Sorpresa, a Marano vince il Pd: Visconti sindaco con il 55%

Sorpresa, a Marano vince il Pd: Visconti sindaco con il 55%
di Ferdinando Bocchetti
Lunedì 5 Novembre 2018, 07:00
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Il centrosinistra trionfa nel comune reduce dallo scioglimento per infiltrazioni mafiose. Al ballottaggio si è imposto Rodolfo Visconti, sostenuto dal Pd e da due civiche: Agorà e Rodolfo Visconti Sindaco. L'esponente dei dem, che ha al primo turno era arrivato dietro al suo avversario, il centrista Pasquale Albano, è riuscito nell'impresa di colmare lo svantaggio e ad aggiudicarsi (con il 55,34 per cento dei voti) la battaglia elettorale. Albano ha tenuto testa soprattutto nelle sezioni periferiche: San Rocco, San Marco, Monteleone, Torre Caracciolo. Il centrosinistra, dunque, torna a vincere a distanza di 12 anni dall'ultimo exploit: era il 2006 quando si impose Salvatore Perrotta, l'allora sindaco dei Ds. A vincere, così come era accaduto al primo turno, è stato soprattutto il partito dell'astensione. I dati sono a dir poco emblematici: meno di tre elettori su dieci (il 27,09 per cento) ha esercitato il proprio diritto di voto. Il primo turno, invece, si era chiuso con un'affluenza di poco superiore al 50 per cento. Un flop ampiamente previsto. L'elettorato ha snobbato la competizione elettorale, che di fatto ha archiviato i due anni e passa di commissariamento straordinario. Ad impegnarsi realmente, in questo turno di ballottaggio, sono stati (a conti fatti) i fedelissimi dei due candidati, gli aspiranti consiglieri, le loro famiglie, i tesserati dei partiti e gli attivisti. Solo 12.942 elettori si sono recati alle urne su un totale di circa 47 mila aventi diritto. La giornata di ieri è scivolata via senza intoppi né polemiche. Nessuna contestazione ai seggi, nessuna frecciata o stoccata a distanza tra i due candidati. Entrambi hanno optato per il basso profilo. Alla fine, però, a gioire è soltanto Rodolfo Visconti. «Sarò il sindaco di tutti, soprattutto di coloro che non hanno voce, degli ultimi», queste le prime parole del nuovo primo cittadino che raccoglie l'eredità dei commissari straordinari. Il suo avversario, Pasquale Albano, 44 anni, sostenuto da sei liste civiche di ispirazione centrista e un esercito di candidati, quasi 150, si era presentato ai nastri di partenza del secondo turno con un vantaggio di 2600 voti.
 
Un margine cospicuo, che non è servito tuttavia a garantirgli il successo. «Faccio gli auguri al nuovo sindaco - dice lo sconfitto - Volevo dare a Marano regole, servizi e sviluppo, far ripartire un nuovo ciclo dopo anni bui contrassegnati dallo scioglimento per mafia e dal dissesto finanziario». Il default dell'Ente, sancito qualche settimana fa dalla Corte dei Conti, è stato il tema più gettonato della campagna elettorale. Sia Visconti che Albano, in questo secondo round elettorale, non hanno goduto dell'appoggio ufficiale delle forze politiche sconfitte al primo turno, ma qualche accordo - seppur nelle segrete stanze - era stato tuttavia raggiunto. Non è un mistero infatti che buona parte della Lega, che al primo turno aveva sostenuto il candidato Rosario Pezzella, abbia portato acqua al mulino di Albano. Lo stesso Pezzella, leader del Movimento civico maranese, si è schierato dalla sua parte. Sull'altro versante, invece, Visconti ha raccolto consensi tra gli attivisti della sinistra radicale, che al primo turno avevano supportato la candidatura di Mauro Bertini, il 75 enne ex sindaco che siederà per la sesta volta tra i banchi del Consiglio comunale. Solo Fratelli d'Italia era uscito realmente allo scoperto in questi giorni, rifiutando le offerte giunte dall'entourage di Albano e lasciando all'elettorato libertà di scelta.
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