Quartieri Spagnoli, incubo racket: colpi di pistola dentro casa del macellaio

La grande paura corre di notte, e ai Quartieri Spagnoli non risparmia proprio nessuno

Una pattuglia dei carabinieri ai Quartieri Spagnoli
Una pattuglia dei carabinieri ai Quartieri Spagnoli
di Giuseppe Crimaldi
Lunedì 7 Novembre 2022, 07:03 - Ultimo agg. 8 Novembre, 07:30
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La grande paura corre di notte, e ai Quartieri Spagnoli non risparmia proprio nessuno. Tre colpi di pistola esplosi dalla strada in direzione di un'abitazione, quella di un commerciante della zona, seminano il terrore tra i residenti e tornano a spalancare le ombre lunghe della camorra e del racket.

Tre colpi in rapida successione. Qualcuno li ha scambiati per mortaretti, invece erano pistolettate: lungo via Emanuele De Deo nel cuore della notte qualcuno, probabilmente a bordo di una moto, ha puntato la canna dell'arma verso le finestre della casa abitata da un macellaio 40enne, che a quell'ora era nel suo letto con la moglie.

Uno dei tre proiettili, dopo aver centrato l'infisso, ha perforato il legno andandosi a conficcare nel soffitto della stanza.

Illesi l'uomo e la donna che dormivano. Il commerciante ha subito dato l'allarme, e sul posto sono arrivati i carabinieri della compagnia Napoli Centro, che adesso indagano sul misterioso episodio.

Indagini a tutto campo. Si battono più piste, da quella che porta a rancori personali a quelli che ipotizzano questioni economiche. E naturalmente si prende in considerazione anche l'ipotesi del racket. Gli investigatori hanno ascoltato il commerciante, chiedendogli se di recente qualcuno avesse bussato alle sue porte per metterlo sotto estorsione.

Da sempre i clan che operano a ridosso di via Toledo e piazza Dante praticano nei confronti dei titolari degli esercizi commerciali un pressing asfissiante per sottometterli al pizzo. Dunque non può escludersi che l'episodio dell'altra notte sia riconducibile proprio al racket.

Ma in molte zone della città - e tra queste ci sono sicuramente anche i Quartieri Spagnoli - le criticità legate ai fragili equilibri di camorra restano alte e generano fatti simili a quello accaduto in via De Deo. E se di criminalità organizzata si tratta, se quei colpi di pistola hanno una matrice camorrista, allora non si può non immaginare anche qualche movente semmai anche più sofisticato.

L'area di Montecalvario, in queste ultime settimane, sono sotto la lente d'ingrandimento di polizia e carabinieri (e, naturalmente della Direzione distrettuale antimafia di Napoli), che seguono l'evoluzione di alcuni fatti dai quali emerge una ennesima fibrillazione tra gruppi che si contendono il controllo del racket e delle piazze di spaccio.

E sono proprio le stese a fornire una inquietante cartina di tornasole sul fermento che corre tra quei vicoli. Tre scorribande armate in meno di venti giorni sono un brutto segnale.

Non è ancora tutto. Corre insistentemente una voce che racconta di un gruppo di giovani pronti che cercherebbero di farsi largo nello scenario criminale dei Quartieri. Soggetti i cui nomi potrebbero dire poco se si guarda alle gerarchie consolidate del potere dei clan in zona, ma che sarebbero pronti a tutto pur di iniziare la scalata al vertice. 

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Un fatto è certo. Proprio alla luce di questa nuova escalation di violenza i servizi di controllo sul territorio da parte delle forze dell'ordine è stato potenziato. 

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