Minori, braccio di ferro per guidare il Tribunale di Napoli: «L'ultima parola al Tar»

Posteraro fa ricorso contro la nomina della neo presidente Brunese

Paola Brunese
Paola Brunese
Leandro Del Gaudiodi Leandro Del Gaudio
Mercoledì 4 Ottobre 2023, 07:00
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Saranno i giudici del Tar Lazio a sbrogliare il caso Napoli. Tocca ai giudici amministrativi della capitale intervenire su una sorta di confronto a distanza tra due magistrati napoletani, a proposito della guida del Tribunale per i minori di Napoli. Il prossimo 11 ottobre è infatti fissata l'udienza per la discussione della sospensiva, sulla scorta di un ricorso firmato dai legali dell'attuale presidente facente funzione dei Colli aminei Giancarlo Posteraro, nei confronti della recente nomina deliberata dal Csm in favore della neo presidente Paola Brunese. In sintesi, il ricorso firmato dal giudice Posteraro ha una prima, inevitabile, conseguenza: viene congelata la pubblicazione della nomina deliberata dal Csm in favore del giudice Brunese. Una nomina all'unanimità, che risale allo scorso luglio e che andava a colmare una vuoto che risaliva al febbraio del 2022. Fatto sta che tre mesi dopo la delibera di Palazzo dei Marescialli, il giudice Brunese non ha ancora avuto la possibilità di prendere possesso dell'ufficio di presidenza, né è avvenuta la pubblicazione del decreto che disponeva la sua nomina. Motivo dello stallo? Il ricorso, appunto. Un'istanza firmata dai legali di uno studio napoletano, che assistono Posteraro, che guida da quasi due anni (come facente funzione) il Tribunale per i minori. Più nello specifico, il giudice Posteraro ha stigmatizzato nel suo ricorso alcune presunte lacune nella motivazione della delibera, oltre ad indicare anche presunte criticità nella comparazione tra il suo profilo e quello del giudice Brunese, che invece era uscita vincitrice dal confronto all'interno del Plenum. Quanto basta a spingere il magistrato sconfitto dal Csm a chiedere un intervento ai magistrati amministrativi, per valutare la correttezza formale delle motivazioni che stanno alla base della delibera adottata lo scorso luglio. Un duello per il quale il Tar potrebbe decidere di muoversi in questo modo: prima con una sospensiva della delibera del Csm, che potrebbe congelare la nomina della neo presidente; poi con una valutazione nel merito, in un secondo momento. 

Scenario che va ovviamente calibrato alla luce dell'esigenza di dare una guida sicura a un ufficio strategico nell'intero distretto di Corte di Appello di Napoli. Intanto, i due protagonisti di questa vicenda continuano a svolgere il proprio lavoro: ogni giorno affrontano i loro rispettivi carichi di udienze con la dedizione di sempre, nella consapevolezza dell'importanza del ruolo svolto fino a questo momento da tutti i magistrati e gli amministrativi in servizio ai Colli Aminei. Come è noto, l'emergenza minorile negli ultimi anni ha dei risvolti napoletani molto evidenti. Lo attestano i dati sui sequestri di armi ai più giovani; ma anche il tema legato alla dispersione scolastica, con circa duemila studenti che - specie tra Napoli e Caserta - decidono di non frequentare la scuola. Tante facce di un'emergenza che spesso entra nel dibattito pubblico cittadino e non solo, come avvenuto un mese fa, con l'omicidio del musicista Giovanbattista Cutolo, per mano di un 17enne dei Quartieri spagnoli armato di pistola.

Un dibattito con tante voci, nel quale - quasi per ironia della sorte - i due magistrati Brunese e Posteraro hanno anche assunto posizioni differenti. Entrambi in piena sintonia sulla necessità di investire sulla formazione e sulla prevenzione, diversa è invece la posizione a proposito del trattamento sanzionatorio: per il magistrato Posteraro non va esclusa la possibilità di abbassare l'età imputabile, di fronte alla trasformazione delle condotte dei più giovani rispetto ad alcuni decenni fa; diversa, su questo punto, la posizione del giudice Brunese, che dice no all'abbassamento dell'età imputabile. 

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