Forza Italia apre le porte a sindaci e consiglieri: «Con noi la società civile»

Tajani a Napoli con Martusciello

Tajani con D'Amato e Occhiuto
Tajani con D'Amato e Occhiuto
di Adolfo Pappalardo
Martedì 9 Gennaio 2024, 10:45
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La melodia storica di Forza Italia di sottofondo. E una sala strapiena del Vesuvio che non riesce a contenere tutti i presenti. Plasticamente sembra la riscossa degli azzurri napoletani: un tuffo nel passato, come ai vecchi tempi. Certo non c'è Silvio Berlusconi ma pure l'arrivo del numero uno del partito Antonio Tajani crea il suo effetto. In sala molti imprenditori, su tutti l'ex numero uno di Confindustria Antonio D'Amato, ed esponenti della società civile: dal mondo universitario a quello sindacale. Con un occhio alle prossime Europee ed un altro alle Regionali. E qui, Tajani, assesta un paio di affondi non appena arriva a Napoli. «L'unico voto utile è quello», dice rispetto al voto di giugno in cui chiede la preferenza a discapito degli alleati di governo; «Non sono d'accordo al terzo mandato», dice riferendosi ad un presunto patto tra Lega e democrat per dare il via libera alle corse di Zaia in Veneto e di De Luca in Campania.

A fare gli onori di casa a questo congresso delle idee è l'europarlamentare Fulvio Martusciello, uscente e probabile capolista nella circoscrizione Sud. «Un evento straordinario unico nel suo genere: la società civile torna protagonista e detta l'agenda ai partiti e al governo. Forza Italia è sempre più il centro della politica campana: unico partito in grado di rappresentare tutte le classi sociali», spiega. Mentre in mattinata Tajani ha già annunciato i nuovi ingressi: Carmine Esposito, primo cittadino di Sant'Anastasia e Francesco Pinto, vice sindaco di Pollena Trocchia. Ma in sala, ieri sera, viene avvistato anche il senatore grillino Raffaele De Rosa che in molti danno verso il partito fondato da Silvio Berlusconi. In prima fila invece un nutrito gruppo di politici. Dai parlamentari Ferrante, Silvestro e Patriarca passando per Catello Maresca, capo dell'opposizione di centrodestra a palazzo San Giacomo e il governatore della Calabria, Roberto Occhiuto.

«Per un terzo mandato per i governatori bisognerebbe fare una nuova legge, perché quella attuale ne prevede due: ma il mio dubbio su questo ce l'ho», ragiona Tajani rispetto a una possibile convergenza di una parte del Pd e della Lega sulla probabilità che i governatori possano essere eletti per la terza volta consecutiva.

Poi aggiunge: «Negli Stati Uniti che è la casa della democrazia mondiale, ci sono massimo due mandati. In Italia ne deve discutere certamente il Parlamento, parleremo con i nostri alleati, ma io qualche riserva sul terzo mandato ce l'ho. La democrazia, il voto devono anche prevedere un po' di alternanza».

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Poi sul voto di giugno: «Apriremo ancora di più il nostro partito a nomi esterni. A cominciare dalle candidature per le Europee». Infine l'autoassist: «L'unico voto utile rimane quello a Forza Italia, che è nel Ppe, forza popolare che ha fondato la Ue». E aggiunge: «L'obiettivo è raggiungere e superare il 10 per cento delle ultime Europee alle elezioni europee per arrivare al 20 alle prossime politiche».

Sono decine quelli che si alternano sul placo ed è impossibile citarli tutti. «Serve una strategia industriale che porti alla crescita soprattutto al Sud», chiedono la segretaria Cisl Doriana Buonavita e il collega della UIL Gianni Sgambati. Mentre Costanzo Jannotti Pecci, numero uno degli industriali, se da un lato tesse le lodi al governo, dall'altro mette uno stop al disegno leghista di Autonomia differenziata. «Esprimiamo - analizza - un giudizio positivo dell'operato di questo governo in questi primi mesi. Bene la centralizzazione della gestione dei fondi Fsc perché abbiamo rilevato la difficoltà dellle regioni a spendere i fondi Ue. E bene l'istituzione di una Zes unica del Mezzogiorno». Ma no all'Autonomia: «Competenze nevralgiche ed essenziali, come sanità ed istruzione, devono rimanere in capo al governo e non passare alle Regioni». A concludere è Antonio D'Amato con un intervento applauditissimo dalla sala. Mette, anzitutto in guardia, dall'Autonomia e mette in guardia sul prossimo voto Ue: «Elezioni fondamentali perché non si eleggono nomi ma il progetto politico da portare avanti. E senza una crescita l'Europa rischia l'implosione per la spinta dei sovranisti. Serve invece, come già accaduto per altre questioni, la visione nevralgica di Forza Italia nel Ppe».

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