«Ecoballe, ripuliremo la Campania», De Luca rassicura Costa e Cantone

«Ecoballe, ripuliremo la Campania», De Luca rassicura Costa e Cantone
di Daniela De Crescenzo
Mercoledì 27 Marzo 2019, 11:30
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Non si placano le polemiche sulla mancata rimozione delle ecoballe. Lunedì il ministro Sergio Costa e il presidente dell'Anticorruzione, Raffaele Cantone, avevano lanciato un allarme, ieri De Luca è tornato sul tema sottolineando anche la preoccupazione per l'imminente e totale chiusura del termovalorizzatore di Acerra e lanciando una stoccata al ministro per l'Ambiente.

«Si era anche impegnato a trovare uno sbocco in impianti del Nord per alcuni rifiuti che portavamo ad Acerra ha detto il presidente - ma fino ad ora non abbiamo avuto riscontri. Vediamo se nei prossimi mesi ci indicheranno altre soluzioni». A settembre, infatti, bisognerà trovare posto alle quasi duemila tonnellate al giorno di immondizia che solitamente finiscono incenerite. Un tema ripreso dalle opposizioni che temono l'accumularsi di altri rifiuti sul territorio.
 
Se da un lato non evita la polemica, dall'altro De Luca interviene sulle ecoballe cercando di lanciare acqua sul fuoco e, riferendosi alle dichiarazioni di Costa e Cantone, sostiene: «Le loro non erano critiche ma considerazioni di fatto. È chiaro che i tempi si sono allungati un po', ma tutti coloro che conoscono il settore sanno che è diventato complicato trovare uno sbocco per i rifiuti accumulati. Fino a cinque o sei anni fa si andava in Africa, in Romania, in Spagna, oggi tutti i mercati sono chiusi. Tuttavia, sebbene con qualche ritardo, stiamo andando avanti. Ora è stata completata la gara per avviare la lavorazione di un altro terzo di ecoballe e produrre combustibile solido secondario». La situazione, del resto, era stata spiegata già in dettaglio dalla Regione: con due gare sono state smaltite 300mila tonnellate di balle sulle 5 milioni e 600mila presenti in Campania. Intanto, sono state avviate le gare per lavorare altre 3,5 milioni di tonnellate in due impianti da costruire a Caivano e Giugliano. I tempi, però, non saranno brevi. Nel frattempo, occorre mobilitarsi per evitare una nuova emergenza con la chiusura del termovalorizzatore. «Ci stiamo preparando per trovare siti di stoccaggio provvisori ha detto il governatore - così da sistemare le 70mila tonnellate di rifiuti che si produrranno in quei quaranta giorni. Stiamo trovando un sito di proprietà della Regione, faremo i lavori di impermeabilizzazione e poi ci libereremo dei rifiuti quando l'impianto di Acerra tornerà in funzione».

L'amministrazione ha stanziato 20 milioni per i siti di stoccaggio che dovranno essere realizzati negli stir e in altri depositi che le società provinciali dovranno indicare. A Tufino dovrebbero andare 20mila tonnellate, a Giugliano 15mila, a Caivano 16mila, a Santa Maria Capua Vetere 9mila, a Battipaglia 8mila, a Pianodardine 3mila. Un piano che non convince il M5s. «È dal 2016 - ha detto il capogruppo regionaleM5s, Maria Muscarà - che De Luca è p consapevole che nell'autunno 2019 il termovalorizzatore avrebbe chiuso per 45 giorni. A pochi mesi dalla paralisi si è limitato a piagnucolare e a tentare di scaricare la responsabilità sul governo. Incapace in questi anni di far partire un piano di riduzione a monte del rifiuto, ora gioca il ruolo della vittima». E il responsabile ambiente della Lega, l'ex assessore Giovanni Romano, sottolinea: «La chiusura dell'impianto aggraverà definitivamente il precario equilibrio dell'intera regione. È la conferma del fallimento del piano regionale e della assoluta incapacità della giunta a garantire le condizioni di sicurezza ambientale».
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