Processo Fortuna, le richieste dell'accusa
«Ergastolo a Titò e 10 anni alla compagna»

Processo Fortuna, le richieste dell'accusa «Ergastolo a Titò e 10 anni alla compagna»
di Marco Di Caterino
Venerdì 30 Giugno 2017, 12:01 - Ultimo agg. 1 Luglio, 08:15
2 Minuti di Lettura

Ergastolo per Raimondo Caputo e 10 anni per Marianna Fabozzi. Sono queste le richieste dell'accusa per l'omicidio della piccola Fortuna Loffredo, uccisa al Parco Verde di Caivano il 24 giugno 2014 dopo anni di abusi sessuali. 

Al termine di una lucida e implacabile requisitoria, il procuratore aggiunto Domenico Airoma ha lasciato al Pm Claudia Maone la parola quando si è trattato di chiedere e quantificare la pena. Ora sono in corso le repliche degli avvocati di parte civile.

Clamorosa la richiesta di Sergio Pisani, avvocato di parte civile per conto di Pietro Loffredo, che non chiede la condanna di Titò, ma quella di Marianna Fabozzi quale responsabile della morte di Chicca. Per Pisani la ragazzina che accusa Caputo lo ha fatto per vendicarsi delle viiolenze subite e per coprire le responsabilità della mamma che avrebbe ucciso anche il figlio, Antonio Giglio.

«Non possiamo accontentarci di un colpevole e una mezza colpevole, un mostro che con l'altro diavolo che permetteva le violenze sessuali meritano la massima e più severa pena prevista con tutte le aggravanti del caso. Anche perché nei due anni precedenti Fortuna non abitava a Parco Verde e Caputo era in galera. Chi avrebbe perpetrato le violenze sessuali così gravi a Chicca? La Giustizia deve punire senza indulgenza tutti i colpevoli di tali atroci crimini e svelare il complotto che avvolge questa tragedia anche per salvare altri bambini innocenti ma sfortunati nel vivere in tali ambienti». Avvocato Angelo Pisani parte civile per "la caramella buona" e Gennaro Giglio padre di Antonio il piccolo morto un anno prima di Chicca in circostanze analoghe

L'avvocato Michele Annunziatella insieme all'avvocato Valerio De Maio, quale difensore di parte civile per l'associazione Difesa Minori, presidente avvocato Roberta Foglia Manzillo, propone una verità alternantiva sulla dinamica dell'omicidio: Chicca sarebbe stata scaraventata nel vuoto dal finestrone senza vetri del ballatoio del terzo piano avvalorando così in parte sia quello emerso dalla perizia dei Ris e anche quello ricostruito da Mario Della Valle ex compagno cella di Titò.

© RIPRODUZIONE RISERVATA