Turismo a Napoli, è allarme personale: «Paghe basse, ora incentivi»

Turismo a Napoli, è allarme personale: «Paghe basse, ora incentivi»
di Massimiliano d'Esposito
Lunedì 9 Maggio 2022, 07:10 - Ultimo agg. 15:16
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«Tra le strutture ricettive e le aziende della ristorazione della penisola sorrentina ci manca il 20-30 per cento del personale necessario». A lanciare l'allarme è Turismo a Napoli, è allarme personale: «Paghe basse, ora incentivi», presidente dei Ristoratori Lubrensi. Con la sua associazione ha organizzato per i prossimi giorni una tavola rotonda con operatori ed esperti di economia turistica per discutere dei problemi che si stanno incontrando nel trovare i professionisti necessari al fabbisogno delle imprese dell'accoglienza. «Mancano un po' tutte le figure - chiarisce il leader dei gestori di ristoranti di Massa Lubrense - dagli chef al servizio di sala, dal ricevimento agli addetti ai piani». Emergenza esplosa dopo i due anni di pandemia che hanno ridotto drasticamente il giro d'affari del comparto e spinto molti lavoratori a guardare altrove. «Tanti si sono dati all'edilizia, che vive un boom grazie agli incentivi statali - spiega Gargiulo -. Influisce anche il Reddito di cittadinanza che disincentiva la ricerca del lavoro». Secondo il presidente dei Ristoratori Lubrensi c'è anche un altro problema: la qualità degli ospiti. «È vero che la penisola sorrentina è già soldout da settimane - dice Gargiulo - ma non è un turismo di alto livello. Non spende tantissimo. Per riempire sono stati abbassati i prezzi e questo consente a tutti di godere di qualche giorno di vacanza dalle nostre parti. Allo stesso tempo, però, riducendosi i guadagni non c'è la possibilità di garantire stipendi adeguati al personale, tanto che c'è una vera e propria fuga verso la Costiera Amalfitana che sta praticando la politica opposta». 

Si spiega così la proposta avanzata da un gruppo di associazioni del settore all'assessore regionale al Turismo, Felice Casucci. L'idea è di importare il modello del Patto del lavoro sottoscritto in Liguria e finanziato dal Fondo sociale europeo. «Si tratta di bonus assunzionali che vanno da 2.500 a 6mila euro, in base al tipo di contratto - spiega Sergio Fedele, presidente di Atex e portavoce del gruppo di associazioni della Costiera e di Capri -. Se i lavoratori si pagano meglio e si chiede maggiore professionalità, dovrebbe essere più semplice trovarne. Il problema esplode quando invece li si vuole pagare poco e far lavorare tanto. Questo accordo firmato in Liguria tra imprese e sindacati serve ad allungare i contratti e a dare sostegno a quel pezzo di mondo del lavoro che è fondamentale per lo sviluppo di una regione come la Campania». Il modello ligure prevede due categorie beneficiarie: le imprese del comparto alberghiero ed extra-alberghiero legate all'accoglienza (compresi catering, agenzie di viaggio e tour operator, organizzazioni di convegni, fiere, feste e cerimonie) oltre agli stabilimenti balneari che stipulino contratti di lavoro a tempo indeterminato oppure a tempo determinato di almeno sei mesi (con tre scaglioni di valore del bonus: 2.500 euro per ciascun contratto della durata tra 6 e 8 mesi, 4mila per contratti da oltre 8 mesi e 6mila euro per ogni assunzione a tempo indeterminato); le attività della ristorazione, bar, pasticcerie e gelaterie che stipulino contratti di lavoro a tempo indeterminato oppure a tempo determinato di almeno nove mesi (due scaglioni di valore del bonus: da 2mila euro quelli della durata di almeno 9 mesi, 6mila euro per le assunzioni a tempo indeterminato). «In questo modo si potrebbero garantire paghe migliori e si eviterebbero anche gli effetti negativi della Naspi», aggiunge Mauro Di Maio, presidente nazionale dell'associazione dei portieri d'albergo Le Chiavi d'Oro Faipa: «L'indennità infatti viene riconosciuta solo per il 50 per cento delle mensilità lavorate, quindi i lavoratori assunti per sei mesi possono riceverla solo per tre: così diventa difficile garantire il sostentamento alla propria famiglia per l'intero arco dell'anno». 

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Ma che ne pensa il destinatario della proposta? «La valuteremo con attenzione - dice l'assessore Casucci - soprattutto se rappresenta una opportunità per la destagionalizzazione e per offrire un turismo di qualità .

Come Regione Campania siamo disposti a sostenere le aziende che vogliono operare tutto l'anno e migliorare i propri standard». 

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