«Via da questa casa» sfratto di camorra all'ex attore di Gomorra, due arresti a Scampia

«Via da questa casa» sfratto di camorra all'ex attore di Gomorra, due arresti a Scampia
di Giuseppe Crimaldi, Luigi Sabino
Venerdì 23 Settembre 2022, 11:59 - Ultimo agg. 21:18
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Cacciati di casa dalla camorra per un debito di poche decine di euro. È accaduto lo scorso luglio a Scampia, nella zona delle Case dei Puffi. Vittime della violenza del sistema, un ventisettenne - che ricoprì anche un importante ruolo nel film Gomorra di Matteo Garrone - e sua madre, costretti ad abbandonare l'abitazione in cui vivevano da quasi trent'anni.

Una brutta storia emersa grazie alle indagini dei carabinieri che, grazie alla denuncia sporta dalle vittime, ieri mattina hanno messo le manette ai polsi di Leopoldo Marino e Carmine Pandolfi, entrambi pregiudicati e considerati vicini agli ambienti malavitosi della Vanella Grassi, in particolare al sottogruppo riconducibile alla famiglia Raia.

Inizia tutto il 10 luglio del 2021, quando il ventisettenne, che si trova agli arresti domiciliari per droga, riceve la prima visita da parte dei due pregiudicati. Una visita inaspettata ma che si rivela l'inizio di un incubo quando i due, senza mezzi termini, manifestano le loro intenzioni. Lo accusano di essere debitore nei confronti del clan di circa 60 euro, debito che avrebbe contratto mesi prima quando aveva preso a credito una dose di cocaina. Non solo. La somma dovuta, con il trascorrere del tempo, sarebbe lievitata, grazie agli interessi, fino a 2500, soldi che la camorra rivoleva indietro. L'alternativa sarebbe stata quella di consegnare le chiavi della sua casa nelle mani degli emissari della cosca.



La richiesta è perentoria: entro 24 ore o il denaro o la casa. Il giorno dopo i due pregiudicati tornano alla carica. Il ventisettenne non ha nemmeno il tempo di reagire, perché a causa di un incidente domestico è costretto temporaneamente su una sedia a rotelle: Pandolfi e Marino iniziano brutalmente a picchiarlo fino a quando, allarmati dalle sue grida, alcuni cani si mettono ad abbaiare. È la sua fortuna. Il putiferio scatenato dagli animali riesce a svegliare sua madre che dorme e corre in soccorso. La coppia di delinquenti va via, per ritornare qualche ora dopo: e stavolta pretendono le chiavi dell'appartamento. A madre e figlio non resta che abbandonare la casa; trascorsa la notte sui ballatoi della Vela Rossa, alla fine, decidono di chiedere aiuto dei carabinieri, che scoprono che l'abitazione è stata data ad un altro nucleo familiare sebbene questo non ne abbia alcun diritto.

Ieri mattina gli arresti. Marino, già detenuto perché arrestato per spaccio, è raggiunto dal mandato nel carcere di Poggioreale, mentre Pandolfi finisce nel penitenziario di Secondigliano. Per loro le accuse sono di estorsione e lesioni aggravate dal metodo mafioso. Le indagini, tuttavia, sono ancora in corso per accertare l'eventuale responsabilità di altri soggetti allo stato ignoti.
Ma non è finita. C'è ancora spazio per un'altra scoperta: i carabinieri di Scampia con i colleghi del nucleo Ispettorato del lavoro accertano che Pandolfi ha percepito il reddito di cittadinanza fino ad agosto del 2021 (poi il suo beneficio è stato bloccato) mentre Marino faceva parte di un nucleo familiare percettore del reddito fino all'agosto scorso, mese in cui è terminato il beneficio dei 18 mesi.

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