Regionali Campania 2020, Caldoro annuncia misure choc: «Tre miliardi in due anni per superare la crisi»

Regionali Campania 2020, Caldoro annuncia misure choc: «Tre miliardi in due anni per superare la crisi»
di Adolfo Pappalardo
Mercoledì 8 Luglio 2020, 11:00 - Ultimo agg. 17:08
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Non nomina mai De Luca. Lo chiama sempre «il mio successore», Stefano Caldoro, candidato alla Regione per il centrodestra, che si inerpica in una campagna in salita in cui demolisce il suo avversario sulla gestione dell'emergenza: «Basta guardare i numeri di questi giorni: l'unica regione del Sud a presentare importanti focolai è la Campania. Anche se gli slogan cercano di rappresentare il contrario». Poi annuncia: «Una misura straordinaria di accelerazione della spesa per oltre 3 miliardi di euro. È qualcosa che sono riuscito a fare negli anni scorsi e posso oggi realizzarla in 24 mesi».
 


Lei e il centrodestra siete partiti in ritardo, come colmate le distanze che ci raccontano i sondaggi?
«I sondaggi bisogna leggerli in controluce. Anche quelli che danno il mio successore agli ultimi posti della classifica dei governatori mentre io nei 5 anni a palazzo Santa Lucia sono rimasto sempre nelle prime cinque posizioni. E se risulti 11esimo su 18 governatori vuol dire che c'è scarso gradimento dei campani».

Ha aperto la sua campagna parlando di una enorme questione morale che pende su De Luca.
«Quello che mi preoccupa è mettere in campo una ricerca del consenso sulla politica e distinguere la nostra coalizione da chi, dall'altro lato, sta formando e costruendo liste elettorali da dentro l'amministrazione. Perché la Regione, in queste settimane, invece di preoccuparsi delle politiche di sviluppo dei cittadini, tra assessorati e partecipate, è impegnata solo a formare le liste elettorali a sostegno del centrosinistra. Sono convinto che non esista esempio nella storia repubblicana e da quando sono nate le Regioni di una totale mancanza di autonomia dei partiti dal potere regionale».

Cosa intende?
«Basta ricordare come la riunione per l'alleanza del mio successore è stata convocata dal vicepresidente della giunta e non in una sede autonoma e terza come quella di una forza politica. Vorrei ricordare che l'amministrazione è di tutti e non solo di una parte e soprattutto nel periodo preelettorale dovrebbe dimostrare una terzietà ed estraneità alla formazione delle liste elettorali. Anche per decenza. Ma tutto questo si vede dalle liste in campo».

Lei è fermo a sette.
«Ma sono componenti politiche del centrodestra presenti nel Parlamento nazionale. In più il quadro si completerà con la lista del presidente e stiamo valutando la formazione di liste tematiche legate all'area ambientalista e a quella animalista della Brambilla. A differenza di quelle del centrosinistra collegate ad assessorati, componenti di società di partecipate o enti vari».

Lei fa politica da molto tempo: accade sempre.
«Non ho mai visto una cosa del genere. Forse quando si componevano le liste a Salerno, anche contro il Pd voglio ricordare. Mi meraviglio che il Pd accetti queste condizioni che esprimono la totale sottomissione dei partiti al potere dell'amministrazione».

Intanto il maggior partito della sua coalizione, Forza Italia, non vive un buon momento: non si ricandida il capogruppo uscente e c'è difficoltà a comporre le liste.
«Per Fi perdere la candidatura del capogruppo uscente Armando Cesaro è stato un trauma, sopratutto per il prezioso lavoro politico e organizzativo di questi anni e, giustamente, si deve ripensare alla composizione della lista».

C'e l'ipotesi di Berlusconi capolista per ricompattare?
«L'ho sentito direttamente: si sta impegnando in prima persona ed è concentrato sulla Campania. E sarà presente fisicamente in campagna elettorale».

Prima che scoppiasse il Covid il centrodestra era in vantaggio. Poi De Luca ha preso il volo con l'emergenza.
«Ancora oggi la Campania è tra le più esposte al contagio ed è l'unica che ha importanti focolai mentre le altre regioni del Sud sono covid free da tempo. Quindi possiamo desumere come gli amici Santelli, Bardi e Musumeci hanno fatto meglio del mio successore. Quelle regioni hanno messo in campo misure efficaci, noi combattiamo ancora contro i focolai. Non lo dico io ma i numeri che sono pietre, mentre le parole rimangono al vento. Come abbiamo scoperto che sono stati spesi milioni di euro per mascherine inutili e tre ospedali che, dicono le autorità giudiziarie, sono stati inutili e aperti senza collaudare strutture e attrezzature con grave rischio per i pazienti. Ma i problemi sono appena iniziati..».

A cosa si riferisce?
«In autunno la violenta crisi economica e sociale riempirà le piazze e non serviranno gli appelli alla responsabilità. Mentre chi governa a livello nazionale e regionale rimane chiuso nel palazzo a produrre carte e provvedimenti che non danno soluzioni ma alimentano solo la propaganda. E questa volta in piazza, specie al Sud, non andrà solo la protesta delle fasce di maggiore disagio sociale ma anche quella dei negozianti, dei commercianti e dei professionisti e delle partite iva».

Lei cosa propone?
«L'unica cosa utile che si poteva fare già da tempo come il blocco del carico fiscale attraverso regioni e comuni per almeno 12 mesi delle addizionali locali.
E, ancora, e tutte le politiche di sostegno alla ripresa delle attività come l'abbassamento del costo del lavoro e un piano lavoro per i giovani usando tirocini e voucher per gli stagionali. Infine prendo l'impegno di mettere in campo una misura straordinaria di accelerazione della spesa con norme in deroga di un valore per oltre 3 miliardi di euro di fondi europei non spesi su infrastrutture, cluster produttivi e sul sociali. È qualcosa che sono riuscito a fare negli anni scorsi e posso oggi realizzarla in 24 mesi».

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