Bonifica di Bagnoli, via libera alla nomina di Floro Flores commissario

Bonifica di Bagnoli, via libera alla nomina di Floro Flores commissario
di Adolfo Pappalardo
Sabato 29 Settembre 2018, 08:00
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È vicina la nomina di Francesco Floro Flores a commissario per la bonifica di Bagnoli. Fonti del governo chiariscono come, girata la boa del decreto legge su Genova, a breve dovrebbe arrivare anche la nomina dell'imprenditore napoletano che gestisce già lo zoo e l'arena flegrea.
 
Nomina che salda l'asse de Magistris-Fico ma finita subito nell'occhio del ciclone per un presunto conflitto d'interessi dell'imprenditore napoletano. Non tanto, e solo, per la gestione delle strutture di Fuorigrotta quanto per il suo incarico di consigliere di amministrazione presso la Cassa depositi e prestiti. E la Cdp, a sua volta, è proprietaria della Fintecna, società dello Stato, che era proprietaria dei suoli di Bagnoli ed ora è, contemporaneamente, creditrice del Comune proprio per la vendita dei suoli e deve anche pagarne la bonifica. Situazione complicata su cui ha cercato di mettersi di traverso anche il governatore De Luca con una lettera spedita a palazzo Chigi, agli inizi di settembre, evidenziando proprio il conflitto d'interessi di Floro Flores. «I titolari di cariche di governo, nell'esercizio delle loro funzioni, si dedicano esclusivamente alla cura degli interessi pubblici e si astengono dal porre in essere atti e dal partecipare a deliberazioni collegiali in situazione di conflitto di interessi. Floro Flores è «portatore di situazioni soggettive di evidente conflitto di interesse, quantomeno potenziale, rispetto alla cura degli interessi pubblici sottesi alla nomina», scriveva il governatore evidenziando sia il suo incarico presso la Cdp sia la gestione dello Zoo e dell'Arena Flegrea.

Da qui lo stop per la nomina che era prevista nel giro di poche ore dall'addio dell'ex commissario Salvo Nastasi. Con una bozza di decreto già pronta per andare in Consiglio dei ministri e poi tutto fermato. Era stato lo stesso vicepremier Luigi Di Maio però a chiarire a Napoli che il nome non sarebbe stato cambiato facilmente: «Nel Cda di Cdp è stato nominato da questo esecutivo e rappresenta l'interesse di questo governo a risolvere il problema di Bagnoli. Da questo punto di vista è chiaro che se ci fosse il conflitto di interessi non sarebbe possibile la nomina».

Conflitto che palazzo Chigi avrebbe superato o comunque messo da parte pur di dare il via alla nomina fortemente voluta dai grillini napoletani vicini a Fico e allo stesso Di Maio. «Sulla nomina del commissario non c'è nessun asse con de Magistris. Il ministro Lezzi ha individuato una persona tra quelle che vogliono bene a Napoli. Questo il requisito principale che, insieme alla grande competenza di Floro Flores, ha portato alla scelta», spiegò sempre Di Maio difendendo a spada tratta il nome proposto sin dall'inizio per succedere a Nastasi per la bonifica di Bagnoli, il progetto eternamente incompiuto da un quarto di secolo.

Da qui i rumors di una nomina per Floro Flores prevista già nel prossimo Consiglio dei Ministri pur di accelerare sull'area dell'ex Italsider. E per saldare, politicamente, l'asse tra grillini e il sindaco de Magistris, da sempre contrario alla figura del commissario poi improvvisamente convertitosi proprio sul nome di Floro Flores.
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