118 Napoli, stipendi salvi: blindata la nuova legge in Senato

118 Napoli, stipendi salvi: blindata la nuova legge in Senato
di Ettore Mautone
Sabato 8 Maggio 2021, 11:00 - Ultimo agg. 9 Maggio, 10:32
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Vertenza 118: un emendamento inserito al Senato al testo del decreto Sostegni per mettere la parola fine alle trattenute in busta paga a danno dei medici convenzionati impiegati nella rete dell'emergenza a Napoli e in Campania (e non solo). La norma, in attesa ora della sola ratifica in Aula, amplia la protezione di cui potranno godere i camici bianchi sul cui capo pende da un anno un'indagine della Corte dei conti che a fatica è stata frenata da interventi della prefettura e dell'avvocatura dello Stato, che affianca la presidenza della giunta regionale. 

Dopo il via libera, nei giorni scorsi, in Commissione Bilancio al Senato, all'emendamento a prima firma della senatrice M5S Mariolina Castellone, arriva il testo di legge corretto che indirizza l'interpretazione da dare al contratto di categoria.

Qui serve una premessa: i medici convenzionati con le Asl sono i camici bianchi della medicina di famiglia e delle ex guardie mediche (questi ultimi detti di Continuità assistenziale) che svolgono mansioni, turni e orari autonomi e diversi rispetto a quelli che, di fatto, hanno seguito i dottori di questa stessa categoria ma sono impiegati nel 118 sin dalla nascita del servizio in Campania, nel 1999. A ristoro del lavoro usurante sulle autoambulanze fu introdotto, a livello contrattuale regionale (in Campania, ma anche in altre regioni), un'indennità oraria che, tuttavia, fu apparentemente assorbita da altre voci stipendiali previste dal nuovo contratto nazionale siglato nel 2005. Indennità che i medici hanno continuato a percepire. Di qui l'iniziativa della Corte dei conti: per effetto dell'indagine, le Asl avevano prima bloccato tali indennità di stipendio (5,16 euro all'ora per circa 800 euro mensili corrispondenti al 25 per cento della prima voce della busta paga), e poi avviato il recupero con trattenute sul quinto dello stipendio delle somme accumulate negli anni (fino a 100mila euro).

La mobilitazione dei medici a tutti i livelli sindacati e di categoria, che ne è scaturita in Campania negli ultimi mesi, ha prima mosso le acque a livello regionale (dove è comunque in dirittura d'arrivo una soluzione alternativa), ma soprattutto spinto la politica a livello nazionale a prevedere un correttivo di legge a quella che a tutti, ministero della Salute compreso, era subito apparsa un'ingiustizia penalizzante per una categoria in prima linea durante la pendemia, e che ha pagato al pari e più di altre il prezzo dell'emergenza coronavirus. Una bomba capace di innescare, inoltre, una vera fuga dal 118, dequalificando un servizio fondamentale per garantire i livelli essenziali di assistenza. 

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In particolare, cosa prevede dunque l'articolo 24 bis introdotto nel decreto Sostegni in materia di prestazioni dei medici convenzionati con il servizio di emergenza e urgenza? Questo il testo: «Al fine di tutelare il Servizio sanitario e di consentire di fronteggiare l'emergenza epidemiologica conseguente alla diffusione di Sars-Cov-2 le somme corrisposte al personale medico convenzionato addetto al servizio di emergenza-urgenza fino al 31 dicembre del 2020 a seguito di prestazioni lavorative resi in esecuzione di accordi collettivi nazionali di lavoro o integrativi regionale, regolarmente sottoscritti, non sono ripetibili (in termini tecnico-giuridici, letteralmente, significa che non possono essere chieste indietro, ndr), salvo i casi di dolo o colpa grave». «Un emendamento e una norma commenta Valeria Ciarambino, capogruppo M5S in Consiglio regionale e vicepresidente del parlamentino regionale - grazie alle quali i medici del 118 continueranno a percepire l'indennità che spetta loro di diritto per un lavoro che non può che essere pienamente riconosciuto come usurante e ad alto rischio. L'emendamento conferma la retribuzione aggiuntiva nel rispetto dell'accordo integrativo regionale del 2003, tuttora vigente, nella parte che riguarda l'area dell'emergenza». Aggiunge Ciarambino: «Un risultato importantissimo, frutto di una battaglia che dura da un anno e conseguito in una fase delicata di emergenza pandemica. Continueremo a batterci affinché in Campania si metta finalmente mano a una riorganizzazione dell'intero sistema del 118, con una ristrutturazione degli organici e l'istituzione di un unico dipartimento di emergenza regionale». Commenti positivi anche dai sindacati di categoria della medicina e della dirigenza medica che hanno seguito tutta la vertenza.

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