Scomparsi, il sottosegretario
Amendola si reca in Messico

Scomparsi, il sottosegretario Amendola si reca in Messico
di Giuseppe Crimaldi
Sabato 17 Marzo 2018, 11:24
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La notizia arriva a poche ore da una conferenza stampa tenuta dai familiari degli scomparsi in Messico. Una delegazione della Farnesina, composta dal sottosegretario agli Esteri Vincenzo Amendola e da due funzionari, si recherà la prossima settimana nel paese centro americano «per seguire più da vicino la vicenda della scomparsa dei tre napoletani dei quali non si hanno più notizie dallo scorso 31 gennaio».

A renderlo noto è uno dei legali che assistono i parenti di Raffaele e Antonio Russo e di Vincenzo Cimmino, l'avvocato Claudio Falleti. Il sottosegretario, coadiuvato dall'ambasciata italiana di Città del Messico, terrà «una serie di incontri con le autorità locali».

Solo poche ore prima dell'annuncio, a far sentire la propria voce erano stati i familiari dei tre dispersi. «Da troppo tempo attendiamo notizie, ci sentiamo abbandonati ma siamo pronti a partire per il Messico per cercare, in prima persona, a costo di qualsiasi rischio, i nostri cari». A parlare, al fianco dell'altro avvocato che assiste i familiari, il penalista Luigi Ferrandino, sono le donne delle famiglie dei tre italiani scomparsi. Le quali hanno anche pubblicato sui social media un video che suona come un appello al presidente della Repubblica, al ministro degli Esteri e a quello degli Interni.

«Siamo indignate, lo Stato ci sta facendo vergognare di essere italiani» dice il messaggio, letto dalla moglie di Raffaele Russo, il primo napoletano di cui si sono perse le tracce. «Vi informiamo che se non otterremo una risposta nei prossimi giorni siamo disposti a partire per il Messico a nostro pericolo, per cercare la nostra famiglia, anche a rischio di non fare più ritorno a Napoli».

Emergono chiaramente, da questo sfogo, tutte le riserve sull'operato della polizia messicana. «Il ministro degli Esteri Angelino Alfano, l'unico che ci ha ricevuto - insistono le familiari dei Russo e di Cimmino - non ha mantenuto la promessa di mandare forze italiane per collaborare con la polizia messicana, di cui non ci si può fidare dato che proprio loro hanno rapito e consegnato i tre italiani alla mafia locale. Siamo stanchi, vergognatevi. Noi partiamo», continua il messaggio letto dalla moglie di Raffaele Russo e pubblicato su Facebook.

I familiari dei tre napoletani scomparsi sono stati convocati tre giorni fa negli uffici della Polizia scientifica della Questura di Napoli per il prelievo di campioni organici da utilizzare per eventuali test del Dna. Lo ha reso noto - sempre ieri - l'avvocato Luigi Ferrandino. «Dopo il video postato sui social dalle donne delle famiglie Russo e Cimmino - fa sapere ancora Ferrandino - la Farnesina ha contattato i parenti degli scomparsi ai quali ha manifestato la propria disponibilità a fornire assistenza in loco qualora decidessero di recarsi in Messico: una disponibilità che, però, ha suscitato disappunto».
 

«Ho appena appreso che la prossima settimana una delegazione della Farnesina - conclude l'avvocato - si recherà in Messico per incontrare le autorità locali e cercare di imprimere una svolta nelle indagini sulla scomparsa dei nostre tre connazionali».
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