Cr8, Dema chiama alla mobilitazione: «Lanciato un meteorite contro di noi»

Cr8, Dema chiama alla mobilitazione: «Lanciato un meteorite contro di noi»
di Luigi Roano
Venerdì 9 Marzo 2018, 10:16
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«Hanno lanciato un meteorite sul Comune» racconta il sindaco Luigi de Magistris alla sua maggioranza. Il messaggino whatsApp è arrivato sui telefonini dei consiglieri alle 8 con annessa convocazione in sala giunta per le 12. Schiuma rabbia l'ex pm. Il giorno dopo la sentenza delle Sezioni riunite della Corte dei Conti - che hanno bocciato il bilancio 2016 rischiando di far saltare il banco che significa default - è pieno di cattivi pensieri ma non c'è quello della resa.
 

Il tema è sempre il debito con il Cr8, un centinaio di milioni con annessi interessi (114 milioni in totale) che arriva dal lontano 1981, quindi non ascrivibile alla sua amministrazione. La cui colpa - per la Procura regionale della Corte dei Conti prima, e per le Sezioni riunite dopo, alle quali si è rivolto il Comune con il ricorso rigettato - è di non avere messo quel debito nel bilancio 2016, violando il saldo di finanza pubblica di quell'anno. Sentenza che il sindaco ritiene comunque «ingiusta» e che è inappellabile. E che produce un effetto dirompente: la sanzione prevista è la decurtazione dei trasferimenti dallo Stato in uguale misura della somma non messa a bilancio. Di qui la metafora del meteorite. È un momento difficile per Palazzo San Giacomo sul fronte delle finanze in generale, con altri nodi spinosissimi interni che stanno venendo al pettine. Come la situazione di prefallimento dell'Anm, l'Azienda è in concordato preventivo concesso dal Tribunale che aspetta un piano di rilancio. Ma giusto ieri sono arrivate le dimissioni dell'amministratore Ciro Maglione. Solo un caso che siano arrivate il giorno dopo la sentenza?
 
Dubbi, interrogativi, sono giorni tormentati per il sindaco. Ma il Comune andrà in dissesto o no? Questa la domanda delle domande che gira dentro e fuori le mura del Municipio. Il rischio c'è, de Magistris però non vuole sentire parlare di questa eventualità anche se la teme e non poco. E così lancia segnali. «Considero la decisione delle Sezioni riunite un errore. È giuridicamente infondata e produce una profonda ingiustizia sociale che ricade sulla nostra città, ma posso rassicurare tutti che Napoli non andrà in dissesto». Però con la decurtazione di cento milioni dallo Stato, la rata per il nuovo Piano di rientro da pagare che ammonta a 90 milioni l'anno per quindici anni, e la cassa pignorata sempre per la questione Cr8, a rischio ci sono i servizi primari, dai trasporti al welfare. «Noi non ci fermeremo - dice il sindaco - fino a quando non avremo vinto la partita del debito e se qualcuno ha dubbi sulla nostra capacità di lotta e resistenza se ne accorgerà». Gli arancioni stanno programmando un'altra manifestazione all'esterno di Palazzo Chigi come quella di febbraio, ma ben più massiccia. Dovrebbe andare in scena ad aprile. Perché il sindaco fa passare quasi un mese prima di reagire? Perché confida da un lato nell'intervento del Governo in carica presieduto da Paolo Gentiloni, e dall'altro nel neoeletto Parlamento. Arriva allora un appello congiunto: «Farò di tutto con Gentiloni perché risolva almeno il problema del blocco della cassa per poi affrontare il tema del debito che attiene al Parlamento e al Governo. Chiederò a tutti i deputati neoeletti, e in particolare a quelli campani e napoletani, di fare in modo che si ponga fine a questa ingiustizia». Il sindaco si rivolge direttamente ai Cinquestelle che a Napoli hanno fatto il pienone: «Apprezzo Roberto Fico che dice il sindaco pensi a fare il sindaco, e mi rivolgo al M5S: aiutate la città, io il sindaco lo sto facendo da 7 anni a questa parte. Termineremo quando il debito sarà cancellato. E questa indignazione mi prende allo stomaco». Parole pronunciate ai microfoni di Canale 21 al direttore Gianni Ambrosino. «È un attacco alla città che rischia di minare gli equilibri istituzionali del Paese. Ora - insiste l'ex pm - parte la grande mobilitazione politica e metteremo in campo ogni azione istituzionale, amministrativa e giuridica per contrastare questa enorme ingiustizia». Dalla sua maggioranza e dalla giunta sono arrivati attestazioni di sostegno al sindaco. L'assessore Enrico Panini ha fatto un post molto stizzito in cui ha scritto «Napoli non fallirà» e ha dato appuntamento a Roma al Governo. Il gruppo demA con Pietro Rinaldi, Eleonora De Majo e Rosario Andreozzi con il presidente della Municipalità dove c'è il quartiere Sanità Ivo Poggiani ha addirittura messo in rete un video sulla questione. Il resto della truppa è allineato e fedele. Nonostante qualche mal di pancia della parte sinistr, quella di LeU e Potere al Popolo per intenderci, sentitasi molto toccata dall'analisi del voto fatta dal sindaco («la sinistra è stata sconfitta, è scomparsa»), che certo non ha fatto piacere.
 
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