Pd, terremoto a Ercolano:
salta il segretario anti-Buonajuto

Pd, terremoto a Ercolano: salta il segretario anti-Buonajuto
di Francesca Mari
Venerdì 21 Dicembre 2018, 12:30
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Sfiduciato il segretario cittadino del Pd Piero Sabbarese: è attesa in mattinata la ratifica ufficiale della segreteria provinciale. Ore di fuoco per il primo partito di centrosinistra di Ercolano che da mesi vive una spaccatura interna tra i sostenitori del sindaco Ciro Buonajuto, pupillo di Matteo Renzi, e quelli di Sabbarese, leader del circolo locale dal 2016. Una frantumazione che, secondo indiscrezioni, potrebbe ricomporsi a favore del primo cittadino nelle prossime ore con la ratifica da parte del segretario provinciale dei dem, Massimo Costa, della mozione di sfiducia presentata dal direttivo del Pd per mandare a casa il segretario «rivoluzionario».

Se un tempo i rapporti tra il sindaco e Sabbarese erano buoni, negli ultimi mesi gli scontri si sono acuiti, sino alla frattura. Dalla contestazione da parte del segretario-consigliere del concorso per vigili urbani indetto dall'amministrazione alle critiche sulla gestione dei rifiuti e, in generale, della città. Così, dopo vari battibecchi tra i due, è giunta la mozione di sfiducia, firmata dal sindaco, dai dirigenti locali del Pd e da tre consiglieri comunali dem (Gioacchino Maddaloni, Luigi Luciani e Luigi Simeone) su 9 (gli altri non hanno preso posizione) votata nel direttivo di lunedì scorso. «Il duplice ruolo di segretario e consigliere si legge nella mozione ha schiacciato in maniera evidente la crescita di una classe dirigente autonoma, a ciò si aggiunga la totale assenza di una politica di condivisione da parte del segretario che ha gestito il partito in base alle sua ambizioni politiche personali. Al fine di rilanciare il Pd, si evidenzia la necessità di attivare un percorso di guida del partito da chi non si trovi in una posizione conflittuale nei confronti del sindaco e della maggioranza». Al voto del direttivo - formato da 20 membri - i presenti erano 11, i favorevoli alla mozione 9, i contrari 2 e uno si è astenuto. Così, il presidente Luigi Simeone ha dovuto dichiarare respinta la mozione per la mancanza di numeri sufficienti. Rimasto alla guida del circolo, quindi, Sabbarese all'indomani del direttivo ha affondato i colpi contro il sindaco. «È stato un ricatto politico per silenziarmi ha detto ora si dimetta. Da dirigente di questo partito devo dire che Buonajuto ancora una volta dimostra di essere nemico di se stesso e del Pd».
 
Il colpo di scena nella serata di ieri, quando il verbale dell'incontro al vaglio della segreteria provinciale avrebbe determinato l'effettiva sfiducia. I firmatari della mozione, infatti, hanno chiesto agli organismi metropolitani di verificare la legittimità dell'elenco dei membri del direttivo fornito dal segretario, con 20 aventi diritto al voto, sottolineando che tre componenti (Luigi Formisano, Fortuna Cozzolino, Domenico Del Prete) non risulterebbero iscritti. In questo caso gli aventi diritto sono 17: con 9 voti favorevoli si è raggiunta la maggioranza e la sfiducia è diventata esecutiva. «È una questione di numeri ha detto Geremia Gaudino, tesoriere del circolo e di ore, ma tecnicamente Sabbarese è sfiduciato. Anche i consiglieri del Pd che non hanno firmato la sfiducia, tranne qualcuno, non lo sostengono. Hanno evitato di firmare, con il patto che lui poi presentasse le dimissioni». Negli ambienti locali del Pd la sfiducia è ufficiale e, mentre Bonajuto preferisce non esprimersi, si attende la nota ufficiale di Massimo Costa che dovrebbe essere diramata stamattina. «Non ho l'ufficialità il commento dell'ultim'ora di Sabbarese ma questa è l'altra faccia del Pd, quella per cui perde a livello nazionale. Mi sento lasciato solo umanamente».
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