Piscinola, testa di maiale mozzata
scoperta dove fu aggredito il vigilante

Piscinola, testa di maiale mozzata scoperta dove fu aggredito il vigilante
di Nico Falco
Sabato 31 Marzo 2018, 11:15 - Ultimo agg. 14:04
4 Minuti di Lettura

Gli avanzi di una macellazione fatta in casa, forse una bravata di ragazzini. Oppure, e su questo aspetto sono in corso indagini, qualcosa di più preoccupante: una intimidazione, proprio dove era comparso un disegno offensivo verso i vigilanti e una guardia giurata era stata uccisa durante un tentativo di rapina. Il macabro ritrovamento risale a mercoledì: nel pomeriggio una testa di maiale è stata rinvenuta accanto a un cassonetto della spazzatura in via Zuccarini, a Scampia, nei pressi della fermata della metropolitana. Poco distante si trova una pattuglia dell'Esercito in presidio permanente, che però non ha notato movimenti sospetti.

Sono intervenuti gli agenti del commissariato Chiaiano, mentre le indagini sono affidate ai poliziotti del commissariato Scampia. Gli investigatori stanno effettuando accertamenti per chiarire se la vicenda possa essere ricondotta semplicemente allo smaltimento illecito di carcasse o se dietro ci sia un messaggio, forse diretto alle persone che lavorano nella zona. L'ipotesi che al momento sembra più verosimile resta quella della macellazione abusiva: nei pressi della stazione ci sono infatti alcune abitazioni e dei terreni e il maiale potrebbe essere stato ucciso proprio in uno di questi, e gli scarti sarebbero stati quindi buttati nel primo cassonetto disponibile. Del resto, già alcuni anni fa, un ritrovamento identico c'era stato tra i cumuli di rifiuti che all'epoca, in piena emergenza, invadevano le strade del quartiere. Non si esclude nemmeno che se ne sia liberato un commerciante, preoccupato per l'ordinanza comunale, poi bloccata, che vietava di esporre animali macellati e teste.

Ci sono però diversi elementi che portano gli investigatori a non prendere sottogamba l'accaduto, malgrado non siano per il momento emersi indizi che facciano ritenere che possa trattarsi di una intimidazione nei confronti dei dipendenti dell'Anm o dei vigilanti. Innanzitutto, le aggressioni. La più grave risale al 3 marzo scorso, quando venne pestata a morte una guardia giurata mentre stava chiudendo la stazione. Francesco della Corte, 51 anni, quella notte era in servizio da solo. Venne aggredito da tre giovanissimi che lo sorpresero alle spalle e lo colpirono alla testa con due piedi di un tavolo di legno trovato per strada e lo lasciarono esanime a terra, senza riuscire a portargli via la pistola; il vigilante fu soccorso da una pattuglia del commissariato Scampia e accompagnato al Cardarelli, dove venne operato d'urgenza al cervello, ma morì nella notte tra il 16 e il 17 marzo, dopo due settimane di agonia (oggi alle 11 è in programma una fiaccolata a Piscinola per ricordarlo). I responsabili di quel feroce pestaggio, due di 16 anni e uno di 17, erano stati individuati nel giro di pochi giorni e sottoposti a fermo, poi convalidato, con l'accusa di tentata rapina e omicidio volontario e rinchiusi nel carcere minorile di Nisida.

Prima di quell'episodio, che aveva riportato i riflettori sulla necessità di una maggiore sicurezza nei pressi delle stazioni dei mezzi di trasporto, c'erano stati numerosi precedenti anche se meno gravi. Tra i più recenti quello risalente agli inizi di febbraio, quando dei ragazzi erano stati minacciati da coetanei armati di tirapugni nei pressi della stessa fermata della metropolitana e quello di fine settembre scorso, quando un ragazzo di 24 anni era stato arrestato, e il suo complice di 15 anni denunciato, con l'accusa di aggressione, lesioni personali e danneggiamento di autobus di linea: in piena notte avevano assaltato un pullman fermo allo stazionamento aggredendo i passeggeri e sfasciando il mezzo.

Infine, c'è la storia dei graffiti. A febbraio uno dei treni era stato vandalizzato nella stazione di Piscinola durante la notte. Le guardie giurate avevano scoperto che un vagone era stato taggato da un writer che, accanto alla propria firma, aveva disegnato la faccia di un maiale che indossava un cappellino su cui aveva scritto il nome della ditta di vigilanza privata che lavora nell'edificio. Probabilmente si trattava della ripicca di qualcuno che era stato sorpreso a disegnare e cacciato via dalla stazione e la scelta di raffigurare i vigilanti come maiali potrebbe essere solo frutto di una coincidenza. Le forze dell'ordine, però, hanno deciso di non scartare nessuna ipotesi a priori e così sono state acquisite le immagini della videosorveglianza, che potrebbero aver ripreso chi ha abbandonato la carcassa vicino al cassonetto.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA