Il premio Matilde Serao a Dacia Maraini: «Noi testimoni dei nostri tempi»

Il premio Matilde Serao a Dacia Maraini: «Noi testimoni dei nostri tempi»
di Maria Pirro
Martedì 5 Novembre 2019, 13:00 - Ultimo agg. 18:06
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Raccontare storie con tenacia e passione, al punto da trasformare la cronaca in memoria. Questo il legame che unisce due donne, un giornale, una città. Il premio letterario dedicato a Matilde Serao, fondatrice de «Il Mattino», scrittrice e giornalista, è assegnato a Dacia Maraini, anche lei scrittrice e giornalista, poetessa e drammaturga. Vincitrice della terza edizione, dopo Antonia Arslan, di origini armene, e l'iraniana Azar Nafisi, su indicazione della giuria del nostro quotidiano. A consegnare il riconoscimento (un'opera di Mimmo Paladino) il ministro per i Beni culturali, Dario Franceschini, e il suo sarà invece un ritorno alla cerimonia, un «bis» come il mandato.

La manifestazione si terrà domani a Napoli, alle 17.30 nel Palazzo di Poste italiane in piazza Matteotti: aperta dal direttore de «Il Mattino» Federico Monga, verrà introdotta dalla proiezione di un video prodotto da Giffoni Experience. «È una suggestione composta da una serie di volti femminili», spiega il regista Luca Apolito. Nel filmato, che, come tutto, parte dagli scritti di donna Matilde, si vedono anche Elisa Del Genio e Ludovica Nasti, le bambine che interpretano Lila e Lenù nell'«Amica geniale» televisiva, e Miriam Candurro, che legge una selezione di brani della Serao.

Sette minuti di sorrisi, smorfie e sguardi, noti e non, sono il modo per rappresentare i temi principali affrontati dall'autrice del Ventre di Napoli. Per parlare di «Matilde Serao: ieri, oggi e domani». «Una donna che ha anticipato tante battaglie, di emancipazione, senza mai voler essere femminista», fa notare la Candurro, che aggiunge: «Con iniziative come questa, si comprende anche quanto il suo giornale sia legato alla città».

Cronache di una città, colta e popolare. Titta Fiore intervisterà il direttore artistico del «Napoli teatro festival Italia», Ruggero Cappuccio, e poi Marco D'Amore, l'attore che ha portato sul grande schermo tutte le contraddizioni di «Gomorra»: i due affronteranno gli aspetti diversi trattati, appunto, da Il ventre di Napoli, luci e ombre della metropoli che fu, che è, che sarà.

Un altro argomento al centro della scrittura di donna Matilde è quello dell'infanzia, soprattutto negata. Il tema verrà ripreso da Enzo Avitabile, che ha inciso una canzone-manifesto come «Tutt'eguale song' 'e criature». «Creature seminude, scalze o malamente coperte: chissà donde vengono e dove vadano», il controcanto della Serao datato 1884. Centotrentacinque anni dopo quella descrizione, l'artista delle «piccole anime» verrà intervistato da Federico Vacalebre. Le battaglie delle donne saranno, invece, ripercorse nell'intervista a Iaia Forte affidata a Donatella Trotta. Poi, spazio all'analisi di problemi endemici della «nazione napoletana», come la ludopatia: ne parlerà, partendo da Il paese di Cuccagna lo scrittore Pino Montesano con Generoso Picone.

Dibattiti, ma anche spettacolo. Due gli intermezzi musicali delle Ebbanesis, scoperte grazie al web. Melodia partenopea, ironia e swing: il duo è capace di trasporre con parole e suoni veraci anche «Bohemian rhapsody» dei Queen e «Volevo un gatto nero», antico hit dello «Zecchino d'oro».

Non mancheranno, ovviamente, la riflessione di Antonio Corribolo, dell'associazione culturale Matilde Serao di Carinola, e i saluti del «padrone di casa», l'amministratore delegato di Poste italiane, Matteo Del Fante.

Quindi, il direttore Monga intervisterà Franceschini. Al centro le eccellenze e le sfide culturali. Una è senza dubbio il piano nazionale per la promozione della lettura e una legge a sostegno dell'intera filiera del libro illustrata dal ministro anche nell'inserto in edicola domani con il «Mattino» a cui hanno collaborato, tra gli altri, Silvio Perrella, Pietro Gargano, Titti Marrone, Diego De Silva, Claudio Gubitosi, Isaia Sales.

L'evento sarà chiuso dalla consegna del premio letterario a Dacia Maraini, e l'intervento della vincitrice, che sottolineerà per l'occasione il suo il legame con Matilde Serao. Donne unite dal piacere nel raccontare e dall'impegno civico. «Siamo state due oneste testimoni del nostro tempo», ha commentato a caldo l'autrice di Fiesole.
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