Elezioni comunali a Napoli, Spadafora si candida e punge Fico: «Meglio fare una cosa alla volta ma bene»

Elezioni comunali a Napoli, Spadafora si candida e punge Fico: «Meglio fare una cosa alla volta ma bene»
di Luigi Roano
Mercoledì 3 Marzo 2021, 09:00
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Occhi puntati sul Lazio dove il segretario del Pd Nicola Zingaretti in persona - è lui anche il governatore - sta chiudendo «il nuovo patto per l'allargamento della maggioranza in Regione con i 5 Stelle». Ecco, con questo biglietto da visita oggi alle 18 alla Stazione Marittima Marco Sarracino e Paolo Mancuso - rispettivamente segretario e presidente del Pd metropolitano - si siederanno al tavolo con i deluchiani e la coalizione che ha sostenuto l'ex sindaco di Salerno nel bis all'ente di Santa Lucia. Con l'intenzione di proseguire sulla linea del segretario, dalla quale - fanno sapere che «non arretreremo di un millimetro». Dovrebbe essere Fulvio Bonavitacola il vice di De Luca il capo delegazione della coalizione regionale. Tavolo al quale siederanno i grillini questa la vera novità. Cosa accadrà in quella che assomiglia sempre di più a una resa dei conti? 

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Su un vertice già infuocato irrompe Vincenzo Spadafora, l'ex ministro dello Sport grillino. «La candidatura a sindaco di Napoli? È una sfida avvincente ora che non sono più ministro, vediamo cosa succederà nelle prossime settimane». Sembra davvero l'incipit di una prossima discesa in campo avanzata a Omnibus, su La7. «Fino a quando sono stato ministro - spiega ancora - ho sempre escluso questa possibilità, perché stavo facendo un lavoro e penso sia meglio fare una cosa alla volta cercando di farla bene. Ora potrebbe essere una sfida avvincente, non so quali saranno le regole attraverso cui si deciderà, però diciamo che se fino a quando ero ministro lo escludevo categoricamente, adesso vediamo quale sarà il dibattito all'interno del M5S. Napoli è la città in cui sono nato e cresciuto, vediamo cosa succede nelle prossime settimane». Sono da poco passate le 11 quando Spadafora parla e da quel momento è scattato un autentica allerta tra Pd e M5S. «Ma non è il Presidente della Camera Roberto Fico la figura su cui dobbiamo puntare» si interrogano sospettosi? Ore piene di tensioni con i telefoni che hanno squillato in continuazione.

A oggi la cifra politica dei contati che viene fuori è questa: quella di Spadafora sarebbe una fuga in avanti e che il M5S è «compatto su Fico». Tuttavia Spadafora è personalità politica di spessore non parla tanto per parlare. Allora come stanno le cose? La sostanza è Spadafora quando dice «che è meglio fare una sola cosa alla volta ma bene» hanno come bersaglio Fico e un pezzo del M5S. Tant'è il patto tra il Presidente della Camera e il ministro ed ex capo politico grillino Luigino Di Maio non è stato mai scritto ma si regge sulla parola tra due persone che non si sono mai fatte la guerra a casa loro: Fico determina le dinamiche napoletane, Di Maio il resto della Regione. Ha sempre funzionato e - raccontano dal Movimento - e così sarà anche questa volta. Perché Spadafora parla prima del vertice? Risposta che potrà dare solo Spadafora al momento opportuno, ma di certo ha un significato politico. Forse Spadafora ha voglia togliersi qualche sassolino dalle scarpe dopo la defenestrazione dal Governo. O chissà, ha la speranza che con Conte capo politico del Movimento possa cambiare le strategia dei grillini rispetto alle amministrative con relative novità sui candidati. 

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La risposta alla discesa in campo - o quasi - di Spadafora del Movimento è però nei fatti: oggi al vertice ci dovrebbero essere tre parlamentari in qualche modo chi più e chi meno vicini a Fico: Gilda Sportiello da sempre vicina alla Terza Carica dello Stato, Luigi Iovino e Alessandro Amitrano. Tutti e tre ribadiranno che il M5S è compatto attorno alla figura di Fico. Ma sono molti i fronti aperti il centrosinistra allargato sembra uno scenario balcanizzato. Dem e deluchiani come risolveranno la questione? Dalla segreteria retta da Sarracino filtra «ottimismo e serenità» rispetto all'incontro nella consapevolezza che in campo per Sarracino e Mancuso oltre a Fico ci sono il sottosegretario Enzo Amendola e anche Gaetano Manfredi un tecnico di area che potrebbe mettere davvero d'accordo tutti ma che non è intenzionato a cedere la «sua indisponibilità» per correre con la fascia tricolore. Era questa la mossa anti-Fico del governatore. Il quale non si è arreso alla ricerca di un candidato civico con «le spalle larghe». In questo caos i candidati nel centrosinistra allargato stanno diventando davvero molti quelli ufficiali sono Antonio Bassolino e Alessandra Clemente - ma alcuni arancioni stanno bussando alla porta del Pd chiedendo di sedersi al tavolo sedia per la quale sono disposti a sacrificare la Clemente - in nomination ci sono Manfredi, Amendola e Fico oltre a Sergio D'Angelo e un mister X targato De Luca che dovrebbe venire fuori entro una, due settimane.

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