Napoli, Manfredi: «Dopo Mancuso Rifiuti e Mare ad interim»

Deleghe, Santagada super assessore all'Ambiente

Napoli, Manfredi: «Dopo Mancuso Rifiuti e Mare ad interim»
di Luigi Roano
Giovedì 19 Gennaio 2023, 08:41 - Ultimo agg. 20 Gennaio, 09:23
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Va avanti per la sua strada il sindaco Gaetano Manfredi il dimissionario assessore all'Ambiente Paolo Mancuso non verrà sostituto ma le sue deleghe saranno assegnate domani a vari assessori. In pole position ci sono Vincenzo Santagada già assessore al Verde che dovrebbe avere la delega ai rifiuti, mentre Edoardo Cosenza che si occupa di trasporti andrebbe il mare a uno tra Antonio De Iesu e Pier Paolo Baretta la delega all'Avvocatura. Non è escluso anzi è probabile che Manfredi in questo rimpastino di deleghe possa andare oltre. Cioè possa allargare ad altri assessore l'arrotondamento delle deleghe in maniera più complessiva.

L'ex rettore è determinato e sull'addio di Mancuso ha fatto chiarezza intervenendo in prima persona: «Avremo - dice - un assessore all'Ambiente nuovo ma nel frattempo che individuiamo il profilo giusto ci sarà una distribuzione delle deleghe perché non ci possiamo fermare, abbiamo tante cose da fare per continuare l'ottimo lavoro che ha fatto Mancuso».

Le spinte che arrivano da pezzi del Pd - nella sostanza - non piegano Manfredi che naturalmente conserverà quella casella al Pd -e su questo non ha dubbi, ma preferisce attendere la fine della stagione congressuale dei democrat sia a livello nazionale che locale. In Campania e nella Federazione napoletana ancora devono essere individuati i candidati che usciranno dai rispettivi congressi e non è escluso nemmeno la candidatura dell'uscente Marco Sarracino oggi parlamentare. Manfredi - come è noto - non vuole entrare nelle dinamiche interne del Pd e su questo punto alla domanda se per l'individuazione del nuovo volto si attenderà l'esito dei congressi del Pd Manfredi risponde così: «Non aspetto il congresso del Pd, aspetto che il Pd possa indicare dei nomi nell'ambito dei quali sceglierò». Ribalta il ragionamento il sindaco e chiarisce che aspetta dal Pd proposte ma anche che alla fine sarà dire se vanno bene oppure no.



Nella testa del sindaco il futuro assessore dovrà una personalità che si occupi esclusivamente della questione rifiuti tutti i giorni, che deve seguire da vicino un comparto della vita cittadina storicamente in sofferenza, che sia vicino ai lavoratori e soprattutto all'azienda cioè ad Asìa. Un profilo che coincide in molti punti con gli interlocutori privilegiati del sindaco, cioè il gruppo consiliare del Pd guidato da Gennaro Acampora. Da loro, dai consiglieri è arrivata la richiesta di avere più tempo per individuare qualche profilo da proporre al sindaco.

Nel Pd non è che l'idea di avere un politico all'assessorato all'Ambiente nessuno la esclude - tuttavia - essendo i consiglieri sul territorio da dove assorbono sui rifiuti soprattutto critiche, avere un tecnico che magari ha già lavorato in quel settore o è uno specialista in tema di rifiuti la vedono come la soluzione più migliore. Anche per non creare tensioni interne, un tecnico è per definizione neutrale pur indossando una casacca politica. Scegliere personalità - invece - spiccatamente politicizzate significa portare dentro a un ragionamento amministrativo un elemento che potrebbe essere distonico. Del resto il Pd è prigioniero delle sue correnti da un paio di decenni e visto che la casella tocca a quel partito la ricerca di una figura il meno divisiva possibile ma proveniente dal mondo delle professioni e di area dem sarebbe un percorso meno complicato. Perché nel mondo Pd c'è gente rimasta senza poltrona dopo la batosta elettorale di settembre e l'assessorato all'Ambiente del Comune rischierebbe di diventare una camera di compensazione.

Manfredi dunque resta prudente e cerca di condurre il gioco nel rispetto delle scelte del Pd e se anche dice che «non vuole aspettare i congressi ma una proposta del Pd» per il nuovo assessore la realtà è che una proposta sensata può arrivare solo dopo i congressi. Il gruppo consiliare dem - che si compone di ben 6 eletti del popolo il più numeroso assieme sa Manfredi sindaco emanazione del primo cittadino - rispetto al congresso per la Federazione napoletana aspetta che si chiariscano le candidature. Dove peseranno le volontà dei leader locali come Mario Casillo e Lello Topo. Ma per quello che riguarda il Nazionale in quattro - incluso Acampora l'unico uscito già allo scoperto, appoggiano la candidatura di Stefano Bonaccini presidente dell'Emilia Romagna, uno sta con Elly Schlein e il sesto è indeciso. Equilibri ancora precari e quindi difficile fare delle scelte.
 

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