Terra dei Fuochi, dopo l’accelerazione impressa dalla sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo - che ha condannato l'italia per non aver adottato misure adeguate a tutela dei cittadini. il prefetto di Napoli Michele di Bari convoca un vertice che serve a fare il punto sulla situazione.
Un tavolo urgente al quale ieri si sonno seduti amministratori, magistrati, forze dell’ordine e esperti del drammatico fenomeno che intossica quell’area compresa tra la fascia settentrionale dell’hinterland napoletano e quella meridionale della provincia di Caserta.
L’impegno
«Sulla terra dei Fuochi non siamo all’anno zero», esordisce di Bari al termine del vertice, quando ha incontrato i giornalisti. Un concetto, il suo, che verrà ripetuto più volte e che emerge anche dalle consultazioni in Prefettura.
Sin dal momento del suo insediamento il prefetto di Napoli ha dedicato al tema della Terra dei Fuochi una corsia preferenziale, consapevole della drammaticità del fenomeno e dell’importanza di accelerare tutte le procedure necessarie a bonificare un’area scempiata dalla mano criminale di uomini senza scrupoli. Altissimo il prezzo che è stato pagato dalle comunità locali residenti tra Acerra, Giugliano e Villa Literno per i livelli di inquinamento causati dalle discariche di rifiuti d’ogni genere che puntualmente vengono poi dati alle fiamme, sprigionando diossina e finendo - attraverso il percolato - nelle faglie di quella che i romani chiamavano “Campania felix”.
I dati
Snocciola i dati del 2024, il prefetto, per dimostrare quanto sia stato realizzato, e soprattutto sottolinea i risultati raggiunti che «dicono che siamo sulla strada giusta e che abbiamo fatto una serie di interventi capaci di frenare questo fenomeno». Queste cifre indicano che sono state sequestrate 176 attività industriali e commerciali, che sono 212 le persone denunciate, che sono state applicate sanzioni amministrative del valore di oltre quattro milioni di euro, e che i roghi sono diminuiti di circa il 10 per cento. Ma forse non basta, e bisogna premere sull’acceleratore recuperando il tempo perduto negli ultimi anni.
«Sia la sentenza che l’attività nel territorio esige una grande attenzione - ha proseguito il prefetto - e bisogna ripartire con lo stesso metodo, ma sempre con maggiore incisività. Questo significa che saranno presto attivati tavoli tecnici, sarà data una lista di priorità alle aree da bonificare da parte della Regione Campania, come è stato asserito con la disponibilità del vice presidente Bonavitacola».
«Saranno attivate misure di controllo rafforzate per evitare sversamenti, proseguiranno le attività relative al monitoraggio dell'area e del suolo e sottosuolo», ha concluso di Bari assicurando anche che questi dati devono essere posti all’attenzione di coloro che in questi luoghi ci vivono. All’incontro, sollecitato dai medici per l’ambiente, hanno partecipato il vice presidente della Regione Campania nonché assessore all’Ambiente della Regione, Fulvio Bonavitacola, i vertici delle forze dell’ordine, alcuni parlamentari, don Maurizio Patriciello e il procuratore di Napoli Nord, Maria Antonietta Troncone.