Bagnoli, Castiello silura Nastasi: «Troppi ritardi, ma i fondi restano»

Bagnoli, Castiello silura Nastasi: «Troppi ritardi, ma i fondi restano»
di Fulvio Scarlata
Giovedì 30 Agosto 2018, 12:00 - Ultimo agg. 16:10
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«Nastasi ha accumulato troppi ritardi, ha perso più tempo a litigare con il Comune che a risolvere i problemi di Bagnoli»: Pina Castiello spiega che il governo mantiene gli impegni sugli investimenti per Coroglio, ma vuole «uno scatto in avanti, un'accelerazione». Campana, leghista, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega per il Mezzogiorno, rivendica la voglia di bruciare i tempi per l'area occidentale. E pensare al futuro: «Rimossa la colmata, con il porto turistico dobbiamo pensare a valorizzare Nisida, togliendo il carcere minorile». Un progetto per Napoli e la Campania, in cui ancora non si intravede, in chiave elettorale, un'alleanza con i 5Stelle: «Il centrosinistra sembra impegnato solo a fermare l'avanzata della Lega, non a risolvere i problemi. Noi, invece, ci siamo: a settembre Salvini sarà al Vasto a affrontare la questione degli immigrati. E daremo la sveglia al centrodestra, soprattutto a una Forza Italia dall'opposizione blanda alla Regione».

Sorpresa dalle dimissioni di Nastasi?
«Penso che ha ritenuto opportuno, con un nuovo governo che voleva intervenire su Bagnoli, fare un passo indietro. Fra l'altro a pochi giorni dalla fine del suo mandato. A Coroglio ci sono troppi ritardi e pochi risultati, per questo dobbiamo assumerci la piena responsabilità: fotografare quanto è stato fatto e pianificare interventi straordinari. C'è stata una convergenza tra noi leghisti e Di Maio nel ritenere di superare l'esperienza di Nastasi per accelerare i tempi».
 
Eppure il ministro del Sud Barbara Lezzi aveva apprezzato con una lettera al premier Conte l'operato del commissario: c'è qualche frizione nel governo?
«Non ci sono mai state divergenze con il ministro né su questo né su altri temi: abbiamo un unico comune obiettivo rimettere in marcia il Sud. Veniamo da esperienze diverse ma questo non ci impedirà di costruire un'intesa virtuosa nell'interesse esclusivo per il Sud. Sono certa che troveremo le giuste intese perché le forze politiche che condividono questa esperienza di governo trovino le giuste risposte per guardare avanti e scommettere sul futuro del Mezzogiorno».

Chi sceglierà il nuovo commissario? Ci sarà una consultazione con le istituzioni locali?
«È una nomina del Presidente del Consiglio, verrà fatta d'intesa con Salvini e Di Maio».

Affrontare il tema Bagnoli significa parlare del futuro di Napoli. Su cui ci si confronta più a sinistra che nel centrodestra.
«L'unico problema della sinistra non è affrontare questioni come rifiuti, baby gang, disoccupazione, mancanza di un futuro, ma come fermare l'avanzata della Lega che risponde alle esigenze della gente. Si avverte forte la mancanza di una classe dirigente tra vertici istituzionali che litigano con De Luca contro de Magistris, e il sindaco che si insulta con De Laurentiis. La Lega è accusata di fare solo gli interessi del Nord, invece puntiamo sul Mezzogiorno e sulla Campania per una rivoluzione culturale, economica e infrastrutturale, impregnata di concretezza e determinazione. Dobbiamo avere la forza di rompere gli schemi e imporci una tabella di marcia che ribalti la consuetudine di arrivare sempre all'ultimo momento, facendo male e sprecando risorse. Perché i soldi ci sono, ma vanno investiti, non consumati. Su questo cito solo un dato del ministero dell'Economia: al 30 aprile 2018 sui fondi di coesione e dei Patti, a fronte di 3.100 iniziative per quasi 12 miliardi lo stato di avanzamento economico è di 442,6 milioni, ovvero il 3,7%».

Quale è la sua ricetta?
«Basta con una conflittualità strumentale alla contesa politica, serve invece uno scatto d'orgoglio dell'intera comunità. Voglio mettere intorno ad un tavolo gli esponenti politici e istituzionali, come abbiamo fatto per le Universiadi. E parlare del futuro concreto: su Bagnoli è stato sprecato tanto, ora poniamoci il problema, per esempio, una volta tolta la colmata e realizzato il porto turistico, di come valorizzare Nisida spostando il carcere minorile. Poi c'è la questione infrastrutture: dobbiamo metterci al passo con le regioni europee più avanzate. Non è un problema di risorse. Il tema è non consumarle ma investirle bene e rapidamente. Con Matteo Salvini e Giancarlo Giorgetti siamo convinti che questo progetto di imprimete al Sud un'accelerazione visibile sulle opere potrà essere condiviso con i colleghi dei 5 stelle».

Tra un anno e mezzo dovrebbero esserci le elezioni sia alla Regione che al Comune. Ci sarà un'alleanza Lega-5Stelle?
«Un accordo può essere solo nazionale, perché non siamo forze come quelle di centro che facevano alleanze variabili. L'intesa non può essere solo per la Campania. E comunque prima ci saranno le elezioni europee».

La Lega punta a conquistare il Comune di Napoli?
«A Napoli c'è l'esperienza disastrosa di de Magistris che fa solo una politica di facciata, pensa a tirare a campare lasciando una città in ginocchio per sporcizia, rifiuti, criminalità, traffico, trasporti. Il turismo è arrivato ma non certo per quanto ha fatto il sindaco. De Magistris ha saputo creare un cartello elettorale pescando da varie esperienze politiche ma non ha una strategia per la città. Così anche il porto, che dovrebbe essere trainante a Napoli come nelle grandi città europee, è abbandonato in uno stato pietoso. Mi è capitato, per prendere l'aliscafo per Ischia, di vedere topi scorazzare liberamente tra la spazzatura».

E il centrodestra?
«È in ritardo: qui si muove solamente la Lega. Toccherà a noi dare la sveglia agli alleati, soprattutto a Forza Italia che in Regione fa un'opposizione in sordina. Sarà la Lega a riattivare l'interlocuzione con quanti si riconoscono anche in Campania nel centrodestra».
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