Il triste presagio di Pino Daniele: «Scommetto 50 euro, morirò prima io»

Il triste presagio di Pino Daniele: «Scommetto 50 euro, morirò prima io»
Martedì 6 Gennaio 2015, 08:45 - Ultimo agg. 8 Gennaio, 10:40
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Roma. «Totò mica è morto e neanche Pino morirà mai». Parlano del maestro napoletano come se fosse un amico, fraterno. «Il primo 33 giri che ho comprato era proprio di Pino, ”Terra mia”, era umile, non si è mai tradito» dice Pina Di Mario, 50 anni. Ha appena portato l’ultimo saluto a Pino Daniele nella camera ardente all’ospedale Sant’Eugenio: «Continuerà sempre a vivere nel nostro cuore grazie alla sua musica».

Piange, come se avesse perso un fratello, Maria Senatore. È venuta da Cava dei Tirreni per salutare «Pino, un artista, un maestro di vita che ha portato l’anima di Napoli in tutto il mondo, prima Massimo Troisi, adesso Pino Daniele: entrambi traditi da quel cuore che avevano così immenso.

Amavano la canzone ”Quando”, il brano che scrisse proprio per Troisi». Occhiali scuri per nascondere le lacrime sul volto segnato dal dolore di Enzo Gragnaniello: «Siamo cresciuti insieme, frequentavamo le scuole elementari all’istituto Oberdan, Pinotto era Pinotto: ci siamo appassionati alla musica insieme e non ci siamo mai più lasciati».

In un angolo, distrutta dal dolore la moglie Fabiola Sciabbarasi e i figli, più lontano Amanda Bonini, l’attuale compagna del cantautore: c’era lei in auto nel viaggio dalla Toscana a Roma. Ci sono decine di fan a portare l’ultimo saluto all’artista, c’è chi fa scattare la suoneria del cellulare con la canzone ”Quando”. «Ho consegnato alla figlia Sara un disegno fatto da mia figlia che ha solo 5 anni, in famiglia eravamo tutti suoi fan» dice una signora. «Napoli avrà sempre mille colori» c’è scritto su un bigliettino lasciato alla famiglia. «Pino è sempre stato dalla parte della gente più semplice - spiega Vincent, musicista e fan - abito qui vicino, non potevo non venire».

Torna quasi ragazzino Demo Morselli: «Mi chiamò e non potevo credere fosse lui: mi invitò nella sua villa a Formia, mi mise subito a mio agio, suonai nella registrazione della canzone ”Quando”, un capolavoro della musica italiana». Filippo Ronca, scenografo, ricorda la sua umanità: «Quando facevamo gli spettacoli arrivava ore prima, era un perfezionista: entrava in un mondo di poesia e di emozioni». A far visita a Pino Daniele anche Felicio Angrisano, l’ammiraglio Comandante generale del Corpo delle capitanerie di porto-Guardia Costiera: «Lo avevo sentito il 2 gennaio, era a Courmayeur, diceva che aveva freddo: stavamo organizzando l’evento Mediterraneo in musica, un grande concerto per sensibilizzare sul tema dei migranti, eravamo diventati amici».

Un po’ di malumore tra i fan napoletani quando arriva la notizia dei funerali a Roma mercoledì alla chiesa del divino Amore alle 12. «Pino era Napoli, Napoli era Pino» dice Graziella, 27 anni, venuta dalla Campania. «Noi fratelli avremmo voluto che i funerali si svolgessero a Napoli - dice Carmine Daniele - ora vediamo dove verrà sepolto». «È una tragedia, una perdita sconvolgente - dice Vincenzo Salemme - un onore aver avuto le sue musiche nel mio film Amore a prima vista». Lina Sastri piange, ha in mano un mazzo di fiori: «Lo porterò a Pino, era un genio della musica».

A portare l’ultimo saluto anche la cantante Emma Marrone e Rossella Barattolo, la moglie di Claudio Baglioni. La camera ardente sarà aperta anche oggi dalle 8 alle 12.30. Poi c’è Francesco Primerano, cugino del cantautore indignato per la scelta dei funerali a Roma, ma che trova il tempo per ricordare: «Tutta la nostra famiglia ha problemi di cuore, giorni fa con il fratello Nello e con Pino scherzavamo su chi sarebbe morto prima, avevamo scommesso 50 euro: alla fine Pino ci disse, perderete, vedrete che morirò prima io».

la. bo.