Elezioni 2022, a Napoli FdI raggiunge il Pd: Conte recupera ma in parte

Elezioni 2022, a Napoli FdI raggiunge il Pd: Conte recupera ma in parte
di Lorenzo Calò
Venerdì 9 Settembre 2022, 00:00 - Ultimo agg. 10 Settembre, 16:02
4 Minuti di Lettura

È una Campania spaccata in due quella che risalta dalla geografia delle intenzioni di voto - le ultime pubblicabili - che vede in sostanza una partita più equilibrata nella circoscrizione Campania 1 e un match che le previsioni assegnano largamente al centrodestra in Campania 2. Inoltre, in una settimana il centrodestra arretra, il Pd galleggia mentre sale Giuseppe Conte (nel grafico proponiamo una elaborazione con la forbice tra un sondaggio Noto e uno Swg).

Tutti questi fattori rendono il quadro campano molto fluido per quel che riguarda le performance dei partiti nel proporzionale di Camera-Campania 1 mentre il quadro in Campania 2 (area geografica tradizionalmente coincidente con una preponderanza di centrodestra) appare sbilanciato sul’asse Fdi-Forza Italia-Lega. Secondo un sondaggio Swg (5 settembre, riservato, commissionato dal Pd) il primo partito in Campania 1 sarebbe il M5s con il 23% seguito da Pd e Fdi (appaiati al 20%), poi Forza Italia (8,3) e Azione-Iv (7,3) con la Lega (3,3%) superata da Impegno Civico di Di Maio (4,5%). A conti fatti la partita la vincerebbe il centrodestra 33,2% contro il 29,4 del centrosinistra. In Camera-Campania 2 i rapporti di forza cambiano. Secondo il medesimo sondaggio il centrodestra incrementa il vantaggio fino al 44% contro il 27,3 del centrosinistra e il 16,2 del M5s. Quanto ai partiti, Fdi è al 29,7, il Pd al 19, FI al 7,2, la Lega al 5,6, Azione-Iv al 6,1. Lo stesso scenario è delineato da un’indagine svolta da Noto Sondaggi (fine agosto solo per la Camera) che colloca il M5s in Campania 1 al 22,6 facendolo poi scivolare al 14,9 in Campania 2 mentre non cambia il verdetto finale, favorevole al centrodestra che però in una settimana registra una leggera flessione.

Secondo Noto Sondaggi il partito della Meloni in Campania 1 è tra il 16 e il 18% mentre in Campania 2 è tra il 19 e il 24%.

E d’altra parte però, proprio la frammentazione nei rapporti di forza tra partiti nella circoscrizione proporzionale Campania 1, al maggioritario della Camera rischia di favorire il centrodestra che potrebbe fare cappotto in tutti i 14 collegi uninominali tranne quello di Napoli-San Carlo Arena dove - stando al sondaggio Swg - sarebbe in vantaggio il candidato del centrosinistra mentre in tre collegi (Napoli Fuorigrotta, Casoria e Acerra) il risultato appare incerto con un lieve vantaggio del centrodestra. Ricordiamo che il riparto dei seggi alla Camera avviene su base nazionale tra i partiti che hanno superato lo sbarramento del 3% (per le coalizioni è il 10%). Se un partito ottiene tra l’1 e il 3% i voti vengono «spalmati» nell’ambito della coalizione; sotto l’1% vengono considerati persi.

Video

Al Senato l’attribuzione dei seggi è invece su base regionale. Stando alle previsioni Swg, nei sette collegi uninominali dovrebbe prevalere il centrodestra (basta un voto in più) ad accezione del collegio Napoli-Fuorigrotta dove sarebbe in vantaggio il candidato di centrosinistra. Quanto alle intenzioni di voto, secondo Swg la differenza tra centrodestra e centrosinistra è di dieci punti (38,5 contro 28,4) con Fdi sui livelli «nazionali» (24,7%), il Pd al 19,5 il M5s al 19,7, Forza Italia 7,8, Azione-Iv 6,7, Lega 4,4%. I rapporti di forza dunque tra partiti in Campania non appaiono al momento gli stessi della proiezione nazionale e questo per una serie di motivi. Il M5s è infatti ancora molto forte in una regione dove il fattore reddito di cittadinanza è sensibilmente «sentito» nell’opinione pubblica e nel sostrato sociale, tanto da poter attribuire al partito di Conte persino il primato a Napoli e provincia; il Pd sembra annaspare e, probabilmente per effetto della faida post-candidature, dei veleni tra correnti e di una certa insofferenza verso l’apparato riconducibile al governatore Vincenzo De Luca, potrebbe avere un risultato leggermente al di sotto della media nazionale; il fattore De Magistris, sopratutto a Napoli città, potrebbe determinare un voto «non allineato» e intercettare un certo consenso; la presenza di big nazionali come Luigi Di Maio (Impegno civico) e Mara Carfagna (Azione-Iv) potrebbe portare a macchia di leopardo a innalzamenti del gradimento per i rispettivi partiti ferma restando anche la componente Mastella che in Campania potrebbe drenare un certo consenso. 



Spiega Antonio Noto: «Sinora a livello nazionale stimiamo una percentuale di indecisi pari al 28%. Quanto alla Campania, al momento non disponiamo di dati certi ma, considerando che nelle ultime tornate elettorali la regione ha mostrato livelli di partecipazione al voto in ribasso, non escludiamo che qui la quota di astensione possa essere anche più elevata». Resta poi da comprendere quanti degli indecisi alla fine andranno a votare (e per chi) e quanti decideranno di restare a casa. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA