Lo sfogo di de Magistris: «Su debito del Cr8 vogliono far cadere Comune»

Lo sfogo di de Magistris: «Su debito del Cr8 vogliono far cadere Comune»
Venerdì 30 Marzo 2018, 11:17 - Ultimo agg. 19:24
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In previsione della manifestazione indetta, in Piazza Municipio, per il prossimo 14 aprile, alle ore 10, è stato esposto, a Palazzo San Giacomo, una striscione con la scritta «NO al debito ingiusto, Napoli Libera».

«La Corte dei Conti ha riconosciuto la correttezza del nostro operato, l'unico debito che ci viene piombato sulla testa è il Cr8 (consorzio che si è occupato della ricostruzione post terremoto ndr), per 85 milioni. È una decisione sbagliata, un errore molto grave che rischia di avere ripercussioni molto gravi sulla città a causa di un debito odioso, ingiusto che mai questa città, mai un Consiglio comunale, mai alcun napoletano ha contratto. È un debito dello Stato». Lo ha detto il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, al termine del Consiglio comunale che ha approvato le delibere propedeutiche al bilancio, in merito alla richiesta della Corte di pagare gli 85 milioni. E proprio il bilancio di previsione che la Giunta deve approvare entro oggi potrebbe essere messo a rischio dalla decisione della Corte dei Conti. Un recapito che de Magistris non manca di definire «tempistica eccellente perché a poche ore dall'approvazione del bilancio». «Di fronte a questo da uomo delle istituzioni oggi faccio fatica a mantenere il senso delle istituzioni».

«Ci vogliono far cadere, vogliono provocare lo scioglimento del Comune di Napoli ma noi questa soddisfazione non gliela daremo. Ritengo che non ci sia sindaco d'Italia che a 24 ore dal bilancio possa riuscire ad approvare il bilancio quando gli piomba addosso un simile macigno, ma noi lo 'chiuderemò perché prevediamo tutto anche gli attacchi alla città». Ha poi attaccato de Magistris.

Poi il primo cittadino ha diffuso un video messaggio alla città affrontando sempre la questione del debito che pesa sulle casse del Comune. «Non sapendo più come arrestare la rinascita di Napoli fatta di passione, capitale umano, orgoglio dei napoletani ci attaccano facendo piombare due meteoriti istituzionali, due debiti dello Stato: il Cr8, del commissariamento post terremoto del 1980, e l'emergenza rifiuti di dieci anni fa. È usura di Stato». Un tema su cui il sindaco chiama i napoletani e gli altri Comuni italiani in piazza Municipio sabato 14 aprile alle ore 10 perché - spiega - «noi non ci arrendiamo, non molliamo. L'ingiustizia è talmente grande che ha rafforzato la nostra voglia di lottare ma c'è bisogno dell'unità del popolo, capace di affrontare ogni attacco, ogni ingiustizia. Sono convinto che vinceremo anche questa battaglia che non è solo per Napoli ma è per i diritti e i bisogni delle persone e per i tanti Comuni d'Italia che verranno a lottare con noi».

Nel video de Magistris ricorda che «in questi anni Napoli è già stata martoriata da tagli, sforbiciate, discriminazioni, gabbie normative e vincoli finanziari ed ora - aggiunge - vogliono far pagare alla città due debiti dello Stato che non ha pagato e ora ci dicono che dobbiamo pagare una sanzione equivalente, ci hanno pignorato la cassa e abbiamo pagato gli interessi». Una situazione economica finanziaria che rischia di gravare sulla città a poche ore dall'approvazione del bilancio di previsione. «Stiamo lottando strenuamente - sottolinea - stiamo provando a non far pesare su Napoli e sui napoletani questi macigni che possono provocare una macelleria sociale senza precedenti. È evidente - attacca l'ex pm - che questi meteoriti istituzionali hanno il chiaro obiettivo di fermare la rinascita di Napoli, di interrompere questa grande esperienza politica, popolare, amministrativa, fatta di autonomia, coraggio, mani pulite, rottura del sistema e capacità di raggiungere le vette senza un euro».

E in vista dell'assemblea di piazza del 14 aprile de Magistris conclude: «Da Napoli parte il cuore di questa grande battaglia contro il debito ingiusto, una battaglia per la libertà e per i diritti perché davanti a un'ingiustizia così grande la ribellione non è un diritto ma è un dovere».
 
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