«Mia suocera Flora, 93 anni in sedia a rotelle alla Mostra mandata a casa senza vaccino»

«Mia suocera Flora, 93 anni in sedia a rotelle alla Mostra mandata a casa senza vaccino»
di Maria Pirro
Giovedì 11 Febbraio 2021, 09:39
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Il messaggio avvisa: «La S.V. è convocata alle 18 di martedì 9 febbraio 2021 presso il padiglione 1 della Mostra d'Oltremare». Ingresso di piazzale Tecchio, ed è specificato che l'invito riguarda la somministrazione della prima (scritto in stampatello) dose di vaccino. Per questo, «è necessario esibire alla registrazione la tessera sanitaria e la carta di identità. Si prega di rispettare l'orario» indicato. A ricevere il messaggio è Guido Pucciarelli, 74 anni, un cardiologo di esperienza: ha lavorato ai Pellegrini, al San Giovanni Bosco, è stato primario al presidio Elena d'Aosta. E ha proseguito anche dopo aver lasciato il servizio pubblico, nel suo studio privato e nelle strutture Finlab e Cardiocenter. Con la stessa passione e lo stesso garbo, caratteristiche che spingono il medico a segnalare la disavventura vissuta assieme alla suocera: «Si può far arrivare, in una sera buia d'inverno, una 93enne su sedia a rotelle alla Mostra d'Oltremare e poi dire: Abbiamo sbagliato,
senza rimediare?», domanda.


Com'è andata?
«In taxi, all'orario indicato, ho accompagnato mia suocera, Flora D'Alessio, all'ingresso».


L'anziana non può nemmeno camminare.
«È giunta con grande difficoltà ma con altrettanto grande speranza al padiglione 1 per essere vaccinata».


Ma così non è stato.
«Un responsabile del servizio alle 18.30 si è allontanato senza nemmeno scusarsi e senza offrire alcuna (ovvia) soluzione all'incresciosa situazione.

Alla scena, peraltro, hanno assistito le guardie giurate e i volontari della Protezione civile, imbarazzati».


Per quale motivo, l'anziana è stata rimandata a casa?
«Mi hanno detto che quel messaggio era indirizzato a me e non a lei».


Anche lei ha diritto alla dose, anzi ha la priorità su tutti poiché lavora nelle strutture sanitarie. Di qui l'equivoco, che nei giorni scorsi ha portato alla Mostra d'Oltremare persino un nonnino di 106 anni, parente di un altro camice bianco. Stesso epilogo.
«Ma io mi sono già vaccinato, mentre nel messaggio era indicato che si sarebbe trattato della somministrazione della prima dose. Viste le circostanze e la scarsa affluenza, per umanità avrebbero dovuto comunque somministrare a mia suocera la dose. Io lo avrei fatto, così come ho detto sempre ai miei collaboratori di sorridere, quando si accoglie un paziente: è importante quanto la terapia».


Dove ha fatto l'iniezione?
«Sempre alla Mostra d'Oltremare».


Quando?
«Ho ricevuto la prima dose il 9 gennaio, il sabato delle file: ho atteso il mio turno dalle 7 alle 12 del mattino. E, a distanza di 21 giorni, ho fatto il richiamo. E mi sono complimentato per l'organizzazione senza code».


Secondo la Asl, il caso dipende da un suo errore materiale nell'indicazione del codice fiscale in piattaforma, che ha portato a non far risultare nel sistema la vaccinazione effettuata. Di qui la riconvocazione.
«Ma le convocazioni non sono fatte citando il codice fiscale e solo il numero telefonico della prenotazione, può dare origine a questi incresciosi equivoci».

E pesanti disagi.
«Non si possono convocare le persone solo con il numero di telefono: quanti 80enni usano uno smartphone e registrarsi online?»


Lei ha fatto anche altre prenotazione per conto di parenti anziani?
«Quattro o cinque per i vecchietti del mio quartiere, al Vomero: ho dato loro una mano, indicando il mio numero di cellulare, Ora, senza codice fiscale sull'invito della Asl, come faccio a capire chi deve presentarsi e chi no? E la difficoltà nell'usare la tecnologia è diffusa anche tra miei colleghi anziani. Ecco perché il medico di base avrebbe dovuto fare da filtro».

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