Napoli: poche aule, 500 studenti ​restano senza iscrizione al liceo

Napoli: poche aule, 500 studenti restano senza iscrizione al liceo
di Elena Romanazzi
Domenica 10 Febbraio 2019, 09:00
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Più di 500 iscrizioni di troppo. Famiglie nel panico, studenti che ancora non sanno dove inizieranno il percorso del liceo. Già perché quest'anno non sono ammesse deroghe (sempre esistite) di sorta. Lo prevede la circolare dell'Ufficio scolastico regionale, guidato da Luisa Franzese. «Le domande - si legge - sono accolte entro il limite massimo dei posti complessivamente disponibili nella singola istituzione scolastica, è compito del dirigente individuare il numero massimo di iscrizioni». E aggiunge: «Poiché potrebbero presentarsi richieste di iscrizioni in eccedenza la scuola precede preliminarmente alla definizione dei criteri di precedenza nell'ammissione mediante delibera del Consiglio d'istituto da rendere pubblica prima dell'acquisizione delle iscrizioni». Regole chiare. Il boom di iscritti era già previsto ma, si sa, mancano le aule. Soprattutto nelle scuole più gettonate: il Sannazaro, l'Umberto, il Vico, il Mercalli, ma anche il Mazzini.
 
I dati assoluti delle iscrizioni ancora non sono stati elaborati dal Miur. Al momento sono disponibili solo le percentuali. E i numeri la dicono lunga sul perché si sia creata una situazione d'emergenza. Prendiamo il classico. Solo a Napoli è stato scelto dal 10,20% della platea, lo scientifico da ben il 17,40%, i professionali dal 19,80%, i tecnici per l'indirizzo economico dal 9%, per il tecnologico dal 16,20%. Tanti per il classico per il numero di posti. L'Umberto, che ha introdotto il classico con indirizzo biomedico e indirizzo giuridico internazionale (molto gettonati), ha dovuto respingere le domande di iscrizione di circa 50 alunni, molti dei quali residenti a Chiaia. Al Vico la situazione è ancora più pesante. Le domande rispedite indietro sono molte di più: superano abbondantemente quota cento. E non è un dato marginale. Al Mercalli la situazione non è differente. E al Mazzini, se prima sembrava che ci fossero una manciata di posti disponibili, si sono ritrovati con il respingimento della domanda. Al Genovesi c'è posto (ha avuto un calo sensibile di iscrizioni), al Vittorio Emanuele c'è posto. Ed anche al Pansini, dove il preside Salvatore Pace ha ancora a disposizione una ventina di posti.

Ora le famiglie devono iniziare un vero e proprio pellegrinaggio. Le persone che hanno fatto la domanda on line (metodo utilizzato dal 38% di utenti) ma anche con l'ausilio della stessa scuola hanno dovuto indicare complessivamente tre preferenze. Purtroppo andate tutte e vuoto. Così si è arrivati a contare oltre 500 studenti esclusi.

Le domande non accolto finiscono all'Ufficio scolastico regionale che deve individuare una adeguata soluzione in tempi rapidi. Perché in base al numero di alunni iscritti si formano gli organici. Ma con questi numeri uscire da una situazione emergenziale soprattutto sul fronte dei licei non sarà semplice.

Il liceo Sannazaro ha formato solo sette prime. Sono 216 gli alunni accettati contro i 389 dell'anno scorso. La filosofia seguita dalla dirigente Mia Filippone è stata: sette quinte escono, sette prime entrano. Alcuni percorsi come l'Esabac e il Cambridge sono stati tagliati. Restrizioni e esclusioni che hanno generato malumore tra le numerose famiglie che avevano presentato domanda di iscrizione. Sul caso intervengono Antonio di Zazzo, segretario regionali Uil Scuola, e Rosa Cirillo, segretaria nazionale del dipartimento dirigenti scolastici. «Ancora proteste e difficoltà per studenti e famiglie - spiegano - disagi che sembravano superati, con la politica dello scaricabarile, messa in atto dall'Usr, con il cambio del dirigente scolastico». Una soluzione - aggiungono - che oggi appare non solo ingiusta e sbagliata, ma che non trova nessun fondamento, nessuna causa nella gestione, peraltro complessa e difficile, di un istituto che nelle classifiche è tra le prime istituzioni scolastiche della città. «La realtà - spiegano - da affrontare è un'altra: occorre reperire le aule sufficienti a soddisfare le richieste delle famiglie e degli studenti e non nascondersi dietro circolari e atti burocratici che servono solo a legittimare chi li pone in essere. Per fare funzionare una scuola occorre agire rispettando la comunità scolastica nel suo insieme. Va risanata una frattura ancora aperta - ammoniscono Di Zazzo e Cirillo - e ricostruita la comunità educante del liceo Sannazaro e, più in generale, la comunità scolastica di Napoli e della Campania. Serve una verifica attenta delle scelte di gestione dell'ufficio scolastico regionale per superare la frattura in atto».
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