Napoli, donna con cuore gravemente malato morta in solitudine al Policlinico

Il consolato d'Ucraina al centro direzionale di Napoli
Il consolato d'Ucraina al centro direzionale di Napoli
di Ettore Mautone
Sabato 30 Novembre 2019, 07:37
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Una donna di mezza età di nazionalità ucraina è morta nei goorni scorsi nella rianimazione del policlinico Federico II, a causa di un cuore gravemente malandato.  La donna immigrata non pare avesse parenti a Napoli che infatti non si sono presentati al capezzale della donna morta praticamente in solitudine nonostante la segnalazione dei sanitari del Policlinico Federico II al consolato del paese di origine. Una storia triste di solutidine e disperazione come molte altre che passano insensibilmente nella nostra relaltà. Nessuno sa che lavoro svolgesse la donna e dove alloggiasse ma è quasi certo che gli stenti, la cattiva alimentazione e la povertà ne possano avere minato il fisico.  

Arrivata in ospedale alle 7 del mattino di tre giorni fa è morta la sera stessa alle 19,30. In base alla batteria di esami effettuati aveva un cuore molto malato con vegetazioni valvolari, insufficienza cardiaca risultata inoperabile alla valutazione dei cardiochirurghi e insufficienza respiratoria. 

Tra l’altro, in base al tampone faringeo analizzato dai laboratori del Monaldi, è risultata positiva anche al virus dell’influenza H1N1 che però, a detta dei sanitari del policlinico, non può in alcun modo essere considerato la causa del decesso invece riferito, come detto, a cause cardiache per grave insufficienza. 

In Italia in questo periodo l’attività dei virus influenzali è del resto ancora ai livelli di base sebbene la circolazione virale comincia ad intensificarsi in alcune regioni italiane. L’incidenza totale è pari a 2,76 casi per mille assistiti (molto bassa) e il numero di casi stimati in questa settimana è pari a circa 167.000, per un totale, dall’inizio della sorveglianza, di circa 642.000 casi di cui solo 43 registrati in Campania dove le vaccinazioni stanno proseguendo a ritmi serrati. In tutte le Regioni italiane il livello di incidenza è sotto la soglia basale tranne in Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana e Sicilia.
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