Policlinico Federico II di Napoli, salvata neonata prematura di 700 grammi

«La stavamo perdendo ma siamo intervenuti in tempo: in questi casi sono i minuti, i secondi a fare la differenza»

L'equipe di Francesco Raimondi
L'equipe di Francesco Raimondi
di Ettore Mautone
Martedì 22 Novembre 2022, 18:44
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Francesca (nome di fantasia), bambina prematura nata al Policlinico Federico II a 26 settimane per appena 700 grammi di peso, è stata salvata e portata fuori pericolo nel centro di terapia intensiva neonatale diretto da Francesco Raimondi. La neonatologia della Federico II è leader internazionale per diagnostica non invasiva in bambini così piccoli e ha i più alti numeri di sopravvivenza dei bambini fortemente prematuri. 

«La bambina - spiega il primario Raimondi - è giunta alla nostra attenzione presso il centro di Neonatologia e Terapia intensiva neonatale di questa azienda universitaria subito dopo la nascita avvenuta molto prima dei tempi fisiologici. L’abbiamo subito rianimata, stabilizzata e collegata ai respiratori. Sembrava che non ci fossero altri problemi e che tutto potesse procedere secondo prassi in incubatrice e invece la piccola ha avuto improvvisamente una crisi». A insospettire il personale di guardia della rianimazione il colorito cianotico, bluastro che denota la mancanza di ossigeno. Ai monitor in allarme il battito cardiaco risultava rallentato. «La stavamo perdendo - spiega il clinico - ma siamo intervenuti in tempo. In questi casi sono i minuti, i secondi a fare la differenza. Non c’era il tempo per aspettare il radiologo, effettuare ed aspettare gli esiti di una radiografia per la diagnosi corretta del problema in atto. In questi casi il solo esame clinico e l’analisi obiettiva a volte non basta, non dà la certezza del risultato e si basa, spesso, sull’intuito del neonatologo».

Francesca ce l’ha fatta, è viva ed è stata salvata da un’ecografia, una sonda che in in fase di emergenza ha permesso di diagnosticare, in tempi brevissimi, una vistosa raccolta d’aria nel cavo pleurico (pneumotorace) che impediva alla neonata di respirare. «Siamo tempestivamente intervenuti con un ago sul piccolo torace per raccogliere l’aria.

La pleura è come un sacco sottovuoto che avvolge i polmoni e lega i movimenti respiratori a quelli dei polmoni permettendone la espansione. Tolta l’aria la piccola è tornata a respirare».

L’università Federico II di Napoli è tra le prime strutture neonatologiche intensive in Italia ad aver introdotto la diagnostica ecografica non invasiva in ambiente di emergenza-urgenza neonatale. Proprio a questo tema, in questi giorni, a Napoli sarà dedicato un seminario internazionale di studio e approfondimento. Un incontro scientifico in programma alla Stazione Marittima il 23 e 24 novembre e  presieduto proprio da Raimondi 

Sotto i riflettori le ultime novità riguardanti il trattamento salvavita delle urgenze cliniche più pericolose per la vita del neonato prematuro (tamponamento cardiaco, pneumotorace, ipertensione). Cure che si basano sulla diagnostica ecografica in urgenza che ha abbreviato di oltre quattro volte i tempi medi di intervento consentendo di salvare da morte certa la vita di neonati critici. “Nella nostra routine clinica partiamo dalla valutazione accurata del distress respiratorio per valutare quando e come sottoporre il bambino alla ventilazione meccanica e ciò migliora la prognosi a breve e lungo termine. I neonatologi del mio team usano personalmente l’ecografo per diagnosticare patologie come quella di Francesca causa di crisi potenzialmente mortali. I primi 30 giorni dalla nascita rappresentano il momento cruciale per la sicurezza, lo sviluppo e la qualità della vita del bambino e ancora di più in epoca di bassa natalità ed età materna avanzata di molte gravidanze, come quella attuale».  

La Campania ha raggiunto oggi buoni standard di qualità della rete di assistenza del percorso nascita: i numeri della Federico II, polo di eccellenza e riferimento per il sud Italia, parlano da soli: in controtendenza con l'attuale decremento delle nascite ha visto venire alla luce nel 2021 2.897 bambini con una proiezione di oltre 3.000 nel 2022. Quello del Policlinico rappresenta il più grande centro materno-infantile del sud Italia con 420 ricoveri in Tin e subintensiva nel 2021 e una proiezione di 480 per il 2022, 350 trasporti neonatali, provenienti da tutta la Campania, un percorso neonato Covid-19 separato, una Unità di infezioni congenite con 2.000 accessi all’anno, follow-up del neonato a rischio di danno neurologico permanente che conta 650 accessi all’anno ed un ambulatorio di Neonatologia che macina 4.200 prestazioni annue.

«Per mantenere gli standard di un’assistenza neonatale che può definirsi già oggi abbastanza efficiente, continuare costantemente a migliorarla ed agire laddove si presentino delle criticità - conclude Raimondi - occorrono risorse, strumenti e formazione adeguati, per consentire a medici, infermieri ed a tutto il personale sanitario di fornire cure in sicurezza».

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La Neonatologia non fa eccezione alla carenze generale di personale nei reparti di pronto soccorso dove il personale specializzato è sempre più difficilmente reperibile e dove per questo sempre più spesso si va in affanno. Il primo obiettivo della programmazione deve essere insomma un allineamento agli standard organizzativi ed assistenziali proposti dalla Società italiana di Neonatologia (Sin).

E proprio il presidente della Società scientifica Luigi Orfeo aprirà i lavori dell'appuntamento scientifico partenopeo con la Neonatologia insieme al Rettore della Federico II  Matteo Lorito, al direttore generale dell’azienda ospedaliera Giuseppe Longo, al presidente della Società italiana di Pediatria Annamaria Staiano e alla presidente della Scuola di Medicina Maria Triassi. Attesi a Napoli oltre 250 relatori tra autorevoli specialisti italiani ed internazionali, tra i quali Javier Rodriguez Fanjul da Barcellona, Maria Victoria Fraga da Filadelfia, Almudena Alonso Ojembarrena da Cadice ed il Daniele De Luca da Parigi. Tra i principali temi della due giorni napoletana le malattie respiratorie del neonato, che costituiscono gran parte del lavoro quotidiano del neonatologo, i nuovi trattamenti per l’ipossia alla nascita, le strategie per l’inizio e l’aumento dell’alimentazione enterale nel neonato pretermine, le infezioni perinatali, l’encefalopatia ipossico ischemica, l’enterocolite necrotizzante e tecniche avanzate di ventilazione meccanica.  Un seminario internazionale sarà dedicato ai progressi della diagnostica ecografica non invasiva in ambiente di emergenza urgenza neonatale (cosiddetta Pocus o Point of Care UltraSound).

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