Regionali Campania 2020, oggi la resa dei conti in Dema: «Una lista senza il sindaco»

Regionali Campania 2020, oggi la resa dei conti in Dema: «Una lista senza il sindaco»
di Valerio Esca
Venerdì 19 Giugno 2020, 09:00 - Ultimo agg. 12:44
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Da una parte i moderati, dall'altra l'ala movimentista di demA. C'è chi considera l'incontro di oggi alla Domus Ars (ci saranno insieme segreteria, coordinamento e gruppo) una resa dei conti tra fazioni opposte interne al movimento. Chi invece legge in questa diatriba una semplice dialettica politica. La mossa a sorpresa del primo cittadino, che ha rinunciato a sfidare il governatore uscente De Luca, ha anticipato di due giorni l'incontro con i suoi. Una decisione che sta facendo discutere la base del movimento e il confronto alla Domus Ars potrebbe chiarire in che direzione debba andare demA, nel prossimo futuro. Sullo sfondo resta aperta l'ipotesi di una lista contro De Luca, che però terrebbe dentro soltanto una parte di demA, quella barricadera, che avrebbe voluto un impegno in prima persona del sindaco. Un modo per trovare una sintesi tra i più moderati e i movimentisti di Insurgencia, ai quali la sola idea di ritrovarsi candidati di area demA in qualche lista con De Luca fa venire l'orticaria. Un indizio che porti a pensare che una lista alle regionali si possa comunque provare a fare è dato dal fatto che lo stesso de Magistris ha più volte chiarito di non voler essere spettatore alle prossime regionali.



Tra i consiglieri comunali di demA, con un approccio tutt'altro che movimentista, c'è sicuramente Claudio Cecere, molto vicino all'assessore Alessandra Clemente: «In questo momento direi che è tana liberi tutti. Condizioni per una lista non ci sono, anche perché si sarebbe dovuto costruire in provincia e non è stato fatto. Dunque non credo che ci siano le condizioni per creare un qualcosa di reale e concreto da poter mettere in campo alle regionali». Cecere è anche convinto che in questa fase sia «meglio dedicarsi alla città anziché guardare altrove». «Andare a mettere il bastone tra le ruote - aggiunge Cecere - a chi un domani potrebbe staccarci la spina che convenienza può avere?». Il pensiero va al gruppo dei Verdi, Stefano Buono e Marco Gaudini, appena passati con il movimento Davvero, che fa capo a Michele Ragosta. Laura Bismuto, anche lei considerata vicina all'assessore ai Giovani del Comune, sottolinea invece: «Tutto ciò che sostenevo rispetto alle critiche che portavo a demA si sta palesando. I nodi stanno venendo al pettine». Bismuto è uscita dal gruppo demA agli inizi del mese di gennaio di quest'anno sbattendo la porta. Contenta e soddisfatta oggi che il sindaco abbia deciso di non candidarsi alle regionali: «In questo momento - rimarca Bismuto - la città ha bisogno di una presenza responsabile. Dobbiamo dare risposte alla città. Dagli sgravi fiscali per le attività commerciali in difficoltà dopo l'emergenza Covid, fino ai servizi che vanno migliorati. Tutto passa per l'approvazione del bilancio. Candidarsi avrebbe avuto un senso per de Magistris come sua opportunità personale, ma si sarebbe abbandonato completamente il progetto di città».
 


Il gruppo di Insurgencia, l'assessore alla Cultura Eleonora de Majo, Rosario Andreozzi (capogruppo demA), Egidio Giordano (assessore nella terza Municipalità), insieme al loro bacino di appartenenza, avrebbe invece accolto positivamente una candidatura del sindaco. Il ragionamento della componente dei centri sociali è lapalissiano: «Avere il coraggio di sfidare le politiche negative e fallimentari per Napoli, rispetto ai temi della salute e dell'ambiente». Aprire un fronte anti-De Luca, creare un tavolo per costruire un'opzione civica, che tenga dentro anche il M5S. L'ala barricadera di demA teme che «i 5 Stelle, cedendo a logiche di governo, scelgano una desistenza nei confronti di De Luca. Per il segretario di demA Carmine Piscopo, invece, quella del sindaco «è stata una scelta molto meditata che rappresenta l'impegno per Napoli di de Magistris».

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