Riaperto il caso di Romina
e rispunta l'omicidio Santulli

Riaperto il caso di Romina e rispunta l'omicidio Santulli
di Marilù Musto
Sabato 4 Maggio 2019, 15:16 - Ultimo agg. 6 Maggio, 17:48
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È stato riaperto il «cold case» sulla morte di Romina Del Gaudio. Il pm Gerardina Cozzolino della procura di Santa Maria Capua Vetere ha iscritto i primi tre nomi nel registro degli indagati per omicidio. Si riaccendono i riflettori su una storia complicata che potrebbe, ora, riservare ulteriori sorprese.
Romina, promoter della Wind residente ai Camaldoli a Napoli, scomparve da Aversa il 4 giugno del 2004; i suoi resti furono ritrovati in un bosco, a Carditello, quattro mesi più tardi. Poche ossa, gli indumenti che indossava e la cartellina con le offerte promozionali: tutto c'era in quel bosco, sarebbe bastato cercare. E, invece, non fu fatto. Così come non fu scoperta l'identità dell'assassino che, nel corso di 15 lunghissimi anni, non è mai stato trovato. Ma c'è un punto di congiunzione fra Romina Del Gaudio e un altro delitto, sepolto fra le pieghe della cronaca. Quello di Cinzia Santulli, ammazzata con 41 coltellate ad Aversa il 24 novembre del 1994. Figlia di un pezzo della borghesia normanna, Cinzia fu ritrovata morta dai fratelli 25 anni fa.

L'unico indagato poi divenuto imputato durante il processo, fu assolto dalla Corte di Assise di Santa Maria Capua Vetere e poi dalla Corte di Assise di Appello di Napoli. Ma in sede civile, caso più unico che raro, fu invece condannato al risarcimento di un centesimo nel 2002. Ebbene, l'auto intravista da alcuni testimoni ad Aversa accanto a Romina Del Gaudio prima della sua scomparsa pare sia riconducibile al padre dell'imputato assolto per la morte di Cinzia. Coincidenze? Ipotesi? Suggestioni? Per ora la circostanza è confermate solo da indagini difensive svolte dall'investigatore privato ingaggiato da Ciro Gallo, zio di Romina Del Gaudio che, non rassegnandosi all'archiviazione, chiese e ottenne, qualche anno fa, aiuto dall'avvocato Francesco Stefani. Si tratta di approfondimenti di parte che hanno bisogno di riscontri, certo.

Nelle mani della Cozzolino, adesso, c'è un fascicolo corposo compilato proprio dall'investigatore. Il professionista in cold case ha indagato dove le forze dell'ordine si sono fermate. È andato oltre. Rintracciando, ad esempio, il titolare di una tessera per l'uso di una piscina privata trovata sul luogo del ritrovamento del cadavere. L'accertamento non era mai stato fatto prima, ma adesso la Procura di Santa Maria Capua Vetere potrebbe convocare nelle stanze degli investigatori il titolare dell'abbonamento per chiedere spiegazioni. Il professionista privato ha anche rintracciato i due uomini seduti in una Mercedes Classe A, nei pressi del Parco Pozzi ad Aversa, quel pomeriggio del 4 giugno, giorno della scomparsa di Romina. Romina venne notata da un passante: era seduta sulla panchina proprio accanto alla vettura; all'interno della macchina due uomini (un adulto e un ragazzo) stavano discutendo in maniera animata. Ora si riparte dalla titolarità della vettura.

ma.mu.
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