Vaccini Covid a Napoli, la mappa dei quartieri: meno prenotazioni nei rioni più popolari

Vaccini Covid a Napoli, la mappa dei quartieri: meno prenotazioni nei rioni più popolari
di Ettore Mautone
Giovedì 17 Giugno 2021, 08:00 - Ultimo agg. 18 Giugno, 09:36
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Vaccini anti-Covid: a Napoli circa 366 mila cittadini non si sono ancora fatti avanti e di questi circa 68 mila (15.500 con più di 80 anni, 20 mila tra 70 e 79 anni e 32 mila tra 60 e 69 anni) sono nelle fasce di età di vulnerabilità. Nella mappa del rischio disegnata dalla Asl Napoli 1 sotto la soglia critica del 40 per cento di residenti vaccinati ci sono i quartieri più popolari (Scampia, Miano, San Pietro a Patierno, Barra, San Giovanni a Teduccio, San Lorenzo, Pendino e Mercato). Qui la Asl ha intenzione ora di condurre i suoi camper mobili per sensibilizzare la popolazione. In tutti gli altri quartieri la percentuale si assesta invece in una forbice tra il 40% e il 59% con differenze significative in base alle classi di età. In particolare tra gli over 80 i quartieri con la maggiore copertura (dal 60 al 79% di vaccinati) sono quelli a maggior tenore di vita (Vomero, Arenella, Chiaia, Posillipo). La più bassa adesione in questa fascia di età riguarda San Pietro a Patierno, Pendino e San Giovanni a Teduccio. Tra 40 e 49 anni oltre a Vomero e Arenella c'è anche Fuorigotta tra i quartieri più coperti dalle immunizzazioni mentre San Lorenzo, Pendino e Mercato registrano i dati più bassi. Tra 30 e 39 anni tutta l'area nord est della città, da Piscinola a San Giovanni è poco vaccinata. Tra 20 e 29 anni il primato va ancora al Vomero e all'Arenella.

«Dai prossimi giorni il centro vaccinale itinerante dell'Asl Napoli 1 Centro sarà presente nei distretti della città in cui l'adesione risulta bassa, sotto la soglia critica del 40 per cento» avverte la Asl.

Una soluzione strategica per invitare all'adesione chi per pigrizia, inaccessibilità agli strumenti informatici o per altre ragioni ha finora rinunciato. Il nodo da sciogliere riguarda dunque chi non si è mai prenotato: è come se in un ideale appello nominale circa il 61 per cento dei cittadini avesse alzato la mano dicendo presente, dando avvio alle procedure di chiamata alla prima e successiva dose, mentre il 39 per cento (oltre 366mila) è rimasto nell'ombra. Un gruppo che non è possibile vaccinare in quanto la scelta è volontaria. In questo consistente gruppo che potremmo definire di indecisi, se non di scettici o addirittura no vax, non ci sono solo minori, adolescenti e giovani adulti - che solo dal 3 giugno hanno avuto accesso alle prenotazioni e corrono anche meno rischi se si ammalano - ma anche fragili, anziani over 60enni, persone con più di 80 anni, disabili e vulnerabili. Categorie che in un'eventuale nuova impennata di casi rappresenterebbero senza dubbio il serbatoio in cui il virus andrebbe a colpire. Tra l'altro i vaccinati possono trasmettere il virus. Insomma per dirla tutta se due napoletani su cinque, come attualmente emerge dai numeri forniti dalla Asl Napoli 1, ha scelto di non vaccinarsi, la pandemia potrebbe tornare ad affacciarsi in una città densamente popolata come Napoli. 

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Partiamo dagli over 80: i residenti in questa fascia sono 60.595. Le adesioni 41.957. Le prime dosi raggiungono il 100 per cento dei deambulanti e l'80 per cento dei non deambulanti. Percentuali molto simili anche tra vulnerabili, fragili e care giver e per la decade 70-79. Siamo al 100 per cento anche per gli over 60. Ottimi risultati di copertura in relazione alla popolazione che ha scelto di aderire alla campagna e anche nelle fasce più giovani le percentuali sono in progressivo allineamento (93 per cento dai 20 anni in su) e solo tra i 12 e i 19 anni si registra un dato inferiore, attestato comunque all'87 per cento. Su 940.398 residenti in città le prime dosi somministrate sono state finora 533.773 e ne mancano solo circa 40 mila al traguardo che copre l'intera platea dei prenotati ma tra gli invisibili ci sono ancora 366mila cittadini. 

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