«Noi siamo puliti», sit-in provocazione della Cgil per il San Giovanni Bosco

«Noi siamo puliti», sit-in provocazione della Cgil per il San Giovanni Bosco
di Melina Chiapparino
Lunedì 8 Luglio 2019, 20:48 - Ultimo agg. 9 Luglio, 07:02
2 Minuti di Lettura
Giornata di sit-in e volantinaggio all'ospedale San Giovanni Bosco, per dire : «Noi siamo puliti». E’ stato questo il segnale lanciato durante la manifestazione che ha coinvolto il personale sanitario deciso a rivendicare la propria estraneità ai recenti fatti di cronaca che hanno rivelato l’ombra del malaffare nel presidio. Se è vero che le vicende giudiziarie devono ancora fare il loro corso, è altrettanto vero che medici, infermieri e operatori socio sanitari non aspettano sentenze per rivendicare la loro «estraneità ai fatti».
 
 

Il sit-in, organizzato oggi dalla Cgil, ha voluto dire «basta allo sciacallaggio politico e mediatico che ha consentito un uso ingiustificato della macchina del fango a danno dei dipendenti di questo presidio» si legge sui volantini distribuiti dal mattino fino a sera nell’ospedale in via Filippo Briganti. «Vogliamo sostenere i lavoratori in questa fase difficile e delicata nella quale è importante far capire all’utenza che chi lavora qui non ha nessun legame col malaffare- ha dichiarato Rosario Cerullo, responsabile Cgil Campania – i dipendenti lavorano tra mille difficoltà e spesso in condizioni ambientali e strutturali indegne in un paese civile». «Da tempo la Cgil denuncia come la gestione clientelare della sanità, congiuntamente alla mancanza di controlli su appalti ed esternalizzazioni, consenta al malaffare e alla corruzione di penetrare nel sistema e inquinarlo- ha aggiunto Giosuè Di Maro, segretario Sanità Cgil Campania- basti pensare che già nel 2014 fu avviata la campagna denominata Operazione Trasparenza in Sanità ma non consentiamo a nessuno di criminalizzare i lavoratori onesti».

Durante la manifestazione, sono state segnalate anche le criticità che al San Giovanni Bosco attendono da anni soluzioni definitive e che, in qualche modo, complicano l’assistenza fornita dal personale ospedaliero. «Erano cominciati dei lavori di ristrutturazione, per il momento eseguiti in zone esterne nelle aree dei parcheggi ma dallo scandalo delle formiche tutto è fermo- dichiarano Luigi Paganelli e Pasquale Capozzoli, della Cgil aziendale – la struttura è vetusta e fatiscente e gli impianti di videosorveglianza che erano stati annunciati entro il 15 aprile con gli accessi tramite badge, non sono stati installati». Durante il sit-in, al personale del presidio, si sono aggiunte delegazioni provenienti da altri ospedali ed anche un gruppo di lavoratori in rappresentanza dei 700 infermieri esclusi dal concorso del Cardarelli che hanno presenziato in segno di solidarietà.
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA