Vertenza 118: un emendamento inserito al Senato al testo del decreto Sostegni per mettere la parola fine alle trattenute in busta paga a danno dei medici convenzionati impiegati nella rete dell'emergenza a Napoli e in Campania (e non solo). La norma, in attesa ora della sola ratifica in Aula, amplia la protezione di cui potranno godere i camici bianchi sul cui capo pende da un anno un'indagine della Corte dei conti che a fatica è stata frenata da interventi della prefettura e dell'avvocatura dello Stato, che affianca la presidenza della giunta regionale.
Dopo il via libera, nei giorni scorsi, in Commissione Bilancio al Senato, all'emendamento a prima firma della senatrice M5S Mariolina Castellone, arriva il testo di legge corretto che indirizza l'interpretazione da dare al contratto di categoria.
La mobilitazione dei medici a tutti i livelli sindacati e di categoria, che ne è scaturita in Campania negli ultimi mesi, ha prima mosso le acque a livello regionale (dove è comunque in dirittura d'arrivo una soluzione alternativa), ma soprattutto spinto la politica a livello nazionale a prevedere un correttivo di legge a quella che a tutti, ministero della Salute compreso, era subito apparsa un'ingiustizia penalizzante per una categoria in prima linea durante la pendemia, e che ha pagato al pari e più di altre il prezzo dell'emergenza coronavirus. Una bomba capace di innescare, inoltre, una vera fuga dal 118, dequalificando un servizio fondamentale per garantire i livelli essenziali di assistenza.
In particolare, cosa prevede dunque l'articolo 24 bis introdotto nel decreto Sostegni in materia di prestazioni dei medici convenzionati con il servizio di emergenza e urgenza? Questo il testo: «Al fine di tutelare il Servizio sanitario e di consentire di fronteggiare l'emergenza epidemiologica conseguente alla diffusione di Sars-Cov-2 le somme corrisposte al personale medico convenzionato addetto al servizio di emergenza-urgenza fino al 31 dicembre del 2020 a seguito di prestazioni lavorative resi in esecuzione di accordi collettivi nazionali di lavoro o integrativi regionale, regolarmente sottoscritti, non sono ripetibili (in termini tecnico-giuridici, letteralmente, significa che non possono essere chieste indietro, ndr), salvo i casi di dolo o colpa grave». «Un emendamento e una norma commenta Valeria Ciarambino, capogruppo M5S in Consiglio regionale e vicepresidente del parlamentino regionale - grazie alle quali i medici del 118 continueranno a percepire l'indennità che spetta loro di diritto per un lavoro che non può che essere pienamente riconosciuto come usurante e ad alto rischio. L'emendamento conferma la retribuzione aggiuntiva nel rispetto dell'accordo integrativo regionale del 2003, tuttora vigente, nella parte che riguarda l'area dell'emergenza». Aggiunge Ciarambino: «Un risultato importantissimo, frutto di una battaglia che dura da un anno e conseguito in una fase delicata di emergenza pandemica. Continueremo a batterci affinché in Campania si metta finalmente mano a una riorganizzazione dell'intero sistema del 118, con una ristrutturazione degli organici e l'istituzione di un unico dipartimento di emergenza regionale». Commenti positivi anche dai sindacati di categoria della medicina e della dirigenza medica che hanno seguito tutta la vertenza.