Scuola, la refezione è a rischio: manca il sì di 14mila famiglie

Scuola, la refezione è a rischio: manca il sì di 14mila famiglie
di Mariagiovanna Capone
Sabato 29 Settembre 2018, 08:57 - Ultimo agg. 10:07
3 Minuti di Lettura
Gli uffici dell’assessorato hanno inviato la comunicazione già a metà settembre, le Municipalità a loro volta da lunedì hanno iniziato a informare le scuole: dal primo ottobre inizia la refezione grazie alla proroga del servizio alle ditte aggiudicatarie per l’anno scorso. Una bella notizia, attesa da tanti genitori lavoratori. Però c’è un problema non proprio di poco conto, sebbene molte scuole abbiano già pubblicato avvisi per risolverlo al più presto: mancano oltre 14mila iscritti e così com’è, il servizio è a rischio. L’80 per cento delle scuole dell’infanzia statali e comunali, e delle scuole primarie e secondarie di primo grado statali, inizieranno infatti l’8 ottobre, se le iscrizioni saranno eseguite. Ma in alcuni circoli didattici ci sono anche le problematiche connesse a personale Ata insufficiente.  
Dopo una riunione tecnica in Commissione Scuola, l’assessore comunale all’Istruzione, Annamaria Palmieri, il 18 settembre ha scritto una lettera a tutti i dirigenti scolastici per chiarire alcuni dubbi riguardo l’avvio del servizio di refezione. In particolare, ricorda che «per erogare il servizio a domanda individuale èindispensabile che i genitori degli alunni presentino la domanda di iscrizione» insistendo che «alla data odierna risultano inserite meno di 13mila domande a fronte di un’utenza stimata di non meno di 27 mila utenti». Un richiamo per le famiglie, che sebbene abbiano avuto da maggio a fine luglio per registrarsi sul sito dedicato, non hanno ancora provveduto a un iter necessario. In alcuni casi si tratterebbe di una dimenticanza volontaria, in seguito alle onerose more sugli anni precedenti ricevute da circa 3mila famiglie, in molti casi dovuti a errori nella compilazione dei bollettini. In altri per difficoltà connesse alla necessità di presentare l’Isee, nel caso si abbia diritto a usufruire di sconti sulla tariffa del servizio, «una difficoltà comunque superabile in quanto, in attesa che il Caf rilasci il documento, per iscriversi al servizio basta anche la sola richiesta con il numero di protocollo» come precisa il dirigente del servizio Diritto all’istruzione Giovanni Paonessa. 

I numeri però sono davvero alti e non è da escludere la volontà di declinare un servizio che alcune famiglie reputano «costoso» dopo gli incrementi apportati alla tabella del costo dei pasti (di importi variabili da 0.20 a 0.80 euro, secondo il proprio valore Isee), che può gravare fino a 200 euro a famiglia. Oltre 14 mila iscritti sono una platea ingente e in alcune zone si raggiungono percentuali elevate. Sono le stesse dirigenti a scriverlo negli avvisi in bacheca, precisando che «la mancata iscrizione ha determinato lo slittamento dell’avvio del regolare tempo scuola in quanto, ad oggi, risultano iscritti circa il 50 per cento dei nostri alunni» come scrive la preside Angela Longo del «9° Circolo didattico Cuoco-Schipa» di via Salvator Rosa oppure chi annuncia già lo slittamento di una settimana perché «allo stato mancano circa 100 adesioni» come la preside Ida Francioni della scuola «36° Circolo didattico Vanvitelli» di via Luca Giordano. 

Altri slittamenti sono dovuti alla mancanza di personale Ata, ossia figure ausiliarie degli istituti e scuole di istruzione primaria e secondaria, fondamentali affinché si possano svolgere le operazioni di mensa in sicurezza. Tra le varie scuole con mancanza di personale c’è quello del «5° Circolo didattico Piscicelli» all’Arenella con la dirigente Gabriella Talamo in attesa che l’Ufficio Scolastico regionale completi le assegnazioni dell’Ambito Territoriale di Napoli (fissate entro il 5 ottobre), che avvisa le famiglie che avendo solo 4 unità di personale «non è ancora possibile definire la data di inizio dell’erogazione del servizio di refezione». A fronte di ciò, l’invito «a completare le operazione propedeutiche all’avvio del suddetto servizio entro e non oltre il 4 ottobre», poiché mancherebbero anche qui ancora alcune iscrizioni.
© RIPRODUZIONE RISERVATA