La vera storia dell'esilio napoletano
del poeta Giacomo Leopardi

La vera storia dell'esilio napoletano del poeta Giacomo Leopardi
di Francesca Raspavolo
Giovedì 26 Aprile 2018, 21:51
1 Minuto di Lettura
PORTICI - "A tavola col ranavuottolo", ovvero la vera storia dell'esilio napoletano del poeta Giacomo Leopardi. Se ne parlerà domani venerdì 27 aprile all'auditorium del Quinto Orazio Flacco, liceo classico linguistico e di scienze umane di Portici: appuntamento a partire dalle 11 con Gianni Aversano, poi nel pomeriggio dalle 16:30 c'è la Biblioteca Scolarica e a seguire "Un amore di Leopardi" a Torre del Greco, con l'esposizione di 10 opere pittoriche realizzate dal maestro Ciro Adrian Ciavolino. 

Interverranno alla manifestazione la preside del Flacco Iolanda Giovidelli, la referente della Biblioteca Scolastica Tommasina La Rocca e Roberto Russo, giornalista del Corriere del Mezzogiorno. Animeranno l'evento gli alunni del liceo Quinto Orazio Flacco.

L'esilio napoletano di Leopardi durò 4 anni: il poeta di Recanati visse a Napoli dal 1833 al 1837. "Nel 1836, quando a Napoli scoppiò l'epidemia di colera, Leopardi si recò con Ranieri e la sorella di questi, Paolina, nella Villa Ferrigni a Torre del Greco (oggi ribattezzata Villa delle Ginestre) dove rimase dall'estate di quell'anno al febbraio del 1837 e dove scrisse La ginestra o il fiore del deserto". Leopardi morì il 14  giugno 1837 a Napoli.
© RIPRODUZIONE RISERVATA