È il primo albergo a rifiuti zero in Italia, una esperienza consolidata nel tempo. Tutto riciclato, sostenibile, biologico e biodegradabile. Ma la svolta green dell'hotel Conca Park, quattro stelle di Sorrento, non genera un requisito concreto nella classificazione alberghiera, in quanto non è contemplato nel regolamento regionale per l'attribuzione delle stelle. Insomma, nessun premio. Al punto che il management dell'hotel chiede una modifica delle norme attraverso l'introduzione di nuovi parametri che tengano conto anche della ecosostenibilità. «Avevamo avanzato questa proposta nel 2019 all'allora ministro per l'Ambiente, Costa - spiega Mariella Russo, manager del Conca Park - La nostra non è una crociata finalizzata al riconoscimento del nostro progetto, ormai consolidato. La nostra proposta vuole incentivare le iniziative per il rispetto dell'ambiente».
Premiato da Rifiuti Zero Italia come una delle aziende italiane più attente all'ecologia, nell'albergo di via degli Aranci da sette anni la cucina, l'energia e perfino le forniture di cibo sono diventate a prova di inquinamento.
Una galleria che collega via degli Aranci alla reception dell'albergo, un anfiteatro naturale, scalini in pietra, piante profumate di agrumi, con l'arancio e il giallo di arance e limoni che si confondono con il verde mediterraneo e il grigio della roccia. L'hotel Conca Park, attorniato da una piscina e un giardino tipico sorrentino, ha adottato una attenta politica di rispetto dell'ambiente soprattutto per consolidare le caratteristiche di una location rilassante, pur ubicata nel centro di Sorrento. Ora l'obiettivo è di sensibilizzare governo, Regione e enti locali ad inserire queste risorse tra i requisiti per la nuova classificazione alberghiera. «Trovo inconcepibile - dice la manager del Conca Park - che si parli tanto di sostenibilità, ma nel concreto non si prevede che siano obbligatorie per la classificazione alberghiera alcune pratiche di rispetto ambientale, mentre sono obbligatori kit pulisci-scarpe e altri inutili ammennicoli. Il lusso non può essere sinonimo di spreco, ma piuttosto di attenzione e rispetto dell'ambiente».
La piattaforma per introdurre parametri che consentano di rivedere i criteri di classificazione alberghiera è articolata in vari punti, tra cui l'estensione agli alberghi dell'ecobonus per interventi di riqualificazione ambientale, una norma che renda obbligatoria la pratica del vuoto a rendere. La vocazione all'ospitalità in Italia, peraltro, secondo le statistiche, genera nelle strutture ricettive circa il 65-70 per cento di tutti i rifiuti prodotti, in particolare da frazione organica e vetro. Affrontando in modo mirato il problema della sostenibilità ambientale all'interno degli alberghi si abbatterebbe in modo consistente la produzione totale di rifiuti di una intera comunità. Ecco perché le aziende che aderiscono al progetto Hotel Rifiuti Zero® hanno ottenuto importantissimi risultati sia sul piano sociale e ambientale che su quello economico. Requisiti che, tuttavia, non rientrano, per ora, nei parametri di attribuzione delle stelle.