«Federico II, l'eccellenza leader nei progetti del Pnrr»

Il rettore presenta la celebrazione: gli 800 anni dell'ateneo napoletano

Matteo Lorito
Matteo Lorito
di Mariagiovanna Capone
Domenica 12 Novembre 2023, 09:41 - Ultimo agg. 13 Novembre, 18:18
5 Minuti di Lettura

Tre anni fa, Matteo Lorito iniziava il sessennio da rettore dell'Università degli Studi di Napoli Federico II. Il giro di boa coincide con un momento assai particolare per l'ateneo laico più antico al mondo che domani darà ufficialmente inizio alle celebrazioni degli 800 anni dalla sua istituzione con l'inaugurazione dell'anno accademico 2023/24. Una cerimonia solenne nell'Aula Magna Storica dell'antica sede dell'Università alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che inaugurerà subito dopo gli ambulatori specialistici del Campus di Scampia.

Rettore Lorito, possiamo dire che lunedì sarà il momento più emozionante del suo sessennio?
«È un giorno speciale, avere il capo dello Stato per un'inaugurazione importante per tutta la comunità federiciana, che riproponiamo dopo ben 17 anni di assenza, è sì emozionante ma acquista un valore simbolico anche per la visita a Scampia».

Perché?
«Perché in questa sede, inaugurata appena un anno fa, in tanti non ci credevano. Anzi, dicevano che non avrebbe funzionato, che per il quartiere non sarebbe cambiato niente, che sarebbe stata solo una cattedrale nel deserto.

Qualcosa di simile all'inaugurazione del complesso universitario di San Giovanni a Teduccio, dove dopo 7 anni abbiamo insediato undici Academy (la dodicesima è a Scampia, ndr). Invece, abbiamo dato prova di costruttività e vitalità: sono stati a Scampia due premi Nobel, abbiamo oltre mille studenti che frequentano i 20 corsi di laurea triennale e magistrale in Professioni Sanitarie, da dieci giorni abbiamo la PharmaTech Academy, prima in Italia dedicata ai farmaci Rna. E siamo solo all'inizio. Quando il presidente Mattarella ha accettato anche di visitare il campus è stato come suggellare un percorso culturale intrapreso dalla Federico II. Ci onora con la sua presenza ma ci invita a continuare, cosa che faremo presto con nuove iniziative perché siamo molto forti dal punto di vista dello sviluppo territoriale».

Video

Tipo l'impegno su Caivano?
«Abbiamo risposto immediatamente all'invito del governo di impegnarci per Caivano. Insieme alle altre università campane daremo vita a due progetti, mi conceda l'uso di questo aggettivo, straordinari. Non posso ancora svelarne i contenuti perché abbiamo ancora delle riunioni tecniche con il Ministero dell'Università e la Ricerca, ma la ministra Anna Maria Bernini, con noi lunedì, ci aveva invitato a pensare in grande e lo abbiamo fatto».

Le due visite in un giorno del capo dello stato immagino siano state complicate da organizzare.
«Può dirlo forte. Ringrazio le forze dell'ordine per il supporto, ma anche tutto il nostro personale, dalla segreteria alle biblioteche, dalla vigilanza agli amministrativi: tutti si sono impegnati affinché questa giornata sia perfetta».

Inoltre, c'è l'assemblea generale della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane, per la prima volta a Napoli. La Federico II quindi diventa sempre più importante a livello nazionale?
«Lo siamo sempre stati ma il prestigio nazionale e internazionale è cresciuto in questi anni. Un prestigio basato su fatti concreti, che durante il mio discorso di domani elencherò punto per punto. Mi faccia dire solo che abbiamo formato tre presidenti della Repubblica e in 800 anni ben 30 generazioni di classe dirigente, politica, scientifica. Si consolida il nostro considerevole contributo anche con la ricerca all'avanguardia, e non a caso siamo l'Università italiana che ha vinto la quantità di finanziamenti più alta rispetto agli altri atenei: anche a livello internazionale ci viene riconosciuto il valore dei nostri dipartimenti di eccellenza. Su questa scia si innesta la decisione della Biblioteca Vaticana che avviene per la prima volta nella storia di concederci l'utilizzo delle immagini originali del "De arte venandi cum avibus", trattato scritto da Federico II di Svevia. Come suggello al nostro impegno costante, saranno presenti circa 70 rettori proveniente da tutta Italia, di cui 11 laureati alla Federico II e li premieremo in una cerimonia a Scampia».

L'idea di una doppia presenza di studenti alla cerimonia solenne è sua?
«Non vuole essere un vanto, ma l'espressione dei valori che da 800 anni porta avanti l'ateneo. Quando diciamo che mettiamo gli studenti al centro dei nostri sforzi, ci crediamo davvero. Noi sosteniamo talenti e le attitudini, ed era giusto ospitare all'inaugurazione non solo il rappresentante degli studenti, ma anche della comunità internazionale, che sta aumentando anno dopo anno. Insieme alle matricole: quest'anno abbiamo superato gli iscritti dello scorso anno. Quindi terranno un discorso sia Giuseppe Marzucco, rappresentante del Consiglio degli Studenti, e Fatima Mahdiyar, in rappresentanza della comunità studentesca internazionale».

Gli studenti sono protagonisti anche in altri contesti?
«Certo, numerose iniziative sono state ideate da loro: manifestazioni e competizioni sportive, contest, come volo di droni, regate, tornei di calcio a 5, di tennis e di pallavolo, o come la Giornata dello studente federiciano, il Villaggio Federico II sul lungomare dove nei giorni del compleanno della Federico II avremo concerti ed eventi».

Martedì assegnerà la laurea honoris causa a Bocelli. E poi?
«Alla principessa Rym al-Ali di Giordania, e tre altri personaggi internazionali molto impegnati nel sociale cui potrebbe aggiungersi anche una laurea a Sting, per quanto sta facendo insieme alla moglie Trudi Styler per diffondere Napoli nel mondo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA