Consiglio regionale Campania, tagliate le ferie: niente stop a Ferragosto

Consiglio regionale Campania, tagliate le ferie: niente stop a Ferragosto
di Dario De Martino
Mercoledì 10 Agosto 2022, 08:39 - Ultimo agg. 18:49
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Gli uffici del Consiglio regionale resteranno aperti per tutto il mese di agosto. Il motivo? Le necessità elettorali dei partiti in vista del 25 settembre. A pagarne le spese i dipendenti regionali che pensavano di poter godere di dieci giorni di stop. Ieri mattina, infatti, l'ufficio di presidenza dell'assise ha revocato la sua stessa delibera del 31 maggio in cui veniva disposta la chiusura di tutti gli uffici del consiglio regionale dal 12 al 22 agosto. Il 31 maggio, quando era stata decisa la chiusura degli uffici, era ancora in carica il Governo Draghi e tutti gli esponenti politici del consiglio regionale pensavano di poter passare i giorni centrali di agosto in tranquillità. Per questo l'ufficio di presidenza stabilì la chiusura degli uffici «in base ai principi di contenimento della spesa pubblica e di razionalizzazione dell'organizzazione degli uffici», nonché «in concomitanza con la sospensione dell'attività legislativa consiliare durante il mese di agosto» ma anche per «il risparmio energetico», si legge nella delibera poi revocata.

Invece le elezioni alla porte hanno cambiato tutto. C'è chi tra i consiglieri regionali ambisce a una candidatura. Ma non solo. Tutti gli esponenti dell'assise regionale sono impegnati, con i rispettivi partiti, per la campagna elettorale ma anche per aiutare i rispettivi movimenti a portare avanti le formalità burocratiche necessarie alla candidatura. Già perché per legge i consiglieri regionali hanno il potere di autenticare le firme. Una possibilità che si rivela particolarmente utile per validare le posizioni dei candidati al Parlamento ma anche per le posizioni di mandatari e rappresentati di lista. Così praticamente tutti i gruppi del consiglio regionale hanno chiesto all'ufficio di presidenza di revocare la delibera che lasciava chiusi per dieci giorni gli uffici del centro direzionale. E ieri l'ufficio di presidenza ha accontentato le richieste dei partiti. «A causa del mutato scenario istituzionale e politico nazionale intervenuto, la presidenza ha espresso l'esigenza di garantire il presidio degli uffici regionali», si legge nella premessa della delibera di revoca della chiusura approvata ieri mattina. Il documento è stato approvato all'unanimità dal presidente del Consiglio Gennaro Oliviero, la sua vice Loredana Raia, i questori Andrea Volpe e Massimo Grimaldi e il segretari Fulvio Frezza e Alfonso Piscitelli. Si è invece astenuta l'altra vicepresidente Valeria Ciarambino. Già nei giorni scorsi, però, era scoppiata la polemica rispetto all'ipotesi di revocare la delibera di chiusura degli uffici. Già perché l'apertura degli uffici significa anche che i dipendenti dovranno restare a lavorare quando, fino a ieri mattina, pensavano di avere a disposizione dieci giorni di congedo.

Per questo motivo la consigliera del gruppo misto Maria Muscarà aveva chiesto un ripensamento all'ufficio di presidenza: «Questa scelta, qualcuno vocifera, dovrebbe essere giustificata dalla necessità degli incontri elettorali. Spero che gli incontri si facciano nelle sedi dei partiti. Le ferie dei lavoratori del consiglio dovrebbero essere sacre», le parole dell'ex esponente del Movimento 5 Stelle. La richiesta di fare un passo indietro sulla chiusura degli uffici non è stata esaudita. La questione ferie, però, è stata affrontata ieri dall'ufficio di presidenza. Nella delibera, infatti, l'ufficio di presidenza «demanda ai dirigenti il compito di organizzare il presidio delle proprie strutture operative preservando le ferie già autorizzate», si legge del documento. Sulla formulazione del concetto, a dire il vero, c'è stata discussione. Nella prima versione del documento, infatti, c'erano tre parole in più: «preservando, per quanto possibile, le ferie già autorizzate».

Il segretario Fulvio Frezza, però, raccogliendo l'adesione degli altri componenti dell'ufficio di presidenza, ha proposto la cancellazione di quel «per quanto possibile» così da blindare le ferie autorizzate ed eventuali vacanze già prenotate dai dipendenti del consiglio regionale.

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