costo riguadagnare la normalità perduta per colpa dei killer. Sarà anche rifatta, con la collaborazione del Comune, la pavimentazione del campo di basket che si trova in piazza e che potrà essere utilizzato anche dalla scuola Miraglia che si affaccia proprio su quello slargo. Probabilmente saranno piantati degli alberi dai tanti sopravvissuti ai killer della criminalità organizzata e ogni pianta sarà adottata da una classe della scuola che in questo modo potrà approfondire le tante storie di chi ha rischiato la vita. Intanto Noemi è già al lavoro: insieme a un gruppo di artisti ha creato il disegno da riportare sul muro, ha già scelto anche i colori e presto sarà impegnata insieme a dipingere. Anche per lei il luogo del dolore diventerà, almeno, per qualche giorno il posto giusto per ritrovare l’infanzia.