Pasqua e Pasquetta in zona rossa, gite vietate ma è rischio assalto al Vesuvio e al monte Faito

Pasqua e Pasquetta in zona rossa, gite vietate ma è rischio assalto al Vesuvio e al monte Faito
Domenica 4 Aprile 2021, 12:00 - Ultimo agg. 17:53
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Dribblato, soprattutto per ragioni meteo, il rischio ressa del sabato, meno probabile, nel nome del pranzo festivo, un incubo assembramenti di Pasqua, ora l'attenzione è tutta rivolta alla tentazione della gita fuori porta: dalla Costiera ai lidi flegrei, dalle isole al Vesuvio e fino al monte Faito si annuncia una Pasquetta dai controlli serrati. E preoccupa l'allarme che arriva dal Santuario della Madonna dell'Arco, tradizionale meta del Lunedì in Albis delle migliaia di «fujenti» in arrivo da tutta la Campania: c'è il sentore che non tutti siano disposti a rinunciare all'evento, tanto che il priore ha sentito l'esigenza di scrivere loro una lettera aperta. Pasqua e Pasquetta in tono minore, invece, a Capri e Ischia: nell'isola verde, in particolare, il conto degli sbarchi dei proprietari di seconde case che hanno qui la residenza ufficiale - e che quindi non avrebbero avuto problemi a spostarsi - si è fermato a poche decine. 

 

Niente ressa né assembramenti nelle piazze o lungo le strade, vuote anche le spiagge, il Sabato Santo nella Costiera sorrentina è scivolato via con grande tranquillità. Di turisti nemmeno l'ombra e seconde case chiuse, in giro si sono visti solo i residenti. Qualcuno a Sorrento ha raggiunto i Bagni della Regina Giovanna, così come il borgo di Marina Grande. Poi nel pomeriggio il tempo incerto e una leggera pioggia hanno sconsigliato di uscire di casa. Almeno fino agli appuntamenti con le cerimonie religiose nelle diverse chiese del territorio dove era in programma la Veglia pasquale, anticipata alla sera per ragioni di coprifuoco. Controlli un po' più serrati a Meta, Massa Lubrense e Vico Equense, in virtù di ordinanze dei sindaci mirate a scongiurare inopportune tentazioni. Attività che sarà intensificata domani in occasione della Pasquetta quando si teme l'assalto, soprattutto da parte di chi non intende rinunciare alla tradizionale gita fuori porta. A Vico da ieri a martedì restano chiusi i cancelli situati presso i borghi marinari, ed è vietato l'accesso al porto di Seiano e al molo di Marina di Vico. Scelta dettata dalla necessità di evitare assembramenti nelle zone potenzialmente più frequentate nei giorni di festa. Se ieri a scongiurare il caos ha contribuito il tempo uggioso e l'interesse dei cittadini spostato verso la preparazione del pranzo di oggi, molto diversa potrebbe presentarsi la situazione a Pasquetta. Nell'ordinanza del sindaco Buonocore non si fa riferimento alle zone collinari. Ma la tradizione del lunedì dell'Angelo, negli anni pre-Covid, è sempre stata quella dell'escursione e del pic-nic in montagna. Al momento nessun provvedimento vieta l'accesso al Monte Faito.

La strada che collega il centro cittadino al cuore della montagna resterà regolarmente aperta. A evitare il rischio di gite collettive saranno solo le forze dell'ordine con le pattuglie in giro per il territorio. Sul Vesuvio, altra meta tradizionale di picnic di Pasquetta, sono pronte a mobiltarsi anche molte associazioni di volontari. Si intende evitare gli assembramenti, ma anche l'abbandono dei rifiuti e il rischio di incendi innescati da barbecue maldestri. 

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Sono convinti che la fede nella Madonna dell'Arco non possa essere ingabbiata da un'ordinanza del governatore De Luca, che la disposizione di vietare l'accesso alle strade che portano al Santuario non possa fermarli. Sono «battenti», in arrivo da quartieri del centro storico di Napoli e della periferia e hanno fatto sapere che questa notte si metteranno in cammino per compiere il rito del pellegrinaggio, il 570esimo dal primo miracolo della «Mamma dell'Arco». Anche lo scorso anno, durante il primo lockdown il pellegrinaggio fu annullato eppure alcuni irriducibili tentarono comunque, abbigliati con i colori della Madonna che contraddistinguono i «fujenti», di raggiungere la chiesa. Qualcuno non ci riuscì, altri si accontentarono di pubblicare video social, su Facebook o Instagram, per mostrare soddisfatti il Santuario alle loro spalle, pur non potendo avere accesso all'altare. Come l'anno passato, il rettore del Santuario tenuto dai padri domenicani, padre Alessio Romano, non ci sta e con una lettera aperta alle associazioni dei battenti, ammonisce pellegrini e fedeli: «La prima maniera in cui siamo chiamati a dimostrare la nostra devozione alla Mamma dell'Arco è il rispetto delle regole per la prevenzione del contagio dal Covid-19», dice il priore che, già nei giorni scorsi, aveva comunicato ufficialmente che il pellegrinaggio non si sarebbe svolto. E del resto già da ieri, per effetto dell'ordinanza firmata dal presidente della regione, Vincenzo De Luca, l'accesso a Madonna dell'Arco, frazione del comune di Sant'Anastasia e sede del secolare santuario mariano, è interdetto, lo sarà fino a martedì. Come De Luca, anche il sindaco di Sant'Anastasia, il medico Carmine Esposito, ha fatto la propria parte, convocando il centro operativo comunale, disponendo la chiusura delle strade interessate e il divieto di transito per tutti i veicoli, chiedendo collaborazione sinergica alla polizia locale, alla protezione civile, alla croce rossa.

(a cura di Massimiliano D'Esposito, Ilenia De Rosa e Daniela Spadaro

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