«In Campania partiti finiti, qui vince solo il civismo»

Provinciali di Caserta: il consigliere Zannini vicino a De Luca travolge il Pd e ha la maggioranza

De Luca e Camusso
De Luca e Camusso
di Adolfo Pappalardo
Mercoledì 13 Dicembre 2023, 07:57
4 Minuti di Lettura

«Prima c’erano i partiti ma ora lo schema destra e sinistra è ormai superato: gli accordi si trovano sui territori», ragiona Giovanni Zannini, consigliere regionale eletto nella civica “De Luca presidente” che a Caserta, l’altro giorno, ha stabilito un record: con la sua lista alle Provinciali ha sbaragliato tutti. Dal Pd a Fdi passando per la Lega mentre la sua lista è maggioranza granitica per l’azzurro Magliocca. Praticamente un presidente di Fi con una maggioranza di civici-deluchiani: ben 8 su 16 consiglieri. 

Complimenti: ma come ha fatto?
«Mi sono mosso con un certe anticipo solo per il bene del territorio.

E abbiamo vinto».

Cioè? 
«Serve il contatto costante con gli amministratori comunali indipendentemente dall’approssimarsi degli appuntamenti elettorali. Ci vuole tanta presenza sui territori, tanta assistenza tecnica e confronto con i sindaci e con gli amministratori in genere e soprattutto tanta serietà nelle interlocuzioni e il coinvolgimento e la condivisione delle scelte. Aver ottenuto il 46 per cento dei voti è un risultato davvero importante. Merito anche della nostra capacità di unire piuttosto che dividere».

Infatti da una legislatura all’altra ha moltiplicato per dieci le sue preferenze. E dicono che lei è il ponte tra la Regione e i sindaci del Casertano: sempre pronto a dare una mano. E così diventa più forte dei partiti. 
«I partiti servono solo per essere eletti, o meglio nominati, al Parlamento. Mentre sui territori, quando ci si confronta con le preferenze e non con i listini bloccati i partiti dimostrano la totale assenza di radicamento. A differenza, invece, delle formazioni civiche e moderate che riescono meglio ad accordarsi sui programmi e su obiettivi comuni». 

Ed ecco spiegata la vittoria.
«Queste elezioni, hanno dimostrato che i moderati di centro vicini al governatore De Luca hanno, più di tutti, interpretato la volontà degli elettori tanto più se si considera che si tratta di una platea qualificata di consiglieri comunali e sindaci». 

Ma alleandosi a sinistra o a destra a seconda delle competizioni, non si rischia di essere solo trasversali?
«Assolutamente, è il contrario. Noi non condividiamo le logiche di destra e sinistra ne ci alleiamo a destra e sinistra. Noi stiamo al centro e chi vuole stare con noi lo può fare condividendo programma, obiettivi e spirito di dialogo senza demonizzare mai l’avversario». 

Con destra e sinistra che a Caserta perdono sonoramente.
«La Lega non ha schierato il simbolo e si è nascosta dietro una lista civica, sostenuta anche dal parlamentare di riferimento oltre che da 2 consiglieri regionali, uno di maggioranza e l’altro di opposizione: è finita penultima in classifica».

Peggio il partito della Meloni che governa il Paese.
«Fdi ha avuto percentuali ad una cifra che fanno a cazzotti con i sondaggi nazionali». 

E poi il Pd, il partito del governatore.
«Arretra pesantemente rispetto a 2 anni fa nonostante l’alleanza con i 5 Stelle. Da 5 hanno eletto solo 3 consiglieri provinciali con i grillini rimasti pure senza rappresentanza». 

Merito anche della sua vicinanza strettissima con il governatore.
«Per me De Luca è e rimane l’unica certezza e speranza per la nostra regione. E se gli amministratori ci hanno sostenuto in maniera così decisa vuol dire che il governatore è in ottima salute e continua ad aggregare».

Ovviamente è favorevole al terzo mandato. 
«Certo e soprattutto sono molto ottimista. Sono contro la logica dei nominati e preferisco le elezioni dirette, quelle in cui il cittadino sceglie con la preferenza. Chi sostiene il contrario lo fa perché teme le urne e vorrebbe utilizzare un escamotage per evitare il confronto democratico. Ma rimarranno delusi». 

Eppure il governo sembra orientato allo stop dopo due mandati.
«Vediamo ma io sono sicuro che il terzo mandato ci sarà. E varrà per De Luca, Zaia, Toti, Emiliano e Fedriga. Sono i migliori e hanno tutti la stessa scadenza. Per questo sono tranquillo».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA