Carfagna: «Candidata in Campania
dove sarà utile per Forza Italia»

Carfagna: «Candidata in Campania dove sarà utile per Forza Italia»
di Adolfo Pappalardo
Sabato 20 Gennaio 2018, 09:28 - Ultimo agg. 09:44
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«Fi è e rimane un partito unito nonostante qualche fibrillazione interna: è fisiologico», assicura Mara Carfagna.
Onorevole, allora si candida a Napoli?
«Finora ci siamo occupati di scrivere il programma ma dai prossimi giorni ci occuperemo di chiudere le liste. Io mi sono messa a disposizione del mio partito: in campo dove sarà ritenuto più utile, ma di sicuro correrò in Campania».

Molta classe politica eppure Berlusconi chiedeva più società civile.
«Le liste prima saranno vistate dal presidente. Sapranno essere sintesi tra nuovi innesti della società civile, presi per esempio dal mondo dell'impresa e dell'Università, e dirigenti politici con più esperienza, persone che sanno sintonizzarsi con i problemi dei territori che rappresentano».

In Forza Italia si cerca l'anti-Renzi. È disponibile?
«Non ci si candida mai anti-qualcuno, ma, eventualmente, per qualcosa. Renzi si candida qui perché il suo partito è dilaniato e, in questo modo, prova a commissariarlo. Da Firenze viene fino in Campania perché il suo governatore gli può dare una mano, ma non basterà. Capirà, incontrando le persone, quanto hanno fallito le sue ricette per il Mezzogiorno, come abbia seminato disillusione e abbia sprecato un potenziale elettorale enorme. Col 40% dei voti poteva fare ciò che voleva, ma si è speso tutto in bonus e chiacchiere, lascia un'Italia peggiore di quella che ha trovato, un Sud piegato dalla crisi».

I 5 stelle guadagnano terreno in Campania secondo i sondaggi.
«È vero che il M5S sembra sul punto di convincere molti potenziali astenuti ma questo non fa che confermare quanto già pensavamo: bisogna spiegare chiaramente i nostri programmi e i rischi per l'Italia qualora dovesse finire in mano alla setta di Grillo...».

A Salerno, sua città d'origine, Fi ha una fibrillazione interna.
«Mi pare siano state appianate grazie ad un confronto. È così che si dovrebbe fare sempre, credo. Salerno non è l'unico caso: in questi giorni di liste c'è sempre qualcuno che rimane deluso. Un po' di fibrillazioni sono fisiologiche: per fortuna esperienza e saggezza consentono, alla fine, di far prevalere l'interesse generale, di schieramento sulle ambizioni personali più o meno legittime».

Sembra ci siano rapporti non idilliaci tra lei e il gruppo dirigente legato a Caldoro e Martusciello.
«Direi una bugia se le dicessi che sono sempre tutte rose e fiori, ma, al contrario di quanto leggo ogni tanto, non ci sono guerre, dispetti o problemi di alcun tipo. Siamo una squadra e in Campania lo dimostreremo come e forse più che in altre parti d'Italia».

Calabrò regista della quarta gamba torna dopo l'appoggio a De Luca.
«Io non ho mai pensato per un secondo di lasciare Fi: sono rimasta qui anche quando pochissimi credevano che potesse essere ancora un progetto vincente. Di sicuro la scelta di Calabrò è il frutto di un giudizio negativo sul lavoro di De Luca che mi sento di condividere».

De Magistris ha accusato lei di strumentalizzare i problemi per fare campagna elettorale.
«Il centrodestra si occupa da sempre di Napoli, mica solo oggi o domani o in campagna elettorale. Non le dovrò certo ricordare che il primo Consiglio dei ministri dell'ultimo governo di Berlusconi si fece proprio in una città sommersa dai rifiuti. De Magistris critica l'opposizione solo per nascondere i suoi numerosi fallimenti».

Il governatore De Luca candida il figlio. È opportuno?
«Mi auguro che Piero De Luca provi a convincere con le sue idee e non si limiti a provare a vivere di rendita con i voti del padre».
 
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