Caos vaccini alla Mostra d'Oltremare: i finti fragili «aiutati» a Napoli da certificati dei Caf

Caos vaccini alla Mostra d'Oltremare: i finti fragili «aiutati» a Napoli da certificati dei Caf
di Ettore Mautone
Sabato 17 Aprile 2021, 23:29 - Ultimo agg. 19 Aprile, 08:56
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Sarebbero state certificazioni fasulle - non veritiere, forse contraffatte, oppure semplicemente non corroborate dalle documentazioni di merito richieste ma compilate, a dire dei diretti interessati, dai Caf (Centri di assistenza fiscale) e pagate anche 10 euro per ognuna di esse - a scatenare tensioni, ressa, caos e proteste nei giorni scorsi al Covid vaccine center della Mostra D’Oltremare. Intanto in Campania il 20 aprile arrivano 39.200 dosi del vaccino Moderna destinato ad essere inoculato ai pazienti non deambulanti da raggiungere a domicilio di cui circa il 7 per cento destinate alla Asl Napoli 1 che lo distribuirà ai 200 medici di famiglia vaccinatori e ai camici bianchi delle Usca. Questi ultimi da oggi incaricati di vaccinare anch’essi a domicilio fragili e non deambulanti. Dosi appena sufficienti per le seconde punture di chi ha già effettuato il primo ciclo e per poche altre centinaia di prime dosi da attribuire a chi aspetta da tempo di poter avviare l’immunizzazione e così riabbracciare figli e nipoti. Nel frattempo prosegue la campagna nelle strutture della Asl: ieri circa 8mila i convocati e non sono mancati, in alcuni momenti della giornata, i disagi, in particolare alla Mostra e alla Stazione Marittima.

Ma torniamo ai furbetti del vaccino: sono circa 600 le posizioni anomale con le certificazioni dei Caf emerse al vaglio dei controlli interni effettuati ai box dei padiglioni della Fiera di Fuorigrotta giovedì scorso. Controlli che, al riscontro sul campo delle prime stranezze, si sono poi fatti sempre più serrati e capillari fino a bloccare completamente la fila e frenare le procedure.

Un ingorgo micidiale che ha scatenato le proteste sia da parte di chi pretendeva di ricevere la puntura anche senza esibire idonei titoli che confermassero questo diritto, sia da parte di chi aveva tutte le carte in regola per l’inoculazione del vaccino ma ugualmente costretto a lunghe attese, in piedi e senza sedie, su cui riposare. Una fila chilometrica durata ore. Persone però bloccate al momento di porgere il braccio alla luce delle verifiche effettuate sulla prima autocertificazione, compilata direttamente o tramite terzi, all’atto della prenotazione. Quando i medici preposti ai controlli della storia clinica di ogni paziente e gli addetti della Protezione civile hanno preteso la firma è esplosa la tensione con il tentativo di forzare la mano e ottenere, tra urla e spintoni, ugualmente la dose Pfizer.

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Gli addetti della Asl sono stati invece irremovibili e anzi hanno acquisito agli atti i documenti fasulli presentati per trasmetterli alla direzione della Asl che li avrebbe a sua volta già trasmessi all’autorità giudiziaria. L’obiettivo è chiarire se quanto asserito dai veri o presunti disabili abbia un fondamento, ossia l’essersi rivolti ai Caf per la compilazione della certificazione e per la prenotazione pagando 10 euro il servizio. Se le certificazioni siano state effettivamente falsificate, se insomma esiste un dolo per aggirare le norme. È chiaro che il diniego finale a firmare l’autocertificazione è quanto meno sospetto. La ressa e l’ingorgo sono stati poi nei giorni successivi evitati con un attento filtro a monte e la presenza ormai fissa, negli spazi dell’hub vaccinale di Fuorigrotta e anche alla Stazione Marittima, del manager della Asl Ciro Verdoliva che tiene alta l’attenzione dei suoi. 

Ma quali sono i presupposti per ottenere la vaccinazione da parte di pazienti fragili e disabili e chi deve attestare il loro stato di vulnerabilità all’atto della prenotazione sul portale regionale? «I fragili - spiega Pina Tommasielli, medico di famiglia e componente dell’Unità di crisi - sono coloro che sono affetti da gravi patologie croniche e invalidanti che colpiscono il sistema cardiovascolare, respiratorio, renale, metabolico e neurosensensoriale. A fare fede è una tabella ministeriale e l’attestazione è compito precipuo dei colleghi vaccinatori o meno che siano. Poi ci sono i disabili, che rispondono a una catalogazione di tipo amministrativo e previdenziale testimoniata dal godere delle facilitazioni della legge 104, da un eventuale accompagnamento e un attestato di invalidità. Questa compilazione spetta ai diretti interessati. Chi non è capace a farlo dice di essersi rivolto ai Caf che, dietro compenso di 10 euro, avrebbero pedissequamente e un po’ superficialmente, senza verifica, trasferito i dati in piattaforma dando per buone le notizie fornite dai pazienti e prenotandoli sul portale. All’hub però mancavano gli allegati. Di più: ci si è rifiutati di firmare un atto che, se falso, comporta rilievi penali. Ora le cose vanno meglio e lo scoglio da superare è la diffidenza dei cittadini verso Astrazeneca. Bisogna fare presto perché i pazienti Covid aumentano. Ne seguo ancora tanti a domicilio e mi chiamano anche di notte». 

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