Mattarella alla Fincantieri di Castellammare, omaggio a un'eccellenza italiana

Mattarella alla Fincantieri di Castellammare, omaggio a un'eccellenza italiana
di Maria Elefante
Sabato 25 Maggio 2019, 08:00 - Ultimo agg. 10:30
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«Caro Presidente, il mio papà ha costruito questa nave grandissima, io sono molto orgoglioso di lui. E vorrei che continuasse a costruire altre navi belle come questa, poi quando divento grande mi deve insegnare perché voglio fare anche io le navi». Luca ha 8 anni, conosce bene il lavoro del suo papà Francesco ed è dalla sua tenera voce che si leva l'appello al presidente della Repubblica. Otto anni, quelli di Luca, che rivendicano l'impegno dell'Italia che produce, la resilienza del Sud. E il varo di oggi significa questo. Si guarda al futuro. Stamattina la nave Trieste scenderà in mare alla presenza del Capo dello Stato.



Ed è proprio la presenza di Sergio Mattarella, simbolo di fermezza e di certezze nell'Italia incerta di questi tempi, a porre il sigillo sulla centralità del cantiere stabiese. Le navi che Luca chiede potrebbero essere già nel portafoglio ordini del gruppo. D'altronde proprio nei mesi passati, l'amministratore delegato di Fincantieri Giuseppe Bono lo ha detto e ripetuto: «Tutti gli stabilimenti del Gruppo hanno lavoro assicurato per i prossimi 10 anni». In programma ci sono commesse per oltre 116 navi e secondo la strategia del gruppo tutti gli stabilimenti dovranno fare la loro parte. Bono lo ribadirà proprio oggi, alla presenza di un parterre d'eccezione. Accanto a Mattarella e sua figlia Laura, che sarà la madrina della nuova nave, ci saranno anche il presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, il ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio, il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta; non si esclude la presenza del ministro dell'Interno Matteo Salvini. Saranno presenti anche il Capo di Stato Maggiore della Difesa, generale di squadra area Enzo Vecciarelli, e il Capo di Stato Maggiore della Marina Militare Valter Girardelli. La città fin da ieri sera è blindata, rafforzate tutte le misure di sicurezza.
 
Non è la prima volta che un presidente della Repubblica partecipa a un varo stabiese. Accadde nel dicembre 1962 col presidente Antonio Segni in occasione del battesimo dell'incrociatore Caio Duilio, poi ancora nel  1967 quando Giuseppe Saragat vide la prua del «Vittorio Veneto» solcare il mare. Malgrado la presenza dei vertici istituzionali si tratterà però di cerimonia di varo molto sobria. E questo in cantiere sta alimentando qualche amarezza. Concluse le prove, sono state fissate alcune regole che limitano la festa all'interno del cantiere. La presenza delle istituzioni non riuscirà a vietare il lancio dei guanti da lavoro verso il cielo, però gli operai che seguiranno il varo a bordo della nave non potranno comparire. Ad affacciarsi saranno gli uomini della Marina Militare. Inoltre il varo sarà «a numero chiuso»: in cantiere saranno presenti solo gli operai che eseguiranno le operazioni tecniche necessarie a far scivolare la nave sullo storico scalo. Ristretti anche gli inviti, questa volta ogni lavoratore potrà essere accompagnato da una sola persona.

Un varo importante per una nave costruita in tempi record. L'annuncio della sua realizzazione avvenne poco più di due anni fa, era il 10 aprile 2017 e durante la cerimonia per il varo del troncone della nave militare Vulcano l'allora ministro della Difesa, Roberta Pinotti, annunciò l'arrivo della commessa della portaelicotteri che diventerà l'ammiraglia della flotta della Marina Militare. Ma per lo stabilimento di Castellammare e per tutta la città questa nave, la più grande costruita finora dal cantiere di via Duilio, rappresenta il futuro. La nuova «era» dello stabilimento voluto e costruito dai Borbone è tutta nel piano degli investimenti.

Un progetto che prevede 110 milioni di euro, 70 dei quali dovrebbero arrivare dalla pubblica amministrazione. «Ma è una festa a metà - dice il presidente del gruppo di Forza Italia del Consiglio regionale della Campania Armando Cesaro - nessuna risposta è infatti ancora arrivata dal ministro Di Maio sulla scomparsa di ben due miliardi dal Patto per la Campania e quindi di ben 400 milioni per la cantieristica, risorse cruciali per il futuro dello stabilimento Fincantieri di Castellammare. Né una sola parola è stata detta sui 70 milioni di euro necessari al Piano di Sviluppo proposto da Fincantieri per il sito stabiese. E se è vero che il fallimento delle misure assistenzialistiche del reddito di cittadinanza haa prodotto un tesoretto da un miliardo di euro, queste risorse spettano alla Campania». La risposta del ministro grillino è attesa per oggi: potrebbe prendere così subito forma il piano di investimenti annunciato dal Mattino lo scorso marzo, con un piano di crescita occupazionale che porterà le maestranze dalle attuali 1200 a quasi duemila.

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