Il Vesuvio come garçonniere: condom e slip tra le ginestre

Il Vesuvio come garçonniere: condom e slip tra le ginestre
di Francesca Mari
Lunedì 1 Aprile 2019, 12:00
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Il Parco nazionale del Vesuvio trasformato in alcova di coppiette che si appartano per incontri hot sotto le stelle. Momenti trascorsi nell'intimità, al riparo nelle proprie auto tappezzate di fogli di giornali, e poi andar via imbrattando la macchia mediterranea lasciando gli inconfutabili segni del loro passaggio: condom usati, fazzoletti di carta sporchi, scatole di pizza e di cibo take away, vuoti di alcolici e persino reggiseni o slip. Scene che non risparmiano nemmeno la strada che si arrampica su a quota mille dove tra le ginestre cantate dal Leopardi si ritrova di tutto.

Tra le decine di sacconi di immondizia, raccolti ieri mattina da ambientalisti, volontari e imprenditori della «Rete a difesa del Vesuvio», impegnati nella giornata di pulizia della Panoramica, centinaia sono stati i ritrovamenti di «rifiuti del sesso». La via Panoramica, tra i comuni di Trecase e Boscotrecase, è uno degli accessi principali al vulcano più famoso del mondo; una strada molto frequentata dai turisti, che si affaccia su una vista mozzafiato. Ma da sempre, insieme ad altre strade che portano al cratere - come il tragitto che da quota 500 conduce al Gran Cono la strada è nella top ten dei parchi dell'amore all'ombra del Vesuvio. Oltre che ricettacolo di rifiuti, come le pinete del parco invase da sversamenti illeciti. Perciò la pulizia straordinaria fai-da-te di ieri, patrocinata dai comuni interessati e dalla Città Metropolitana e che ha impegnato un centinaio di volontari, è stata anche un momento di aggregazione che ha coinvolto diverse associazioni e aziende: Primaurora, I Falchi del Vesuvio, Cai/Tam, Fondali Campania, Salute Ambiente Vesuvio, Collettivo Volontari per il Vesuvio, Mamme vulcaniche, Let's do It! Italy, Università Verde, Cantine del Vesuvio, Cantine Matrone, Sorrentino Vini e Officina Vesuviana, Aucelluzzo.
 
Il bilancio della task force, con la raccolta di settanta sacconi e la gran mole di ritrovamenti sexy, è una realtà che supera la fantasia. «Il Parco del Vesuvio dice Vincenzo Capasso, presidente di Let's do it! Italy è invaso da preservativi, fazzoletti, lingerie. È una vera garconniére. Potremmo fare una classifica dei marchi di preservativi più usati». «La Panoramica è la via di accesso al Vesuvio è il commento di Silvano Somma, presidente di Primaurora e rende evidente ogni giorno lo scempio delle micro-discariche e dei rifiuti abbandonati ovunque».

Armati di rastrelli, pale, guanti e sacchetti è stata ripulita la strada e le aree sono state riportate al loro originario splendore. Insomma, la via Panoramica, tra le più famose strade del Vesuviano, costellata di ristoranti, resort, pizzerie e pub, all'imbrunire diventa un albergo ad ore a cielo aperto. Così come la strada che conduce al cratere, sul versante di Ercolano. Le auto sostano negli anfratti, negli slarghi e sempre in aree non illuminate e poco sicure. I controlli scarseggiano, soprattutto nelle ore notturne, e gli occhi delle telecamere di videosorveglianza (trentacinque, ripristinate dall'Ente Parco che annuncia l'arrivo di due droni in dotazione ai forestali) non arrivano in determinati punti, scelti accuratamente per «un'ora d'amore». Le stesse installazioni del museo a cielo aperto «Creator Vesevo», realizzate da dieci scultori di fama mondiale sotto la direzione artistica di Jean Noel Schifano, si elevano da distese di erbacce in cui sono impigliati preservativi e fazzoletti sporchi.
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