Ci si aspettava che dalla direzione nazionale del Pd Enrico Letta, il segretario nazionale, desse un segnale sul caso Napoli, sull'alleanza con il M5S e soprattutto sul candidato: Gaetano Manfredi, ex ministro dem, o Roberto Fico il presidente della Camera in quota M5S? Invece dal segretario un gelido silenzio, il segnale che c'è ancora un grosso punto interrogativo sull'unica città dove Pd e pentastellati potrebbero andare assieme alle urne e dare corpo all'alleanza giallorossa che invece a Roma, Milano e Torino è naufragata in un mare di polemiche provocando un vero terremoto. Certo è che la prossima settimana dovrebbe essere quella decisiva. Tuttavia non significa che in questo weekend ci sarà immobilismo, anzi. L'ex ministro Manfredi è vicinissimo a prendere la sua decisione in un senso o nell'altro.
Il pressing su Manfredi è totale e anche lui ha ben chiaro che temporeggiare è giusto se non si hanno le garanzie richieste, ma non bisogna troppo tirare la corda. Ai dem ma anche ai grillini serve una botta di entusiasmo, una iniezione di fiducia per scommettere sull'alleanza. E in effetti malgrado i silenzi di Letta il partito da Francesco Boccia, il responsabile enti locali, al vice di Letta Peppe Provenzano fino a Marco Sarracino, il segretario metropolitano del Pd, e naturalmente tutta l'ala che fa capo al governatore Vincenzo De Luca, stanno lavorando ai fianchi Manfredi. E l'impressione è che per tutti sia arrivato il momento del dentro o fuori. E Manfredi che in questa settimana è stato a Roma più volte, è tornato a Napoli e ha fatto sapere che si prenderà 48 ore cioè fino a lunedì per decidere assieme alla sua famiglia se accettare o meno la candidatura. Come finirà? È difficile dirlo. Però un paio di fatti sono accaduti nella direzione auspicata dall'ex rettore. Il primo è che la questione della norma salva-Comuni sta prendendo corpo. Dal tavolo romano con tutte le forze politiche presieduto dal viceministro grillino al Mef Laura Castelli arrivano segnali concreti.
Se non ci fosse accordo e il Pd accettasse Fico candidato i deluchiani già hanno in mente il piano alternativo: che partirebbe probabilmente già lunedì con una riunione tra tutti quelli che hanno formato la coalizione che ha portato De Luca al bis in Regione. Che chiederebbero subito di aprire una discussione con il Pd e soprattutto la imposterebbero sulla necessità di fare le primarie. Senza Manfredi in campo sarebbe caccia aperta al candidato deluchiano e qualche idea le truppe del governatore ce l'hanno già.