Terra dei Fuochi, arrivano i droni per l'ultima sfida

Terra dei Fuochi, arrivano i droni per l'ultima sfida
di Ferdinando Bocchetti
Martedì 5 Marzo 2019, 07:00 - Ultimo agg. 09:33
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La lotta contro i roghi tossici e gli sversamenti illegali di rifiuti riparte con i nuovi droni in dotazione ai carabinieri. Uno strumento ad alta tecnologia, in grado di sorvolare vaste aree del territorio e proiettare, in tempo reale, le immagini catturate dall'alto. I nuovi dispositivi, acquisiti per stanare incivili, furbetti degli sversamenti di rifiuti e piromani, sono stati presentati ieri a Marano, in via Migliaccio, nel cuore dell'are industriale (Pip) realizzata dall'impresa della famiglia Cesaro di Sant'Antimo e finita qualche anno fa al centro di un'inchiesta della Direzione distrettuale antimafia. Le immagini filmate dai nuovi droni, già in funzione da alcuni giorni, sono a disposizione dei nuclei e dei comparti territoriali dell'Arma: stazioni, tenenze, compagnie, militari della forestale, ma anche del gruppo operativo interforze istituto presso la prefettura di Napoli e, naturalmente, dell'autorità giudiziaria.
 
«I nuovi strumenti tecnologici - ha spiegato il maggiore Erminio De Nisco, a capo della sezione Operazioni e Logistica del comando provinciale di Napoli - sono un validissimo ausilio e ci consentiranno di monitorare il territorio, soprattutto i punti critici della cosiddetta Terra dei fuochi. Grazie a questi droni saremo in grado di individuare eventuali nuovi siti di sversamento, depositi e, laddove ci trovassimo in presenza di reati, di agire con immediatezza e procedere all'arresto dei delinquenti». I droni saranno impiegati quotidianamente, di giorno come di notte. Saranno in funzione in tutta la provincia, in particolare nelle zone ad altissimo rischio sversamenti e incendi. Il nuovo strumento è già stato testato in alcune aree definite a rischio. «Grazie a queste nuove apparecchiature - hanno sottolineato i piloti della Forestale presenti ieri a Marano - implementate con innovativi strumenti tecnologici, potremo avvicinarci ad aree difficilmente raggiungibili a piedi e con gli attuali strumenti in dotazione. Con questa nuova attrezzatura avremo la possibilità di raggiungere le zone più impervie del territorio, boschi, aree agricole, ma anche i caseggiati, le abitazioni prossime alle aree industriali».

Il piano d'azione contro i roghi tossici e gli interramenti abusivi di rifiuti, annunciato nei mesi scorsi dal governo, punta molto sulla prevenzione, con un rafforzamento della sorveglianza nei punti sensibili. Per questo, oltre ai droni, saranno impiegati i militari dell'Esercito, che presidieranno i siti di lavorazione dei rifiuti maggiormente a rischio di incendi dolosi, e un centinaio di carabinieri specializzati in reati ambientali. Sarà anche potenziato il numero dei vigili del fuoco pronti a intervenire sul territorio. A luglio il ministero dell'Interno aveva indicato 262 siti sensibili ed è su questi che 200 militari, a cui si aggiungono quelli già impegnati nell'operazione «Strade sicure» e le polizie locali, dovranno concentrare il loro lavoro. Quanto ai controlli, il Protocollo firmato qualche mese fa alla presenza del premier Giuseppe Conte assegna un ruolo determinante alle cinque prefetture campane, con quella di Napoli che avrà un ulteriore ruolo di raccordo. Ai vigili del fuoco spetteranno invece due compiti: quello di supporto alla Regione per la definizione delle linee guida per le certificazioni antincendio e, soprattutto, quello di monitorare i roghi anche con l'ausilio dei nuclei che si occupano delle verifiche di carattere chimico, nucleare e batteriologico.
 

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