Elezioni 2022, Pd male in Campania: vacilla la roccaforte di De Luca

Elezioni 2022, Pd male in Campania: vacilla la roccaforte di De Luca
di Adolfo Pappalardo
Lunedì 26 Settembre 2022, 07:11 - Ultimo agg. 17:00
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Alla fine la roccaforte deluchiana inizia ad accusare le prime crepe. Stretta come è tra la morsa grillina e quella del centrodestra. Con un dato, quello del capoluogo, che va in controtendenza rispetto al resto della regione e del Mezzogiorno: non sono i grillini il primo partito ma il centrodestra a trazione Fdi.

Una storia a sé Salerno dove il governatore De Luca ha preteso con il suo partito che fossero esclusivamente i suoi fedelissimi a presidiare liste e collegi senza lasciare spazi agli stessi compagni di partito o alleati di schieramento.

Unica eccezione per l'ex numero uno della Cgil Susanna Camusso, sistemata come capolista. Convinto come era il governatore che il moloch deluchiano potesse fare da argine. Ma a scrutinio appena agli inizi più che un testa a testa tra Pd e centrodestra, sembra esserci un vantaggio per i secondi.

Proprio nel capoluogo dove il vento grillino non sembra aver destato effetti. E, quindi, tra Fulvio Bonavitacola, vice di De Luca alla Regione, e Pino Bicchielli, candidato moderato di centrodestra, nel collegio della Camera di Salerno città a scrutinio in corso ci sarebbe un vantaggio di quest'ultimo. Ancora più complicata invece la partita nel vasto collegio della Camera che raggruppa piana del Sele e Cilento per un altro fedelissimo del governatore, il consigliere regionale Luca Cascone. Contro di lui non solo un collega di Aula come il leghista Attilio Pierro, radicatissimo proprio nel Cilento, ma anche Dario Vassallo, fratello di Angelo il sindaco di Acciaroli ucciso nel 2010, in corsa con i grillini. 

Strada in discesa, invece, per Piero De Luca, vicecapogruppo alla Camera uscente e primogenito del governatore, già avviato alla rielezione con la sua posizione di capolista al proporzionale della Camera. Corsa sicura stavolta e non come nel 2018 quando l'imprevedibile ondata grillina travolse De Luca jr proprio nel collegio di Salerno che sembrava inespugnabile.

Anzitutto c'è da dire che la grande mobilitazione per il voto non ha aiutato il Pd deluchiano. Non a caso Salerno, sin dalla prima rilevazione delle 12 di ieri, risulta la città campana con la maggiore affluenza alle urne. Tendenza che si mantiene costante sino a sera, nonostante il nubifragio. E alle 23 si arriva ad 71,61 che sono quasi 3 punti in più della media regionale. A pesare ma non troppo, per chi conosce la città, la mobilitazione della macchina deluchiana per tentare di arginare l'avanzata di una destra che non era mai riuscita a radicarsi davvero in città fermandosi a nord della provincia. Ma stavolta è diverso. Tanto per capirci, nel collegio del Senato, sempre in città sembra avanti il parlamentare uscente Antonio Iannone. Avanti non solo sulla democrat Anna Petrone ma anche sull'ex forzista ora in Azione, Gigi Casciello. Anche lui parlamentare uscente. Ma a urne appena chiuse è difficile presagire una serie di varianti. Coma la candidatura di Mara Carfagna, capolista alla Camera nel proporzionale, candidata per la prima volta nella sua città con il partito di Carlo Calenda dopo il suo addio a Forza Italia.

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Nel 2018 il Pd a trazione deluchiana, tanto per capirci, riuscì ad arrivare comunque ad un pregevole 19 per cento quando a Napoli i dem si fermarono al 14. Non bastò quel risultato a fermare l'avanzata grillina che segnò un 40 per cento secco. E ora? Mantenere il collegio di Bonavitacola, quello del centro città, significherebbe dimostrare come a Salerno, tutto sommato, il Pd deluchiano riesce comunque a reggere l'urto. Anzi il doppio urto fatto da grillini ed Fdi che, con Edmondo Cirielli, sin dall'inizio si è posto l'obiettivo non tanto, e non solo, di vincere ma di espugnare e far cadere il moloch deluchiano. 

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