Vaccino Covid a Napoli, file record e medici in rivolta: «È una Via Crucis»

Vaccino Covid a Napoli, file record e medici in rivolta: «È una Via Crucis»
di Maria Pirro
Domenica 10 Gennaio 2021, 12:00 - Ultimo agg. 14:08
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Medici, politici e tanti altri operatori della sanità bocciano il piano per la vaccinazione anti-Covid alla Mostra d'Oltremare. Lo definiscono un «flop organizzativo», una «via crucis» per le «file indegne» al freddo e sotto la pioggia, il «miglior assembramento mai realizzato». E i sindacati contestano pure la mancanza di criteri nelle convocazioni, chiedono che sia data la priorità a quanti sono più esposti al rischio di contagio. 

 

Carlo Melchionna, sindacalista dell'Anaao Assomed (medici ospedalieri), firma una lettera di fuoco indirizzata al governatore Vincenzo De Luca e al manager dell'Asl Ciro Verdoliva e li invita direttamente a «sospendere l'attuale sistema che può provocare danni gravissimi alla cittadinanza». Franco Ascolese, presidente dell'Ordine di Napoli delle professioni sanitarie, parla senza mezzi termini di «un flop organizzativo che va nettamente stigmatizzato e immediatamente corretto». Anche Luigi Sparano e Corrado Calamaro, a nome della Fimmg di Napoli, ritengono che il modello sia inaccettabile, solo l'ultima causa di polemiche. «I medici di famiglia, oltre a essere molto provati, sono stanchi di lamentarsi», l'affondo. E Silvestro Scotti, numero uno della categoria e presidente dell'Ordine dei medici di Napoli, che ha già sollevato la questione, è tra i colleghi in fila dalle 7 alle 10 del mattino. «È uno spettacolo indecoroso. Una via crucis. L'ennesima dimostrazione della incapacità della Regione», interviene il leader della Cisl Fp Lorenzo Medici, che fa notare i pericoli, utilizzando l'ironia: «Ma vogliamo immunizzare le persone, o contagiarle? Possibile che una cosa così semplice non venga prevista?» «Quello che sta accadendo è scandaloso, incivile, irrispettoso: da una parte ci vacciniamo contro il virus, dall'altra corriamo il rischio di ammalarci di polmonite», dice Ciro Carbone, presidente dell'Ordine delle professioni infermieristiche di Napoli. «Ancora una volta alle belle parole e agli encomi fa seguito una mancanza di sensibilità e di rispetto per le persone». Sotto accusa, la scelta di convocare tutti con sms ed email senza indicare un orario preciso e senza differenziare gli ingressi anziché «adottare un criterio qualsiasi, come le iniziali del cognome. Ed ecco il miglior assembramento mai realizzato. Adesso le multe chi le paga?», domanda Medici. L'intersindacale, che raggruppa tutte le sigle, dagli anestesisti dell'Aaroi Emac a Cgil e Uil Medici, dalla Fials all'Anpo, che rappresenta i primari, avvisa: «Rivendichiamo per tutti gli aventi diritto alla prima fase, nel rigoroso rispetto delle direttive ministeriali e della unità di crisi regionale la necessità di ricevere ordinatamente la vaccinazione a tutela loro e dei pazienti. E questo, secondo criteri di priorità condivisi e trasparenti che privilegino l'esposizione al rischio di contagio». Il sindaco Luigi de Magistris allarga il bersaglio: «Anche oggi - afferma - file indegne di un Paese civile per vaccinarsi. Regione Campania e Asl hanno avuto settimane per organizzare un servizio che aspettiamo da mesi». E invece, «subiamo ormai la propaganda di loghi giganteschi, effigi, stemmi, spillette e passerelle politiche, ma ora basta, si sta superando la decenza», aggiunge il primo cittadino. «Si abbia ora la decenza istituzionale di chiedere scusa e porre rimedio». «Bisogna garantire agli aventi diritto condizioni minime di agibilità e comfort», incalza Annarita Patriarca, capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale. «Le file da due giorni sono uno spettacolo indegno», interviene Gianpiero Zinzi, capogruppo Lega, che tira in ballo il governatore: «La disorganizzazione fa a pugni con il racconto fantastico di una gestione modello della pandemia che De Luca racconta ogni venerdì durante i suoi monologhi.

Dia spiegazioni per questi disagi e soprattutto risolva il problema». 

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Per la Asl, è un «vergognoso sciacallaggio, da parte di alcuni si cerca di mettere in ombra un poderoso sforzo nella lotta al Covid». La direttrice sanitaria Mariella Corvino ribadisce: «Convochiamo moltissimi sanitari per un motivo non buttare i vaccini. Quando si scongela, la dose può essere usata entro 6 ore. All'Ospedale del Mare, nel precedente punto per la profilassi, a volte tanti non si presentavano in tempo e così chiamavamo altri del nosocomio. Qui, alla Mostra, non abbiamo riserve: per questo contattiamo più persone. La fila c'è ma la priorità è non sprecare le fiale». Correttivi sono in parte già messi in campo, almeno per ridurre i disagi durante l'attesa infinita.c

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