Whirlpool, indaga la Consob Usa

Whirlpool, indaga la Consob Usa
di Francesco Pacifico
Domenica 16 Giugno 2019, 13:22
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Anche la Sec, la Consob americana, vuole vederci chiaro sul futuro dello stabilimento Whirlpool di Napoli. La commissione statunitense di controllo delle attività borsistiche ha scritto all'investor relator della multinazionale, che è quotata a New York, per avere lumi sulle minacce di Luigi Di Maio di tagliare 50 milioni di contributi pubblici.
Due le motivazioni dietro la mossa della Sec, in verità poco interessata al futuro dei 412 dipendenti assunti a Napoli: l'uscita di Di Maio può penalizzare non poco gli azionisti dell'azienda, visto che i 50 milioni di euro rivoluti dal Mise sono pari a un quinto dell'investimento complessivo, 250 milioni, annunciato in Italia. Tema sempre sensibile per il mercato.

LA MOSSA
In secondo luogo, a livello regolatorio, 50 milioni di dollari è la soglia minima sopra la quale un'impresa quotata al Nyse è obbligata a comunicare le sue politiche di crescita. Non a caso, al tavolo del 12 giugno al Mise, l'Ad, Luigi La Morgia, ha prima stigmatizzato le ripercussioni sul titolo per le intemerate social del vicepremier, quindi ha chiesto gli atti ufficiali firmati finora dal Mise per girarli alla Sec, per rispondere velocemente e non incorrere in multe o nelle ire del mercato.

La multinazionale ha da tempo deciso di lasciare il capoluogo campano. All'ultimo tavolo in via Veneto, Whirlpool ha incassato la disponibilità di Di Maio di far partecipare il Mise alle trattative con le aziende interessate a insediarsi a Napoli.

 
In quest'ottica la multinazionale invierà a Invitalia le 10 manifestazioni d'interesse ricevute finora, per avere una consulenza nella scelta finale. Tra i dossier c'è soprattutto la proposta presentata dall'ex direttore generale di Italcementi, Giovanni Battista Ferrario, che forte di investimenti vicini ai 30 milioni e finanziatori cinesi e coreani vuole costruire nel Golfo compressori per frigoriferi.
Lo stesso Ferrario è noto da tempo al Mise: vuoi perché è già andato il mese scorso da Invitalia a presentare il suo piano, vuoi perché Whirlpool avrebbe indicato a Di Maio il suo nome in una lettera di fine marzo inviata al ministero. Tutti elementi che smentirebbero il vicepremier, quando afferma di aver saputo delle intenzioni degli americani soltanto il 31 maggio attraverso una nota ufficiale dell'azienda.
LE OPZIONI
Accanto al progetto di Ferrario, tra le dieci proposte valutate, ce ne sarebbe altre due definite molto interessanti: una è stata formalizzata da un gruppo della cantieristica, l'altra da un produttore di componentistica auto.
A tutti Whirlpool chiede il pieno riassorbimento dei 412 dipendenti in organico e si dice pronta a cedere lo stabilimento (ma non i macchinari) a un «prezzo politico».
Intanto va avanti anche il rilancio dell'impianto di Teverola, dove dovrebbe sorgere una fabbrica per la produzione di celle in litio.
La multinazionale avrebbe garantito all'imprenditore Vittorio Civitillo (gruppo Seri) un altro terreno per allargare il sito e spingerlo ad assumere più dei 72 ex lavoratori di Carinaro, che ha promesso di prendere. Sempre a Teverola potrebbe insediarsi anche la Htl fitting, azienda della componentistica che opera a Melfi e Grugliasco ed è fornitrice di Fca.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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