Pubblica amministrazione, 40mila posti a bando in Campania: scatta il piano di De Luca

Pubblica amministrazione, 40mila posti a bando in Campania: scatta il piano di De Luca
di Francesco Pacifico
Martedì 1 Maggio 2018, 08:00 - Ultimo agg. 09:13
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Il governatore campano è stato chiaro con i suoi collaboratori. E ha fissato i paletti del piano De Luca per l'occupazione: da un lato si potrebbero liberare 12mila posti nei comuni della regione, dall'altro si deve chiudere la parte preparatoria al piano entro il 15 giugno. Va quindi avanti il progetto per sconfiggere la disoccupazione giovanile in Campania, saldamente intorno al 55 per cento, che passa per una serie di assunzioni straordinarie nel pubblico impiego.

L'operazione è molto più complessa di quanto faccia intendere lo stesso Vincenzo De Luca. Fatto sta che il presidente della Regione vedrà a fine settimana il sottosegretario alla Funzione Pubblica, Angelo Rughetti, per dirimere le questioni di natura tecnica, mentre nei giorni seguenti il dialogo si estenderà alle parti sociale: sono già in agenda incontri sia con i sindacati sia con le associazioni datoriali.

Nel novembre del 2016 il governatore aveva lanciato un piano destinato a frenare la fuga dei cervelli verso il Nord e l'Europa proponendo di assumere nella Pa del Sud circa 200mila giovani. «Bastano 2,6 miliardi di euro, il 5 per cento di quanto lo Stato dà come incentivi alle imprese», aveva spiegato, scatenando non pochi dubbi in quello che pure era un governo amico. «Prendo le distanze da De Luca per noi il punto chiave è rimettere in marcia l'economia del Sud. Sarebbe troppo comodo fare posti nel settore pubblico», aveva replicato Claudio De Vincenti, ministro uscente per la Coesione e per il Mezzogiorno. Anche se poi lo stesso esecutivo Gentiloni, nello sbloccare il contratto del pubblico impiego, aveva deciso di stabilizzare 70mila precari e di assumere di oltre 120mila travet dopo l'uscita di quasi 400mila dipendenti pubblici. 

Rispetto ad allora molte cose sono cambiate nel piano di De Luca, ma non la sostanza: resta il progetto di immettere energie più giovani nella pubblica amministrazione, anche per rilanciarla in termini di competitività e per riempire i vuoti di personale creati dal blocco del turn over, già dalla fine dell'anno. Però, per superare i paletti ufficiali e ufficiosi del governo, il presidente della Regione ha deciso di seguire due strade: tutta l'operazione sarà gestita autonomamente con un corso-concorso da Palazzo Santa Lucia, quindi sarà l'ente ad accollarsi - con risorse sue e fondi strutturali europei - tutto il finanziamento necessario. Si parla di circa 110 milioni di euro da recuperare soprattutto soprattutto con i piani Poc per l'occupazione.
 
La Campania ha anticipato il governo nazionale sul versante della totale decontribuzione per le nuove assunzioni e sta portando avanti misure per stabilizzare i precari storici come gli Lsu. Ma guardando ai progetti futuri, De Luca ha spiegato: «L'idea da cui partiamo è quella di promuovere una formazione professionale mirata, nell'ambito delle competenze e delle responsabilità della Regione. La possibilità è quella di mettere in campo un fondo di garanzia triennale per formare le figure professionali necessarie alle pubbliche amministrazioni per coprire i posti necessari sulla base dei vuoti nelle piante organiche riscontrati dalla ricognizione effettuata, offrendo tempi congrui per prendere definitivamente in carico il nuovo personale».

Il corso-concorso dovrebbe riuscire nei prossimi anni fino a circa 40mila giovani della regione, garantendo loro anche una retribuzione che al terzo anno dovrebbe toccare i 1.500 euro. Palazzo Santa Lucia si accollerà tutte le attività di formazione (una parte realizzata nei municipi). In cambio di tutto questo la Regione firmerà un protocollo con i sindaci, per impegnarli ad assumere i giovani borsisti.

Prima di scrivere e presentare il bando, si vogliono concludere una serie di attività propedeutiche. In primo luogo gli uffici stanno facendo un monitoraggio con gli enti locali della Campania per comprendere quante e quali figure professionali servono. Soffermandosi soprattutto sui futuri pensionamenti, si sarebbe scoperto che i Comuni dell'area perderanno nel prossimo triennio almeno 12mila dipendenti. Quindi in Campania ci saranno quasi un quarto degli esuberi sui 60mila in uscita a livello nazionale. Negli uffici di Palazzo Santa Lucia si libereranno tra le 550 e le 600 postazioni.

Parallelamente la Regione ha iniziato con il sottosegretario Rughetti - De Luca lo dovrebbe incontrare già venerdì prossimo - un percorso con l'obiettivo di superare tutti gli ostacoli burocratici e non sovrapporre il piano regionale a quello lanciato dal governo uscente per il turn over.

Una settimana dopo si definirà il progetto con sindacati e i rappresentanti delle imprese, tenendo conto che il governatore ha chiesto ai suoi di chiudere tutto entro il 15 giugno. La speranza è di pubblicare il bando già prima dell'estate.

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